Si aggrava negli S. U. la flessione produttiva

Si aggrava negli S. U. la flessione produttiva Si aggrava negli S. U. la flessione produttiva Rispetto al '67, da gennaio a maggio le vetture costruite sono diminuite del 20 cfo - Il calo maggiore è stato registrato dalla American Motors Produzione americana dei primi cinque mesi 1967 1966 American Motors . . 83.885 130.270 Chrysler 533.688 699.837 Ford 899.583 1.167.934 General Motors . • 1.834.318 2.242.983 Totale vetture . . . 3.353.779 4.213.653 Veicoli industriali . . 762.078 844.114 TOTALE GENERALE 4.115.857 5.057.767 Le cifre più recenti rese note dall'Ama (Automobile Manufactures Association) confermano il regresso produttivo dell'industria americana dell'autoveicolo. Nei primi cinque mesi di quest'anno si è infatti registrato un calo di 860 mila vetture (20.4 per cento in meno) e di 82 mila autoveicoli industriali (meno .9,7 per cento) rispetto al corrispondente periodo del 1966, che già aveva avuto un consuntivo inferiore all'anno precedente Nel periodo considerato, la General Motors è passata da 2.243.000 unità a 1.834.000 (—18,2 per cento), la Ford da 1.168.000 a 899.000 (— 22,1 per cento), la Chrysler da 700.000 a 534.000 (— 20.4 per cento), l'American Motors da 130.000 a 84.000 (—36 per cento). Meno sensibile è la contrazione per gli autocarri e autobus (da 844.000 a 762.000, pari al 9,9 per cento). Tra 1 modelli che maggiormente hanno risentito, sempre da gennaio a maggio, del calo di produzione, sono la Toronado, la Corvair e la Chevelle della General Motors; la Mercury, la Mustang e la Falcon della Ford; la Polara, la Charger e la Coronet della Chrysler; la Marlin dell'Amerlcan Motors. Tanto più significativi, in questo quadro, appaiono i pochi aumenti produttivi, che riguardano la Buick la Thunderbird. la Dodge Dart e la Plymouth Barracuda. All'incirca sulle stesse posizioni sono rimaste infine la Corvette e la Buick Riviera. Gli esperti americani ave- vano previsto una flessione fin dall'anno scorso, ma non in questa misura; e siccome l'esportazione delle Case statunitensi è molto contenuta perché le vetture prodotte sono quasi interamente assorbite dal mercato interno, questo significa che il cedimento è avvenuto proprio per la più scarsa richiesta da parte della clientela locale Non è certo il caso di parlare di crisi: gli Stati Uniti hanno fornito in passato non pochi esempi di fluttuazioni della produzione automobilistica. Tuttavia i sintomi attuali appaiono preoccupanti, tanto più che tra non molto scadrà il contratto collettivo di lavoro, e il potente sindacato dell'automobile è deciso ad avanzare pesanti richieste che inevitabilmente si tradurranno in agitazioni di vasta portata, f. b. Aumenti della benzina nella Germania di Bonn Le Società affermano che non tono dovuti alla crisi nel Medio Oriente Bonn, 14 giugno. La Arai A.G., ima delle maggiori compagnie petrolifere tedesche, ha annunciato l'aumento di circa 1,5 lire per litro del prezzo della benzina. Un portavoce della Arai ha dichiarato che la ragione principale del rialzo non è la guerra nel Medio Oriente, ma la reazione ai recenti ribassi dei prezzi che hanno reso quasi impossibile la copertura dei costi La consociata tedesca della British Petroleum ha già annunciato che non potrà evitare un aumento del prezzo della benzina. Anche la Esso A.G. ha an minciato oggi un aumento del prezzo della benzina per auto identico a quello (1,5 lire por litro) annunciato in precedenza dalla Arai. I responsabili della Esso tedesca hanno anche annunciato un aumento dei loro prezzi per olio per riscaldamento di un marco (155 lire ita liane) per 100 litri.

Persone citate: Dart, Falcon, Marlin, Polara

Luoghi citati: Bonn, Germania, Medio Oriente, Medio Oriente Bonn, Stati Uniti