Arrestato l'ingegnere torinese per la sciagura che ha provocato tre morti presso Alessandria

Arrestato l'ingegnere torinese per la sciagura che ha provocato tre morti presso Alessandria Arrestato l'ingegnere torinese per la sciagura che ha provocato tre morti presso Alessandria Il professionista (38 anni) condotto ieri in carcere - E' ritenuto responsabile dell'incidente: dovrebbe rispondere di triplice omicidio colposo - Secondo gli accertamenti, egli ha eseguito un doppio sorpasso lungo un dosso ignorando il segnale di divieto - Oggi a Quattordio i funerali delle vittime (Dal nostro corrispondente) Alessandria, 16 giugno. Su ordine di cattura del sostituto procuratore della Repubblica dott. Parola, è stato arrestato l'ing. Pietro Serafino, di 38 anni, abitante a Torino in via Sestriere 8, ritenuto responsabile della sciagura stradale che la notte scorsa ha provocato' la morte\primo interrogatorio presso la di tre giovani di Quattordio nell'Alessandrino. L'arresto è stato eseguito a mezzogiorno da agenti della polizia stradale nell'abitazione del professionista. Nel primo pomeriggio, l'ingegnere è stato trasferito ad Alessandria e condotto in carcere dopo un Procura della Repubblica. L'accusa è di triplice omicidio colposo: l'ingegnere avrebbe provocato il grave incidente nell'eseguire un sorpasso irregolare lungo un dosso, ignorando il segnale di divieto di sorpasso chiaramente indicato. La decisione del magistrato inqui- Da sinistra, Mauro Codrino, 24 anni, Giovanni Viotti, 38 anni, e il trentenne Giacomo Bona Cresta vittime della sciagura stradale avvenuta presso Alessandria aiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiii | L'ing Pietro Serafino, arrestato a Torino ieri Il tragico scontro fra due auto avvenuto l'altra notte | rente è stata presa nella tarda mattinata, dopo che era stato possibile ricostruire la sciagura. Verso le 2i di ieri, lasciato il bar « Sport » di Quattordio, l'agricoltore Mauro Codrino, di Zìf anni, e gli operai Giovanni Viotti e Giacomo Bona Cresta, di 38 e SO anni, erano saliti a bordo di un'* Appio ». L'auto, di proprietà del Viotti, era guidata dal Codrino. I tre giovani si dirigevano verso Fclizzano, lungo la. statale Padana Inferiore. La vettura, che procedeva regolarmente sulla strada, sta\ va incrociando alcuni veicoli. Secondo gli accertamenti, malgrado si trovasse su un dosso, una « Opel Rekord * targata Torino, con alla guida l'ing. Serafino, proveniente dall'opposta direzione, iniziò la manovra di sorpasso di due autocarri, spostandosi quindi sulla corsia di sinistra. L'auto aveva appena superato un camion, condotto da Pierino Viarengo, di 58 anni, di Asti, quando in senso contrario sbucava la macchina con i tre giovani di Quattordio: la «Opel*, che era già in fase di sorpasso di un articolato, condotto da Giacomo Poggi, di 1,9 anni, di Casteggio, ha cozzato con estrema violenza contro l'tAppia*, I mandandola a schiantarsi conìtro la parte anteriore dell'au| tocarro condotto dal Viaren\go, quindi proseguendo la corIsa ormai senza controllo ha strisciato contro la fiancata dell'articolato ed è uscita di strada. Nell'auto investita, rimbalzata in mezzo alla strada e ridotta a un ammasso di lamiere contorte, hanno trovato la morte all'istante il Codrino e il Cresta; il Viotti, scaraven-tato sull'asfalto, è deceduto ao i e i a . i ) e o e l a a sua volta sul colpo; leggere le conseguenze per l'ing. Serafino: all'ospedale di Asti l'hanno medicato per una ferita al braccio sinistro e per contusioni, giudicandola guaribile in sette giorni. Mentre il traffico lungo la Padana Inferiore rimaneva bloccato — è ripreso soltanto dopo alcune ore —, molte persone sono accorse da Felizzano e da Quattordio, tra gli altri i congiunti delle tre vittime. Vellica dato l'allarme e sul posto si recavano pattuglie della polizia stradale e dei carabinieri. Sopraggiungevano poi il sostituto procuratore dottor Parola e l'ing. Fontana, al quale il magistrato ha affidato il compito di eseguire una perizia tecnica sulla sciagura. Le prime risultanze conducevano poi alla decisione di arrestare il guidatore torinese, che neprimo interrogatorio si sarebbe difeso asserendo di essere rimasto abbagliato durante la manovra di sorpasso da un mezzo che proveniva dalla direzione opposta alla sua. Il Viotti e il Cresta lavoravano alla Inves di Quattordiouna fabbrica di cavi elettricisolati: il primo lascia la moglie e un bambino di pochi anni, il secondo era scapolo. Anche il Codrino, facoltoso agricoltore del luogo, non era sposato. I funerali delle tre vittime avranno luogo domanif. m.