Proposto un anno di carcere per lo scrittore Danilo Dolci di Guido Guidi

Proposto un anno di carcere per lo scrittore Danilo Dolci Proposto un anno di carcere per lo scrittore Danilo Dolci Secondo il P. M., si è reso responsabile di diffamazione nei confronti dell'ex ministro Mattarella - Riconosce valida l'attività dell'imputato contro la mafia, ma in questo caso, dice, ha accusato senza avere alcuna prova (Nostro servizio particolare) |no i giornalisti ed in una con- Koinii, 20 giugno. La condanna di Danilo Dolci ad un anno di reclusione e trentamila lire di multa è stata chiesta oggi dal pubblico ministero al Tribunale che deve giudicare se lo scrittore triestino ha diffamato l'ex ministro on. Bernardo Mattarella e il sottosegretario alla Sanità on. Calogero Volpe. L'accusatore ha concluso ia sua requisitoria sostenendo che Danilo Dolci ha leso la onorabilità dei due parlamentari siciliani attribuendo ad entrambi amicizie con elementi mafiosi. In ogni caso si tratterebbe comunque di una condanna senza conseguenze ferenza-stampa dichiararono di avere fornito delle indicazioni ai deputati e senatori per giungere alla conclusione che l'on. Mattarella e l'on. Volpe avevano partecipato alle campagne elettorali accettando la collaborazione della mafia alla quale ovviamente dovettero fare concessioni intervenendo, in più di una oc- deve essere condannato ad un anno di reclusione e a 30 mila lire di multa. E con lui deve estere condannato alla stessa pena il suo collaboratore Franco Alasia. Debbono essere prosciolti invece i giornalisti elle sono stati incriminati per avere pubblicato le dichiarazioni di Dolci. Essi , ,, , . o dall'altra, è stato caratteri» zato da una iniziativa clamoIrosa di Danilo Dolci: lo scritItore triestino ha rinunciato ai suoi difensori ed ha avvertito i giudici che non avrebbe più partecipato al dibattimento per protesta contro il Tribunale che non aveva voluto interrogare taluni testimoni da lui indicati. Da quel giorno, infatti, né lo scrittore né Franco Alasia si sono più presentati in aula. Oggi si è iniziata la discussione e i primi interventi sono stati quelli dei legali dell'on. Mattarella e dell'on. Volpe, prof. Girolamo Bellavista, prof. Umberto Gualtieri, avv. Prospero Morra e avv. Giuseppe Cipollone. Hanno sostenuto che Danilo Dolci non è riuscito a fornire la prova di eventuali collusioni fra i due parlamentari e la mafia. Alle medesime conclusioni è giunto anche 11 P. M. dottor Pasquale Pedote il quale comunque ha dato atto che Danilo Dolci fu ispirato da propositi apprezzabili. « La sua è una personalità — ha osservato l'accusatore — molto complessa che ha dato origine a giudizi notevolmente contrastanti: chi lo definisce un genio, chi un esaltato. La verità, come sempre, dovrebbe essere nel mezzo ». Dopo aver ricordato l'attività che Dolci svolge in Sicilia per cui ha acquistato forse più notorietà all'estero che in Italia, il P. M ha sottolineato che indubbiamente egli ha cercato di portare un contributo valido alla soluzione dei problemi che angosciano la Sicilia, c Afa ha commesso un errore — ha aggiunto il P. M. — quando ha convocato una conferenza stampa per raccontare quello che aveva riferito alla commissione antimafia-!: Secondo il dottor Pedote «non soltanto ha sminuito il valore della relazione presentata agli inquirenti, ma ha mancato di riguardo alla commissione stessa. Gli elementi da lui forniti, e che egli aveva il diritto e il dovere di fornire, dovevano passare al vaglio di una verifica. Danilo Dolci ha giustificato questo suo comportamento sostenendo di essere stato costretto ad assumerlo per timore della mafia. Ma è un timore inconsistente dal momento che i documenti erano stati consegnati ad un organo inquirente ». « Ma l'errore maggiore — ha sottolineato ancora il P. M. — Danilo Dolci lo ha commesso quando non si è preoccupato di poter dimostrare la fondatezza delle sue affermazioni. Anzi dal processo è risultato in modo inequivocabilmente chiaro che le accuse mosse all'on. Mattarella e all'on. Volpe non trovano riscontro nella realtà. Non possiamo non riconoscere a Danilo Dolci il merito di aver intrapreso una lotta contro la mafia ma nel caso specifico [ha superato i limiti e quindi IIIIIIIIIIIIMIII1IIIIIIIII1MIIMIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIMMIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII1IIIIIIMI1IIIIII1I i ihanno esercitato il loro dirittdi cronaca riportando quant' dtt l itt l tare elementi della organizza zione siciliana. L'ex ministro e il sottosegretario reagirono querelando Dolci e Franco Alasia per diffamazione con ampia facoltà di prova. Il processo, che si prolunga da oltre cin que mesi con udienze a gran qpratiche rilevanti perché ia., "T d T . ut.- de intervallo di temppena e interamente assorbita , ,, , . 1 dall'altra è stato ca della conferenza slampa». Il dibattimento è stato rinviato a domani. Quasi certamente in serata il Tribunale pronuncerà la sentenza. Guido Guidi dal condono. Nel settembre scorso, Danilo Dolci e il suo collaboratore Franco Alasia, dopo essere stati interrogati come testimoni dalla commissione parlamentare antimafia, riuniro-

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