Trovato il cadavere del bandito colpito dagli agenti in Sardegna di Giuseppe Fiori

Trovato il cadavere del bandito colpito dagli agenti in Sardegna Trovato il cadavere del bandito colpito dagli agenti in Sardegna E' lo spagnolo Miguel Atienza, braccio destro del famigerato fuorilegge Graziano Mesina - Era stato gravemente ferito il 17 giugno nel conflitto a fuoco con i «baschi blu», in cui persero la vita due uomini della polizia • Figlio di un ricco funzionario madrileno, fuggi di casa a 18 anni - Sul suo capo pendeva una taglia di cinque milioni Nuoro, lunedì mattina. Una pattuglia di «baschi blu» (il reparto speciale impegnato in Sardegna nella lotta contro il banditismo) ha rinvenuto, tra le 9 e le 9,30 di ieri, in fondo a un precipizio nei pressi di Orgosolo, il cadavere di Miguel Atienza, lo spagnolo di 21 anni « braccio destro » del capobanda sardo Graziano Mesina. Il riconoscimento ufficiale non è ancora avvenuto; ma la polizia e carabinieri sono in possesso di troppi elementi per avere dei dubbi. li i f La perlustrazione in forze delle montagne di Orgosolo durava ormai da una settimana; fin da quando, nel pomeriggio di sabato 17 giugno, si di 40, tutti parenti del latitante Graziano, e Fedele Castangia di 25 anni. Erano i _ passeggeri dell'auto andata accese un violento^ conflitto a |nel Supramonte di Orgosolo fuoco tra banditi e forze dell'ordine, e due giovani « baschi blu », il .ventunenne Antonio Grassia e il venticinquenne Pietro Ciavola, caddero uccisi. Nello scontro, che durò otto ore, fu gravemente ferito anche uno dei banditi. Un agente lo sentì lamentarsi. « Non ce la faccio più. Mi ammazzo ». L'agente disse poi di averlo riconosciuto. Era Miguel Atienza. L'indomani partì da Nuoro un'automobile con a bordo un noto sanitario e alcuni pastori di Orgosolo, parenti del fuorilegge Mesina. Circolò in con il sanitario nuorese Il cadavere di Miguel Atienza è stato rinvenuto ieri a breve distanza dall'ovile di Nicola Mesina, in località Gurtiannaru. La pattuglia di « baschi blu » aveva dato il cambio ad un'altra squadra alle 2 del mattino. Andava per gli anfratti e i costoni del Supramonte, quand'ecco un acre fetore provenire da una voragine. Gli agenti si sono calati sul fondo per vedere di che si trattava. Hanno scoperto un involucro di sacchi: dentro c'era il cadavere che si cercava da una settimana Indossa va un maglione verde un l|fuoco tra banditi e forze dell'ordine, e due giovani « baschi blu », il .ventunenne Antonio Grassia e il venticinquenne Pietro Ciavola, caddero uccisi. Nello scontro, che durò otto ore, fu gravemente ferito anche uno dei banditi. Un agente lo sentì lamentarsi. « Non ce la faccio più. Mi ammazzo ». L'agente disse poi di averlo riconosciuto. Era Miguel Atienza. L'indomani partì da Nuoro un'automobile con a bordo un noto sanitario e alcuni pastori di Orgosolo, parenti del fuorilegge Mesina. Circolò in con il sanitario nuorese Il cadavere di Miguel Atienza è stato rinvenuto ieri a breve distanza dall'ovile di Nicola Mesina, in località Gurtiannaru. La pattuglia di « baschi blu » aveva dato il cambio ad un'altra squadra alle 2 del mattino. Andava per gli anfratti e i costoni del Supramonte, quand'ecco un acre fetore provenire da una voragine. Gli agenti si sono calati sul fondo per vedere di che si trattava. Hanno scoperto un involucro di sacchi: dentro c'era il cadavere che si cercava da una settimana seguito la notizia che il me- Indossa va un maglione verde dico fosse arrivato in ritardo: «Pantaloni grigi Erano visiil fuorilegge ferito dalla poli- b|1 f°" dl Proiettila alla gola, zia era ormai morto. Ma do- *lla *■*■• ?! tpe"° e*"2 ve si trovava il cadavere? ime- Alcuni tagli all addome L'autorità giudiziaria spiccò sono Parsi il segno di un inmandato di cattura per favo- tervento chirurgico. reggiamento contro l'idraulico Luigi Biancu di 37 anni, marito di una infermiera dell'ospedale San Francesco di Nuoro, e i pastori Nicola Mesina di 51 anni, Pasquale Mesina di 36, Mauro Mesina Figlio di un alto burocrate franchista, direttore della metropolitana madrilena, Miguel Atienza fuggì da casa tre anni fa, appena diciottenne. La sua era stata una infanzia felice. Apparteneva a una fami i i it t Figlio di un alto burocrate franchista, direttore della metropolitana madrilena, Miguel Atienza fuggì da casa tre anni fa, appena diciottenne. La sua era stata una infanzia felice. Apparteneva a una famiglia agiata e in vista; morta la madre, la lussuosa villa di Madrid gli parve una prigione, e se ne andò. L'attirava Parigi. Aveva frequentato il liceo e un anno di accademia militare: era un giovane elegante e di modi compiti. Nella capitale francese visse di espedienti, accompagnandosi ad amici occasionali conosciuti nel tumultuoso ambiente di Pigalle. Non aveva né soldi né lavoro, era uno sbandato. Ma non tornò a Madrid. Decise di arruolarsi nella Legione Straniera e s'imbarcò per la Corsica, destinazione Bonifacio, all'estremo sud dell'isola. Il forte è in alto sulla rocca, e a vederlo non ha nulla di drammatico. Vi fioriscono i gerani; gli edifici sono di tm biancore immacolato e i legionari abitano in camere pulite e bene arredate; dalle finestre a precipizio sul ma re il panorama è affascinai te. Dall'esterno non ha nulla di drammatico neanche la vita dei legionari. Li si vede in libera uscita nei bar di Bonifacio, nei cinema, in compagnia di ragazze. Ma dietro la facciata la tradizione di durezza continua; e Miguel Atienza, tenuto sotto torchio da un sergente polacco, dopo qualche tempo ne ebbe abbastanza. Con un altro compagno, anch'egli spagnolo, Pedro Herraez, meditò la fuga. Dalle finestre del forte si scorge a occhio nudo la costa sarda, Capo Testa, Santa Teresa di Gallura, li isolotti dell'arcipelago maddalenino. Rubato un canotto, i due attraversarono in una notte le Bocche di Bonifacio: alle prime luci dell'alba erano in Gallura, sulla costa settentrionale della Sardegna. Ora occorreva trovare un imbarco clandestino per la Spagna. La cosa migliore era raggiungere Cagliari, all'altro estremo della Sardegna. Atienza e Herraez rubarono in Costa Smeralda la vettura di un turista e raggiunsero Monserrato, sobborgo del capoluogo. I carabinieri li sorpresero addormentati dentro l'auto. Dovevano rispondere di furto. Miguel Atienza fu rinchiuso nelle carceri di Sas- sari: durante il passeggio avvenne l'incontro con Graziano Mesina. Allora Mesina aveva 24 anni, era già .evaso due volte e poi riacciuffato. Il rampollo di agiata famiglia madrilena e il rozzo pastore nato e cresciuto nelle montagne della Barbagia si intesero a prima vista. L'11 settembre dell'anno scorso, scavalcate le mura del carcere sassarese, i aue si ritrovarono a passeggiare insieme, con andatura tranquilla, in mezzo alla folla di piazza d'Italia, il salotto di Sassari. Fecero tutto con molta freddezza, senza dare nell'occhio. Da quel momento comincia la storia di Atienza bandito. Per mesi il giovane dall'infanzia agiata, studente liceale e poi allievo di Toledo, vaga in montagna, dorme nelle capanne dei pastori, segue Mesina in chissà quanti colpi ladreschi. Sul suo capo pendeva una taglia di 5 milioni. Era — dicono — lo stratega della banda: applicava l'arte militare alle operazioni difensive e d'attacco. Lo chiamavano il generale Atienza. Ma la sua perizia di stratega non è valsa a salvarlo. Giuseppe Fiori IIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIII IIIIIMIINIMIMIIIII II bandito spagnolo Miguel Atienza (Telefoto • Ansa >) sari: durante il passeggio avU l dt DURANTE UN RASTRELLAMENTO SULLE MONTAGNE DI 0RG0S0L0