Johnson e Kossighin si incontrano oggi di Alberto Ronchey

Johnson e Kossighin si incontrano oggi Annuncio della Casa Bianca Johnson e Kossighin si incontrano oggi A (Dal nostro inviato speciale) New York, 22 giugno. Johnson e Kossighin s'incontrano domani, venerdì ! 23 giugno, nella cittadina di I Glassboro, New Jersey, a 15 chilometri da Filadelfia. | L'annuncio è stato diffuso I dalla Casa Bianca stasera, I poco prima delle ore 19 del) la costa atlantica americaI na, l'una di notte ore ita. liana. L'invito è partito da John! son. Kossighin l'ha accettali to. Il colloquio avrà luogo ; alle 11 antimeridiane (le 17 in Italia) in un college uniI versitario. La località prescelta, sempre nell'area della « megalopoli » newyorke; se, è praticamente a metà ì strada fra Washington e Manhattan. Questo appuntamento ha 10 scopo, anzitutto, di far intendere che i rapporti fra le due superpotenze non sono destinati necessariamente a subire il peso d'una . nuova guerra fredda. S'igno- ' ra invece quanto possa es- ; sere estesa l'agenda del colloquio, e se i due statisti siano già disposti alla ricerca d'un «linguaggio comu- I ne », nonostante la battaglia i in corso all'Onu. Le grandi manovre di- ': plomatiche per il summit avevano raggiunto la massi- i ma intensità nelle ultime ore. Fino alla notte scorsa, un viaggio di Johnson da Washington all'area di : New York (40 minuti di I jet) era previsto per questa sera. Ieri il pranzo di Rusk e Gromiko, al trentacinquesimo piano della torre del Waldorf, s'era protratto per tre ore, una in più del previsto. Stamane, presso la missione sovietica all'Onu, Rusk ha avuto I un colloquio di mezz'ora con Kossighin e ha discusso di nuovo con Gromiko, forse allo scopo di concordare gli ultimi dettagli circa il protocollo e l'agenda dell'incontro. Dopo una suspense di due giorni adesso è materia di analisi la notizia che a Mosca il Plenum del Comitato centrale ha approva to « senza riserve » la linea politica e le attività del Politburò. Questo lascia supporre che sia stato definito anche il mandato del premier Kossighin. A Pechino, il Jen-Min JihPao aveva denunciato un «mercato globale» in preparazione fra Johnson e Kossighin, definendolo « un enorme complotto controrivoluzionario per l'annientamento dei popoli arabo e vietnamita ». Nello stesso tempo, a Washington e sulla stampa americana guadagnavano terreno le interpretazioni benevole, ancorché controverse, sulla missione di Podgorni al Cairo: può essere un espediente per bilanciare l'incontro Kossighin-Johnson. Secondo alcune ipotesi più ardite, la missione di Podgorni viene paragonata persino al viaggio compiuto da Mikoyan a Cuba nell'autunno del '62 per controllare le reazioni di Fidel Castro al ritiro dei missili. Alle Nazioni Unite, anche molti fra coloro che contestano il « duopolio » russo-americano si erano convertiti in questi giorni all'idea d'un incontro a due: se Kossighin fosse partito senza vedere Johnson, la psicologia pubblica avrebbe concluso, a torto o a ragione, che niente altro resta da fare se non prepararsi ad un periodo di guerra fredda, con tutti ì rischi impliciti in tale prospettiva. I governi arabi aspettano, con diffidenza, di vedere che cosa accadrà: gli arabi parlano in coro « contro » 11 governo americano. Fino a che punto davvero Kos¬ sighin parlerà « col » governo americano? All'assemblea dell'Onu si comincia a intravedere la possibilità d'una « terza mozione» fra quella sovietica e quella americana. E' in corso un tentativo di quattro paesi (Cile, Messico, Canada e Norvegia) che sarebbe sostenuto anche dall'India e da gruppi africani. Anche il ministro francese Couve de Murville vuole inserirsi in questa corrente. Egli ha parlato oggi attenuando la posizione assunta a Parigi da De Gaulle. Couve, a differenza di De Gaulle, ha evitato ogni parola di condanna contro Israele, ritornando praticamente all'equidistanza e ricordando che la Francia è l'unico fra i quattro « grandi » a conservare le relazioni diplomatiche sia con Israele sia con gli Stati arabi. Ma i delegati russi e americani non erano ad ascoltare, impegnati nei loro sondaggi. , Alberto Ronchey Distribuzione di armi ad Ismailia sul Canale di Suez. Anche i civili In Egitto sono addestrati per far parte di corpi ausiliari In appoggio all'esercito (Telefoto Ansa)