Brown attaccato ai Comuni per il discorso all'Orni su Israele
Brown attaccato ai Comuni per il discorso all'Orni su Israele Brown attaccato ai Comuni per il discorso all'Orni su Israele Le sue dichiarazioni giudicate troppo filo-arabe da conservatori, liberali e persino alcuni laburisti - Wilson interviene in difesa del ministro degli Esteri; nuove proteste della Camera - Valanga di telegrammi furibondi inviati a Downing Street da cittadini (Dal nostro corrispondente) Londra, 22 giugno. Il ministro degli Esteri George Brown è stato duramente attaccato oggi ai Comuni per il suo discorso pronunciato ieri alle Nazioni Unite. In tale discorso, il rappresentante di Londra diceva agli israeliani che se annetteranno Gerusalemme, o mostreranno l'intenzione di farlo, « perderanno la simpatia di cui godono ora »: ed insisteva che Tel Aviv non deve mirare a «conquiste territoriali ». Queste parole, più il tono generale dell'intervento, diffondevano l'impressione qui che Brown avesse manifestato « simpatie pro-arabe ». E stamane, ai Comuni, il premier Wilson ha faticato non poco a difendere il suo ministro degli Esteri dalle critiche dei conservatori, dei liberali e persino di alcuni laburisti. Wilson ha sostenuto che la interpretazione attribuita al discorso di Brown non è corretta: che vi è stato un « malinteso ». « Il ministro non faceva proposte concrete e definitive, indicava solo le possibili linee generali di una futura intesa. Ecco perché ha esortato tutte le parti a non prendere posizioni che potrebbero pregiudicare il futuro. Rivolgendosi a Israele, lo ha avvertito dei pericoli di ogni immediata azione unilaterale, come potrebbe appunto essere un'annessione ». Queste spiegazioni non soddisfacevano la Camera, e proteste accoglievano pure le parole di Wilson secondo cui « Israele non potrà mai giungere a una vera pace se già ora si accetta l'idea che le frontiere permanenti debbano essere quelle create dalla guerra ». Il Capo del governo profittava dell'occasione per ricordare che l'Inghilterra mira a una « soluzione negoziata » dell'intera questione medioorientale: e, così facendo, confermava che la diplomazia britannica opera per concertare discussioni tra i «4 grandi». Wilson dichiarava infatti: « Il ministro Brown, ora a Neto York, preme per ottenere trattative, non necessariamente hi. laterali. Colloqui russo-americani sarebbero certo utili ma potrebbero essere privi di realismo. Ecco perché si pewa ad altre possibilità, quali con¬ sultazioni quadripartite alla stessa Onu ». Il discorso di Brown, qui udito iersera per televisione, ha incollerito anche numerosi cittadini. S'è appreso oggi che una vera e propria valanga di furibondi telegrammi è precipitata durante la notte su Downing Street. Questo repentino e voluminoso invio di messaggi ha ritardato la trasmissione dei' telegrammi normali da alcune loca^UfcfcToppie Bournemoiith. Bisogna ticprdar'e, a questo pùnto, dhe' nella sua allocuzione, cosi « malintesa »,
Persone citate: Brown, George Brown, Neto
Luoghi citati: Gerusalemme, Inghilterra, Israele, Londra, Tel Aviv
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