Ventun anni all'uccisore della moglie che in una lite gli disse «cornuto»
Ventun anni all'uccisore della moglie che in una lite gli disse «cornuto» Ventun anni all'uccisore della moglie che in una lite gli disse «cornuto» La sentenza delle Assise di Genova -- Il delitto avvenne nel 1964 I due vivevano separati - La vittima, 34 anni, aveva una relazione con uno studente - Il Pubblico Ministero chiese 28 anni di carcere (Dal nostro corrispondente) Genova, 16 giugno. Luigi Delli Noci, il pugliese di 39 anni che il 28 settembre 1964, a Genova, uccise con cinque coltellate la moglie trentaquattrenne Carmela Imperato, è stato condannato a 21 anni di reclusione, di cui due condonati. Il pubblico ministero aveva proposto 28 anni La sentenza è stata emessa dalla Corte d'Assise presieduta dal dott. Vito Napoletano alle 14,15 di oggi, dopo due ore di camera di consiglio. I Luigi Delli Noci ascolta la sentenza a Genova (Tel.) giudici hanno concesso all'uxoricida le attenuanti generiche, negandogli però quella della provocazione. Luigi Delli Noci, il volto terreo, gli occhi velati di pianto, ha ascoltato a capo chino la lettura del verdetto. L'uomo uccise la moglie, dalla quale s'era separato le-i galmente dopo vent'annì di| convivenza, durante un furio-; so litigio scoppiato nell'allog-j gio della donna, in Salita San | Bartolomeo dell'Olivella 8. «.Ero geloso — ha raccontato! ai giudici — e sapevo' che aveva una relazione. Volevo tornare a vivere con lei e con i miei tre figli, ma lei mi gridò j in viso: "Non sei altro che un : cornuto". Persi il lume della^ ragione, afferrai un coltello e\ la colpii ». La figlia ventenne dell'uxoricida, Giovanna, ha confermato nel corso d'una drammatica deposizione il movente della gelosia. Per il pubblico ministero dott. Francesco Meloni, invece, il pugliese non uccise per gelosia., «w arato .un Relitto abbietto, il delitto di un uomo sfaccendato, facile alla violenza. Le sue scenate di gelosia avevano il fine principale di allontanare la donna dallo studente soltanto per dar modo alla stessa di incontrare un altro uomo che avesse disponibilità di denaro. La sua gelosia era fasulla perchè nascondeva un interesse ». Oggi, prima che la Corte si ritirasse in camera di consiglio, hanno parlato i patroni dell'imputato, gli avvocati Enrico Baccino e Raimondo Ricci. «Carmela Imperato — ha detto quest'ultimo — è stata un'adultera e non soltanto dopo la sua separazione dal marito: ha avuto amanti a Tarantot a Brindisi e a Genova. RobTto Testa è stato soltanto un episodio che ha avuto aspetti sconcertanti: la donna consentiva che lo studente giacesse a letto tra lei e la figlia che allora aveva diciott'anni ». L'attacco alla vittima è stato aspro e giustificato dal calcolo tattico dei difensori di sostenere la tesi della provocazione. I difensori si sono poi battuti sul fronte delle attenuanti generiche, negate dal pubblico accusatore. « Si vuol sostenere — hanno detto — che Luigi Delli Noci accettò l'adulterio della moglie, addirittura che la istigò a prostituirsi: non è vero. L'uomo, ormai, non poteva più sopportare lo sfaldamento di un legame che dentro di lui non voleva cedere e, quando la moglie gli gridò "cornuto'', l'esasperazione gli armò la mano » f. d.
Persone citate: Enrico Baccino, Francesco Meloni, Luigi Delli, Luigi Delli Noci, Raimondo Ricci, Vito Napoletano
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