Trionfo a sorpresa di Adorili

Trionfo a sorpresa di Adorili Giro d'onore per Vittorio Adorni, dopo il successo nel Giro di Romandia (Telefoto) \-nro; si distaccava Scandelli tra gli inseguitori, che venivano preceduti d'una manciata di secondi dal giovane Denti. La tappa era vinta da Alomar su P.almamion e Ballini. Adorni versava qualche lacrima, dopo l'arrivo, e affermava che, quella, era stata una delle più, grosse fatiche della carriera. Piangeva anche la moglie, alla quale il campione parmense assegnava gran parte del merito per la vittoria. L'aveva fatta venire a Les Diablerets con l'auto per tornare a casa, soffrendo di bronchite. Ma Vitaliano l'aveva convinto a rimanere: senza di lei, dunque, non si sarebbe aggiundicato la prima bella corsa della stagione. Carlo Valeri Ordine d'arrivo della quarta tappa: 1. Alomar (Spagnai 226,5 chilometri in 6 ore 7'35" alla media oraria di 37,010; 2. Balmamion; 3. Ballini; Desmet Armand; 5. Pfenninger; 6. Favaro a •,S"; 7. De iti a i'IS"; S. Lasa a 2'!,o"; 9. Van De Wiele; 10. Adorni. La classifica generale finale: 1. Adorni in 20 ore Jl'3.',": 2. Pfenninger L. (Sv.) a 1,5"; 3. Desmet A (Bel.) a 48"; !,. Alomar (Sp.) a S'1,9"; 5. Lasa (Sp.) a S'10"; 6. Mastrotto (Fr.) a Ti,"; 7. Denti a 9'15"; 8. Balmamion a tn'l.',"; 9. Ballini a 11,'S9"; 10. Vandewiele (Bel.) a to' e 59"; 13. Motta a S!,'59"; 1!,. Gimondi a tTZO"; 19. Zilioli a 36'9". Concluso il Giro della Svizzera Romancia Trionfo a sorpresa di Adorili Il corridore italiano insegue un gruppo di fuggitivi recuperando con pochi compagni gran parte del distacco di circa 12' - Nei giri del circuito finale la lotta a distanza con il giovane svizzero Pfenninger - Commosso il campione parmense al termine della sfibrante fatica tenza e sembrava avessero già in mano la corsa. Adorni, ha potuto godere della benevola neutralità di Gimondi e Motta, i quali sono rimasti incollati alla ruota di Hagmann, senza mai mettere il naso in testa al gruppo. La maglia verde, dopo avere tentato per una trentina di cliiIom.ef.ri di difendersi, ha ceduto di colpo ed è giunto ultimo del gruppo e della corsa. Il gruppo, con i campioni, è rimasto tagliato fuori dalla lotta dopo che Adorni, con azione solitaria, è andato a raggiungere alcuni inseguitori che Denti aveva lanciato alla caccia dei figgutivi al 90° chilometro, quando il loro vantaggio era già di ll'lfà". Con Pfenninger erano, in testa, Armand Desmet, Alomar, Bollini, Favaro, Balmamion e De Prà. Su Denti si erano invece portati Van De Wiele, Mastrotto. Lasa e Scandelli. Adorni, dopo tot chilometri dalla partenza approfittava d'una breve rampa, e si lanciava sulle loro piste. Annullava in quattro chilometri il distacco di oltre t;n minuto, e si metteva in testa alla pattuglia, trascinandola con l'incitamento e con l'aziotie. Soltanto Mastrotto e Lasa gli davano però una mano. Al km. 11,0 Adorni e C. avevano rosicchiato ai fuggitivi 4'35" e si trovavano staccati di T10"; il gruppo passeggiava letteralmente e accusava un ritardo d'un quarto d'ora. Ai piedi della salita di S.te Coix il distacco di Adorni era risalito a s'10". Ma nei dieci chilometri che condusevano alla località di arrivo, Vittorio, ormai costantemente in testa alla pattuglia di cacciatori, guadagnava X'!,3". Ne rimanevano altri tre per avere la certezza che Pfenninger e Desmet, sui quali egli aveva un vantaggio in classifica di tre minuti e mezzo, fossero superati. Adorni continuava nella sua meravigliosa progressione, guadagnava SS" nel primo dei tre giri rei circuito, che faceva da corona all'arrivo di S.te Croix, l'2Z" nel secondo, ancora l'tB nel terzo. Giungeva al traguardo con t'1,0" di distacco, aggiudicandosi il Giro di Romandia con 1,5" sul giovane elvetico Pfenninger, che vedeva infranto il suo sogno di vittoria. Nel finale cedeva tra i primi De Prà e forava Fa-