Il Generale, «brillante secondo» si è allineato con la Russia di Ferdinando Vegas

Il Generale, «brillante secondo» si è allineato con la Russia Il Generale, «brillante secondo» si è allineato con la Russia Fallite le sue proposte di mediazione nella crisi del Medio Oriente, De Gaulle si è gettato tutto da una parte la parte dell'Unione Sovietica, contro gli Stati Uniti. Questi, che formalmente restano sempre il maggiore alleato della Francia, sono stati 11 bersaglio centrale della critica del generale, estremamente negativa nella sua stessa concisione. In sostanza, secondo De Gaulle, gli Stati Uniti sono il primo e massimo responsabile, per non dire l'unico, dell'aggravamento dell'intera situazio ne internazionale: dal Vietnam al Medio Oriente, passando per l'esplosione termonucleare cinese La « sentenza » di De Gaulle appare subito troppo schematica ed unilaterale per essere accettabile E' ben ra ro, nella storia, che si possa attribuire tutta la colpa di un seguito di avvenimenti a una sola delle parti impli¬ cate; meno che mai In un momento internazionale ce si complesso come quello che stiamo attraversando Ora, è vero che la guerra del Viet nani ha introdotto un forte elemento di disordine nel panorama mondiale; e si deve anche riconoscere la parte di responsabilità degli Stati Uniti Da questa constatazione di fatto alla con- | danna senza appello degli Stati Uniti corre però una grande distanza. Anche la stretta dipendenza degli avvenimenti del Medio Oriente da quelli del Vietnam, cosi come è posta da De Gaulle, non appare persuasiva. Che in un mondo unitario ogni fatto abbia le più vaste e remote ripercussioni, che l'esempio dell'uso della forza sia contagioso: queste sono genericità ovvie, che non risolvono nessun problema specifico. Appena si intraprende una disamina concreta, invece, balza evidente l'incomparabilità delle situazioni del Vietnam e del Medio Oriente. Nel Vietnam gli Stati Uniti conducono una politica a raggio mondiale comunque la si voglia giudicare; nel Medio Oriente, del tutto diversamente. Israele ha fatto la guerra per I più elementari motivi di sopravvivenza. Non si vede quindi in che modo il ritiro degli ameri- cani dal Vietnam possa co¬ stituire la premessa indispensabile per la sistemazione pacifica del Medio Oriente, come ha detto De Gaulle e ripetuto all'Onu il suo ministro degli esteri, Couve de Murville. Nel conflitto che da vent'anni contrappone arabi e israeliani, infatti, sono dominanti i motivi locali, particolarissimi, di una situazione che non si lascia ricondurre nell'ambito esclusivo della rivalità tra le due superpotenze mondiali. Una intesa tra Mosca e Washington sulla sistemazione del Medio Oriente, di sicuro, potrebbe avere effetti grandemente benefici; ma non è affatto detto che i « grandi » riescano ad imporre la propria volontà al « minori ». Se poi si vuol vedere l'accordo sul Medio Oriente come elemento di un'intesa globale sovietico-americana, comprendente anche il Vietnam, allora si fa il discorso fondamentale; ma De Gaulle ne rimane necessariamente escluso, perché sovietici e americani, se vogliono avviare siffatto discorso, non hanno bisogno di suggeritori o intermediari. Il generale, insomma, vor¬ rebbe prevenire una «collusione » tra russi e americani per sistemare e spartirsi il mondo II principio è valido, ma sono confacenti i metodi adottati? La risposta non può ess-*e che negativa, per diversi motivi. Anzitutto, chi vuole veramente l'equilibrio mondiale non deve cominciare con l'alterarlo, come ha fatto il generale spostandosi bruscamente da un campo verso l'altro. Così può diventare il * brillante secondo » di Kossighin, non un fattore di equilibrio tra americani e sovietici. E' fin troppo facile, poi, assumere l'atteggiamento gollista quando non si hanno effettive responsabilità mondiali; si finisce cosi con l'essere « più realisti del re », ossia col fare dichiarazioni più estremistiche di quelle dello stesso Kossighin all'Onu Infine, il « realista » De Gaulle quale forza reale rappresenta? Troppo modesta, è evidente, per potersi schierare allo stesso livello dell'America e della Russia. Ferdinando Vegas

Persone citate: De Gaulle, Kossighin