Bloccato a Vercelli un camion con 27 maiali affetti da peste e destinati a un salumificio

Bloccato a Vercelli un camion con 27 maiali affetti da peste e destinati a un salumificio Bloccato a Vercelli un camion con 27 maiali affetti da peste e destinati a un salumificio L'autocarro (fermato ieri all'alba al casello di Porta Milano) appartiene ad un commerciante di Riva di Chieri - A bordo vi erano 41 suini - L'autista dichiara : « Quattordici capi li ho caricati a Priocca, gli altri a Leinì » - Soltanto i primi avevano l'autorizzazione del veterinario - Gli animali dovevano essere portati a un salumificio della provincia di Pavia (Dal nostro corrispondente) Vercelli, 13 giugno. Un camion carico di suini » ... , . . , affetti da peste africana e che d"ovevano essere trasportati in provincia di Pavia e conse- gnati ad un salumificio è stato bloccato stamane dalla Polizia Stradale alla periferia di Vercelli. Tutti gli animali, per ordine del veterinario provinciale, saranno uccisi e bruciati: sul preoccupante episodio è stata aperta un'inchiesta anche se, per ora, l'autorità giudiziaria non possiede altro che le dichiarazioni rese dal proprietario e dal conducente dell'autocarro. Ecco come si sono svolti i fatti. Stamane alle 5 gli agenti Borzoni e De Bencdictis della Polizia Stradale vercellese hanno fermato al casello di Porta Milano, per un controllo, un camion di proprietà del commerciante Giuseppe Vergnano, ventottenne, abitante a Riva di Chieri. L'autocar ro era pilotato dall'autista Fe derico Giuliano, di 29 anni, residente a Fossano (Cuneo). Nel cassone del veicolo vi erano quarantun maiali ma gli agenti avevano ben presto una sorpresa: controllando il « documento di trasporto » dei suini — recante l'autorizzazione del veterinario di Priocca (Cuneo) — constatavano che esso si riferiva soltanto a 1), maiali. A chi appartenevano gli altri ventisette? Nei due agenti sorgeva, legittimo, il sospetto che si trattasse di un trasporto illecito e che i 27 capi fossero affetti da peste africana. Per misura prudenziale i militi della Stradale fermavano il camion ed informavano immediatamente l'autorità sanitaria. Un'ora dopo il veterinario comunale ordinava il dirottamento dell'intero carico al macello contumaciale di Vercelli: i sospetti degli agenti | Borzoni e De Bcnedictis trovavano quasi subito conferma perché, nel breve viaggio \dal casello al macello, uno dei maiali moriva. L'indagine ne croscopica, poco più tardi, sta bilica che il suino era effetti vomente colpito dalla peste africana Attraverso l'esame esterno il veterinario provinciale, dott. Lama, e quello comunale, dott. Simonelli, riscontravano i segni del terribile morbo anche ad altri maiali sicché decidevano che tutti i J,0 suini dovevano essere abbattuti: domani mattina, infatti, gli animali saranno soppressi mediante stordimento elettrico e con una iniezione di tossico; infine verranno bruciati in una fossa attigua al macello. La Polizia Stradale — alfa ! quale era stata subito affidata ìl'inchiesta — provvedeva ad \ interrogare sia il Vergnano, proprietario del camion, sia l'autista Giuliano. A quanto sembra essi avrebbero affermato di aver caricato i l't suini sani a Priocca nella giornata di ieri; la notte successiita si sarebbero recati a Leinì imbarcando gli altri 27 capi presso l'allevatore Giovanni Battista Bessone, quarantaseienne. Non si sa fino a quale punto siano veritiere queste dichiarazioni. Il Bessone, abitante a Leinì in via Carlo Gremo .'/9, possiede diversi allevamenti di suini sia nella provincia di Torino sia in quella di Alessandria. Suo figlio, interpella¬ to, ha smentito in modo reciso che i maiali ammalati possano essere stati prelevati da lui: «Da quindici giorni non ne abbiamo più uno — ha detto —. Li abbiamo venduti appena si è cominciato a parlare di peste africana. Abbiamo infatti ritenuto più prudente disfarcene ». Anche if veterinario di Lcinì, dott. Michele Zucco, ha escluso che i 27 suini malati possano essere partiti da Leinì e lo stesso hanno detto alcune autorità comunali. Da dove, dunque, arrivano i maiali scoperti sul camion di Vercelli? L'inchiesta è in pieno svolgimento ma non risulta che siano state sporte denunce precise. Il veterinario provinciale di Vercelli, dott. Lama, ha assicurato che fino ad oggi, nel Vercellese, non si sono riscontrati casi di peste africana: «Devo dare atto agli allevatori e ai commercianti della nostra zona — ha soggiunto — di essersi comportati con correttezza, v. n. Preoccupante episodio scoperto dalla Polizia Stradale