Banditi armati assaltano una banca di Milano e tentano di prendere una ragazza in ostaggio

Banditi armati assaltano una banca di Milano e tentano di prendere una ragazza in ostaggio Banditi armati assaltano una banca di Milano e tentano di prendere una ragazza in ostaggio Poi fuggono con un complice su un'auto rubata - L'agente di guardia davanti all'istituto di credito non s'è accorto di nulla - Bottino: 5 milioni e mezzo in contanti - Tre malviventi (mascherati, con mitra e pistole) immobilizzano dieci impiegati e altrettanti clienti - Vuotata la cassaforte cercano di proteggersi la fuga portando con loro una signorina di 22 anni: la giovane urla e scalcia e i criminali sono costretti ad abbandonarla to, all'interno dell'agenzia vi fsono dieci impiegati ( col di (Dal nostro corrispondente) Milano, 28 giugno. Oggi pomeriggio quattro banditi armati e mascherati hanno assaltato una banca in corso Lodi, a Milano: dopo essersi impadroniti di 5 milioni e mezzo, i rapinatori sono fuggiti tentando invano di prendere in ostaggio una ragazza. L'agente di P. S. in servizio davanti all'istituto di credito non si è accorto di nulla. Teatro dell'assalto l'agenzia dì Porta Romana della « Banca Nazionale dell'Agricoltura» che ha tre ingressi: uno in corso Lodi, l'altro in piazza Bruno Buozzi e il terzo in via Mantova a un centinaio di metri da una « microstazione » dei carabinieri. Davanti all'ingresso di corso Lodi, alle 15, si ferma una « Giulia 1300 » color verde petrolio: tre giovani, sui 25-30 anni, col volto mascherato, scendono e fanno irruzione nella banca men tre il loro complice rimane al volante della vettura tenendo il motore acceso. I tre malviventi entrano nell'istituto di credito impugnando mitra e pistole. Uno dei criminali si ferma accanto alla porta e intima: « Mani in alto! Questa è una rapina. Nessuno tenti di muoversi e non faccia scherzi! » In quel momen- rettore Guido Marino) e otto clienti fra cui la signorina Maria Gabriella Sacchi di 22 anni, dipendente di una ditta di via Soave e c'uj è venuta in banca per compiere un versamento. Il bandito, agitando il mitra, costringe impiegati e clienti a mettersi in fila, col viso contro il muro e le mani alzate. Gli altri due crimiiiali scavalcano il banco e dopo aver allontanato il cassiere Luigi Paini, aprono la cassaforte e s'impadroniscono di fasci di banconote per cinque milioni e 500 mila lire che sistemano in sacchetti di tela bianca In questo momento entra ■niiiiiiiiiiiiiiiiiiii iinimiiiiiiiiniiiiiiiii nell'agenzia il rappresentante di commercio Silvano Piacentini di 25 anni, abitante in via Lodovico Muratori 48. Ha in braccio la figlia, Tiziana, di 14 mesi. Appena varcato l'uscio si vede spianare un mitra: «Se stai buono non succede niente! », gli dice uno dei ra¬ pinatori costringendolo allinearsi con gli altri. La porta della banca si spalanca di nuovo ed entra un altro cliente: Domenico Miglioresi di 38 anni, abitante in via Don Gnocchi 7. Egli si trova la canna di una pistola premuta contro lo stomaco: « Non dire ad Maria Gabriella Sacchi. I banditi l'hanno prelevata come ostaggio per proteggere la loro fuga fino all'auto dopo la rapina in banca ieri a Milano (Telefoto) una parola e alza le mani! » urla il bandito. Il « colpo » è terminato. I tre criminali escono, ma prima afferrano per un braccio l'impiegata Maria Gabriella Sacchi puntandole la pistola alla tempia e, trascinandola verso la «Giulia»: « Vieni con noi, svelta, corri, corri», le intimano. Dopo un attimo di smarrimento, la Sacchi si mette a gridare a piangere e a graffiare il malvivente, divincolandosi. Le grida della giovane richiamano l'attenzione di un uomo che sta passando davanti alla banca. E' il camionista Benedetto Vicedomini di 48 anni da Nocera Inferiore. Egli comprende al volo e fugge urlando a squarciagola: « Rapinano la banca: chiamate la polizia ». I .banditi, colti di sorpresa, lasciano la ragazza, salgono precipitosamente sulla « Giulia » e partono a forte velocità verso piazzale Corvetto: Maria Gabriella Sacchi, colta da una crisi di nervi, cade svenuta sul marciapiede di corso Lodi. Le grida del camionista hanno richiamato l'attenzione del dott. Mario Galbiati, direttore di una vicina banca. Il funzionario, accorso, fa in tempo a leggere il numero della targa dell'auto (MI - B87317): la vettura è stata rubata alle 13 in via Legnano al signor Giovanni Bonanomi, abitante in viale Suzzani 142, che ne ha denunciato il furto alle 14. Appena dato l'allarme sul posto accorrono in forze la polizia e i carabinieri, che interrogano i testimoni e Vagente Bernardo Giannini che non si è accorto di nulla. La « Volante » organizza posti di blocco e una vasta battuta in tutta la zona orientale e meridionale della città; pattuglie perlustrano le autostrade e le statali: dei banditi nessuna traccia. Da un anno e mezzo, esattamente dal novembre 1965, i rapinatori non attaccavano le banche milanesi. L'ultimo « colpo », il più clamoroso, avvenne il 12 novembre 1965: nell'arco di mezz'ora, tre banche (la Banca Del Monte in via Pisanello. e due filiali della Banca Popolare di Novara, quella di via Bodoni e di viale Regina Giovanna) furono prese d'assalto da un'unica banda. Il fatto che nel corso della rapina odierna i malviventi abbiano cercato di prendere un ostaggio fa pensare che si tratti della stessa banda che negli ultimi mesi ha compiuto aggressioni a Torino e in Piemonte, una delle quali si concluse con l'assassinio del medico Giuseppe Gaiottino. g. m. la9audace "colino ,9 nei rione di Porta Romana

Luoghi citati: Milano, Nocera Inferiore, Novara, Piemonte, Torino