La dc respinge la proposta dell'Union di fare una Giunta con tutti i partiti
La dc respinge la proposta dell'Union di fare una Giunta con tutti i partiti Reazioni ad Aos .' * all'appello di La dc respinge la proposta dell'Union di fare una Giunta con tutti i partiti Un esponente democristiano dice: «Se ci accordassimo con il pei, tradiremmo i nostri elettori. I problemi dell'autonomia saranno risolti senza ibride alleanze » - Per il psdi il progetto è « inaccettabile » - Soddisfatti invece i comunisti - Il psi esaminerà l'invito fra pochi giorni (Dal nostro inviato speciale) Aosta, 2 novembre. L'appello rivolto Ieri sera dall'aw. Severino Caveri, presidente dell'Union Valdótalne, perché 1 partiti della Valle formino un governo regionale di salute pubblica, non ha modificato il panorama politico della regione. Anzi ha avuto un effetto chiarificatore: i partiti democratici hanno infatti ribadito il loro atteggiamento anticomunista. Commenti stupiti sono stati raccolti quest'oggi tra la popolazione. Secondo i più, l'invito unionista sarebbe assurdo, e soprattutto intempestivo. La situazione non è tale da giustificare una giunta di salute pubblica, la formula del panico e della disperazione, quella delle barricate dietro alle quali si associano tutti, amici e nemici, contro il comune avversario. Sarebbe la formula da adottare quando ogni altra possibilità fosse fallita. Tra i commenti di esponenti politici, più pronto di ogni altro è stato quello della democrazia cristiana, commento non ufficiale dato che il segretario della federazione regionale, avvocato Dante Malagutti, si trova tuttora a Roma. Di lui viene ricordata una dichiarazione rilasciata in data 15 settembre, nella quale è detto: <La democrazia cristiana conferma la sua decisa volontà di promuovere la formazione d'una maggioranza tra tutte le forze sicuramente democratiche e dì sincera ispirazione autonomistica, capace di interpretare le esigenze più, vive e caratteristiche della popolazione valdostana. Da questa visione la de esclude rigorosamente le forze di estrema sinistra e di estrema destra, e in particolare ritiene che la misura dell'adesione ai principi richiamati sia data dalla netta separazione e dalla chiara avversione alla minaccia del comunismo ». In assenza dell'avv. Malagiati, abbiamo interpellato il prof Amato Berthet, primo eletto nella lista democristiana con 8334 preferenze. Il commento di Berthet è stato secco: «Covi quella lettera — egli ha detto — Caveri erede di mettere in difficoltà la democrazia cristiana. Ma è un piano sbagliato perché egli sa benissimo che noi non andremo mai con • comunisti. Noi dobbiamo ri spettare il desiderio del popolo valdostano che ci ha eletti per fermare la marcia comunista. Con quella lettera Caveri crede di crearsi un alibi per il rifiuto della de al suo invito. Ripeto che egli sa con certezza che noi non accetteremo Noi democristiani contestiamo ai comunisti, che hanno tolto la libertà ad intere popolazioni, il diritto di amministrare la Valle d'Aosta ». « Sappiamo come risolvere — egli ha continuato — tutti i problemi dell'autonomia che attendono ancora la loro so luzione, la zona franca, la revisione del riparto fiscale, la scuola e lo stato giuridico dei maestri. E sappiamo che essi saranno risolti senza ricorrere ad ibride alleanze. Non si dimentichi inoltre che la nostra regione deve prepararsi al grande evento dei trafori, nei quali è in gioco l'avvenire dei suoi abitanti ». II partito socialdemocratico discuterà la lettera nella riunione di lunedi venturo, già fissata da alcuni giorni. La risposta sarà ovviamente negativa. Ha dichiarato il consigliere Giuseppe Montesano: € Proposta inaccettabile, e lontana da qualsiasi attuazione pratica. E' ben vero che la zona franca, il riparto fiscale, le scuole, sono problemi agitati da tutti i partiti, ma esistono differenze ideologiche e programmatiche insormontabili ». Ennio Pedrini, presidente dei liberali, farà decidere dall'esecutivo e da tutti i candidati di lista in una assemblea convocata per domenica 10 porrente. Un'accettazione sembra tuttavia improbabilissima. I Campagnards, che non sono amici né dell'Union né'della de, già. in una riunione di giovedì scorso avevano dichiarato di non credere alla politica di Caveri. Hanno proclamato che non accettano la nuova proposta che parte da lui, < a costo di rimanere gli unici all'opposizione >. I socialcomunisti naturalmente sono felicissimi della proposta di Caveri, sembra fatta proprio per loro. Oggi il segretario della federazione socialista è partito per Roma per riferire alla direzione centrale del partito sulla particolare situazione valdostana. Viene annunziato che il direttivo locale si riunirà la sera del 9 per prendere in esame la proposta, che certo non sarà respinta. I comunisti si sono riuniti oggi in. una sala del Palazzo Comunale, e il segretario Pie ro Germano ha rilasciato la seguente dichiarazione: < Lasciando agli organi regionali del partito l'approfondimento e le relative decisioni in merito alla presa di posizione dell'Union Valdótaine, si pub in ogni modo affermare che tale dichiarazione dimostra la continuità dell'azione dell'Union Valdótaine sul terreno unitario e democratico nell'interesse dell'autonomia e della Valle. Una tale dichiarazione respinge ogni tentativo di divisione tra le forze regionaliste e condanna ogni azione tendente a ripristinare nella Valle un regime di guerra fredda e di discriminazione fra i valdostani. Anche le organizzazioni regionali del partito non potranno che riconfermare quindi tutta l'azione svolta dai comunisti, nell'intento di realizzare l'unità delle- forze antifasciste e autonomistiche per la piena attuatone dello J statuto speciale e per imam- minisi*ozione regionale unita- ria, democratica e popolarei». Giuseppe Faraci Quando il marito muore
Persone citate: Amato Berthet, Caveri, Dante Malagutti, Ennio Pedrini, Giuseppe Faraci, Giuseppe Montesano, Severino Caveri
Luoghi citati: Aos, Aosta, Roma, Valle D'aosta
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