Nella gara del Nuerburgring affermazione delle Porsche

Nella gara del Nuerburgring affermazione delle Porsche Nella gara del Nuerburgring affermazione delle Porsche Quattro vetture della Casa tedesca ai primi posti Schuetz e l'italo-americano Buzzetta a 145 all'ora De Adamich quinta - La Dino non ha preso il v - Hanno vinto il tedesco - L'Alfa Romeo <33»j[i_ aparrai Adenau, lunedì mattina. Con la Dino di Scarflotti costretta a rinunciare alla partenza per là mancata disponibilità di un pistone dì ricambio, la Chaparral sette litri di Phil Hill e la Lola di John Surtees messe fuori combattimento da incidenti meccanici, la formidabile squadra della Porsche ha avuto via libera per affermarsi nella «1000 km» del Nurburgring, sesta prova del trofeo internazionale prototipi e del campionato mondiale costruttori. Hanno vinto due piloti poco noti, il tedesco Udo Schuetz e l'americano di origine Italiana Joe Buzzetta al volante di una Porsche due litri dopo che la Porsche 2,2 affidata al tedesco Mitter e all'italo-belga Lucien Bianchi era stata costretta ad arrestarsi ai boxes proprio all'ultimo giro, mentre era in testa. Era comunque classificata quarta. Il successo delle vetture germaniche, in una corsa svoltasi sotto il sole, è sottolineata dalla conquista delle prime quattro piazze. Dietro 1 vincitori, che hanno corso in sei ore 54'2" e 9 decimi alla media oraria di km 145,5, sono sfilate le Porsche della coppia anglo-tedesca Paul Hawkins e Gerhard Koch, e di Jochen Neerpasch e Vie Elford. Quinta è risultata l'Alfa Romeo «33» pilotata dall'italiano De Adamich che con questo onorevole piazzamento ha difeso i colori dell'automobilismo italiano compensando in qualche modo l'inatteso «forfait» della Ferrari. Al via, dato alle nove in punto, le Porsche sono state prontissime a prendere il comando, mentre la Chaparral e la Lola, che grazie ai migliori tempi in prova avevano alla partenza la prima e seconda posizione, erano lente a ingranare. A fare da battistrada nei primi sette giri era la Porsche 2,2 pilotata dallo svizzero Siffert mentre la Chaparral recuperava progressivamente lo svantaggio. La Lola di Surtees, invece, doveva fermarsi per noie alla sospensione. Al decimo giro, vittima di noie allo sterzo scompariva di scena anche la Chaparral subito dopo una sosta ai box nella quale Mike Spence aveva sostituito al volante Hill. La gara assumeva cosi l'aspetto di una lotta in famiglia tra Porsche. Siffert doveva abbandonare alla fine dell'undicesimo giro lasciando il passo alla Porsche 2,2 di Gerhard Mitter e Lucien Bianchi. Al secondo posto si trovava la Porsche dei tedeschi Stommelen-Ahrens, seguita dalla più piccola due litri di Neerpasch-Elford. L'episodio tecnico più interessante a un terzo della gara era la impressionante prestazione della Ford-Mirage del belga Icks e dell'inglese Attwood. Grazie al minor numero di soste per rifornimenti, la vettura americana recuperava posizioni su posizioni passando al terzo posto e quindi al secondo, in seguito al ritiro di Stommelen per noie al motore. Al 27" giro, la Mirage di Attwood si trovava a soli 4" dalla macchina di Mitter, ma tre passaggi dopo doveva abbandonare la prova per noie ai pneumatici. Da quel momento la cor¬ sa per le Porsche diventava una passeggiata: nessuno più poteva impensierire i piloti della Casa tedesca. r. a. 1. Schuetz - Buzzetta, su Porsche, in 6 ore 54'2"9 alla media oraria di Km. 145,5; 2. Hawkins-Koch, su Porsche; 3. Neerpasch-Elford, su Porsche; 4. Mittere-Bianchl, su Porsche; 5. De Adamich-* Nanni », su Alfa Romeo «33».