I 157 milioni sottoscritti per il Cagliari accolti con diffidenza dai dirigenti sardi

I 157 milioni sottoscritti per il Cagliari accolti con diffidenza dai dirigenti sardi Ardua ta trasformazione dei clubs calcistici in società per arnioni I 157 milioni sottoscritti per il Cagliari accolti con diffidenza dai dirigenti sardi La cifra dovrebbe consentire al sodalizio di non privarsi dei suoi giocatori migliori - Della somma raccolta, 140 milioni rappresentano il pacchetto di azioni acquistato da alcuni industriali lombardi di origine sarda - Ora il presidente del Cagliari, Enrico Rocca, teme che la società possa venire « controllata » da questi maggiori sottoscrittori - « Sono perplesso — ha detto il dirigente — sul futuro del nostro club » - Riunione del Consiglio d'amministrazione (Nostro servizio particolare) Cagliari, 23 giugno. I centocinquantasette milioni sottoscritti a favore del Cagliari, per consentire alla società sarda di non privarsi dei suoi migliori calciatori (del « cannoniere » Riva soprattutto) stanno creando vivaci polemiche fra i dirigenti del sodalizio e fra i tifosi rossoblu. I responsabili del Cagliari attualmente in carica temono che il gruppo di industriali sardi residenti in Lombardia, sottoscrittori di 140 milioni a favore della costituenda Società per azioni Cagliari Calcio, possano farsi valere d'ora innanzi in modo troppo < pesante» sulla conduzione del sodalizio. Come è noto, al momento della trasformazione dell'Unione Sportiva Cagliari in società per azioni (trasformazione che tutte le società calcistiche di serie A stanno affrontando, come da disposizioni della Federazione), era stato detto che al numero delle nuove azioni sottoscritte era legata la permanenza o no in maglia rossoblu dei migliori elementi della squadra. Se la cifra raccolta non avesse raggiunto gli 80 milioni, il Cagliari avrebbe accettato le sostanziose offerte ricevute da molti sodalizi per Riva ed altri atleti. Dopo la prima giornata, la sottoscrizione era giunta al? milioni. Improvvisamente, tre giorni or sono, la cifra è salita a 157 milioni, creando notevole sensazione in tutti gli ambienti sportivi. Da qualche parte si accusò l'Inter di aver versato la cifra per mezzo di intermediari onde «controllare» il Cagliari ed impedire il passaggio di Riva a società rivali dei nerazzurri, ma questa «voce » venne seccamente smentita dal club di Moratti ed annullata dalle dichiarazioni rilasciate ieri dall'ing. Paolo Marras, sottoscrittore .iell'80 per cento delle azioni della costituenda « Società Cagliari » (14 mila azioni, per un totale di 140 milioni). L'ing. Marras ha precisato di essersi deciso, assieme ad altri industriali cagliaritani residenti in Lombardia, alla sottoscrizione della grossa cifra unicamente per impedire che la società calcistica sarda fosse costretta a privarsi dei suoi migliori giocatori. Per evitare che si pensasse a manovre organizzate di qualche gruppo, l'ing Marras si è detto disposto a rimettere in circolazione le azioni in suo possesso. Questi chiarimenti non hanno convinto del tutto l'attua'.e presidente de! Cagliar: (e della costituenda S.p.a.) Enrico Rocca, il quale ha espresso oggi « tutta la sua perplessità, con una certa base di fondatezza, per le incerte sorti future de! Cagliari S.p.a. ». Enrico Rocca, dopo essersi dichiarato lieto che il «Cagliari S.p.a. » abbia abbondantemente raggiunto un capitale che gli permette di poter almeno per quest'anno continuare ad avere i giocatori dello scorso anno, ha sentito il dovere di precisare, in qualità di presidente del Consiglio di amministrazione, di essere rimasto estremamente perplesso per l'operazione con la quale si è raggiunta la somma complessiva di lire 157 milioni per aumentare il capitale. «La mia perplessità — ha affermato il presidente Rocca — deriva dal fatto che un certo gruppo (rappresentante tre fra le maggiori industrie esistenti in Sardegna) si sia ac¬ caparrata la maggioranza dei due terzi effettivi del capitale sociale e che pertanto possa, volendo, tare il bello e il cattivo tempo in seno alla società Tengo a precisare che la mia persona è al di fuori di questa operazione effettuata all'ultima ora, così come credo ne sia al di fuori l'attuale Consiglio di amministrazione della società ». Le posizioni sono dunque in netto contrasto, e da parte del presidente del Cagliari Enrico Rocca viene sottolineato un pericolo di cui la Federcalcio non ha mai voluto tener con¬ to: con la costituzione delle società per azioni, chiunque sia interessato a farlo può fare sentire il suo peso all'interno dei sodalizi, sottoscrivendo un consistente « pacchetto » di azioni. Teoricamente i grandi clubs calcistici potrebbero controllare in tal modo quelli meno forti finanziariamente. Intanto l'« operazione sottoscrizione » delle 14 mila azioni del Cagliari S.p.a. sarebbe stata affidata ad un notaio milanese per la esecuzione. L'incarico di recapitare i 140 miliolionl sarebbe stato affidato alla società «Saras», che ha propri uffici a Cagliari e che avrebbe provveduto all'acquisto delle azioni attraverso quattro suoi funzionari, I quali agli sportelli del club si sarebbero riservati di comunicare i nomi degli acquirenti dei titoli (come è noto, la Saras fa capo a Moratti, presidente dell'Inter). Il maggiore azionista sarebbe appunto l'ing. Paolo Marras, che avrebbe sottoscritto 76 milioni, mentre 1 dirigenti della Saras sarebbero rappresentati per 64 milioni. Stasera, intanto, sì è riunito il Consiglio di amministrazio- ne della Società per azioni Cagliari che ha riesaminato la situazione anche in relazione all'atteggiamento assunto dal presidente Rocca, ai suol timori ed alle sue perplessità. r. s.

Luoghi citati: Cagliari, Lombardia, Sardegna