Morto a 67 anni Spencer Tracy uno degli ultimi grandi» di Hollywood

Morto a 67 anni Spencer Tracy uno degli ultimi grandi» di Hollywood Malato da tempo, è stato stroncato da un attacco cardiaco Mulij u nix!, io giugno Spencer Tracy, uno degli ultimi « grandi » del cinema americano, è morto nelle prime ore di questa mattina, vittima di un attacco cardiaco. Aveva, 67 anni. Dal 1963 l'attore soffriva per un cancro ed era stato costretto in più occasioni a sospendere l'attività per i ricorrenti attacchi del male. Ma ogni volta egli si era ripreso, con una straordinaria forza d'animo, ed era sempre ritornato negli studi cinematografici, dove aveva continuato il suo lavoro fino agli ultimi giorni. L'attacco di oggi è giunto improvviso. La governante ha chiamato d'urgenza un medico, ma questi ha potuto soltanto constatare l'avvenuto decesso. Soltanto più tardi sono arrivate la moglie, Louise, dalla quale l'attore viveva separato e l'attrice Katharine Hepburn, sua «partner* di tanti film, e alla quale era legato do. una antica amicizia. Entrambe lo avevano amorevolmente assistito negli ultimi anni. Tracy era nato a Milwaukee, nel Wisconsin, nel 1000, ed aveva partecipato alla prima guerra mondiale arruolandosi volontario in marina. Dopo un promettente inizio in teatro venne chiamato dai produttori cinematografici a Hollywood, dove si fermò poi tutta la vita. Ottenne due volte consecutive il premio Oscar (unico caso nella storia del cinema): nel 1937 per Capitani coraggiosi, nel 193S per La città dei ragazzi. Nel 1923 si sposò con Louise Treadwcll, un'attrice che per amore suo rinunciò alla carriera, e dalla quale ebbe due figli: John, nato nel 192!, e Suzy, nel '32. Il primogenito nacque sordo e a lui Tracy si dedicò con particolare affetto: fondò anche una clinica per la cura della sordità intitolata al suo nome, nella quale spese molta parte dei propri guadagni. Proprio per poter essere più vicino al figlio l'attore non volle mai divorziare dalla moglie, anche dopo l'inizio della sua relazione con Katharine Hepburn. Una dopo l'altra si schiantano le grandi querce del cinema americano. Dopo Gary Cooper e Clark Gable, il terzo c grande » è caduto, quello Spencer Tracy che pur restando In luce più velata (non si poteva dirlo propriamente un divo), s'era acquistata una immensa popolarità. Anzi, a misurare la fama cinematografica sul metro della simpatia emanante dalla persona prima ancora che dall'attore, non si vede chi altri, se non forse Cooper, potesse contendergli il primato. In quella mascella quadrata, in quelle rughe precoci, in quello sguardo sprizzante di tra le folte sopracciglie lampi chiari dì bontà e tenerezza, il pubblico istintivamente sentiva e ammirava l'cuomo» nella piena accezione del termine: un fratello prima, poi uno zio, quindi un nonno Ideale. Per questo, In moltissimi film, le sue seconde parti furono sempre le prime nel cuo re del pubblico: quand'anche un bello, un fusto (come al lora non si diceva) gli fosse passato avanti nella vicenda, era sempre lui, con la sua cera onesta, col suo passo un po legato, coi suoi gesti burberi, che determinava il favore popolare e raddrizzava le sorti della cassetta. Nato col secolo, dopo un breve noviziato teatrale che gli fruttò una grande affermazio ne quale interprete di The Last Mite dì J. Wekley (nella stessa parte di < rivoltoso » che doveva lanciare Clark Gable), fu chiamato a Hollywood ove esordi nel 1930 in Up the river. Per tante strade un attore giunge a essere se stesso; e quella imboccata da Tracy fu affatto antitetica a quella che lo doveva consacrare come personaggio « positivo » e sim patico per eccellenza. Comin ciò insomma, sull'onda del successo teatrale, quale facinoroso e criminale. Il film che stabilì per sempre la sua fortuna e ne scolpi il carattere nel cuore del pubblico fu Furia di Fritz Lang (1936), dov'egli si calò perfettamente nei panni dell'uomo della strada, che accusato e minacciato di linciaggio per un delitto che non ha commesso, cova propositi di vendetta da cui poi recede. Era così trovata la composizione d'una ricetta Infallibile: forza, virilità furore, dolcezza. Da allora Tracy. pur nelle varianti della casistica hollywoodiana, fu « i! giusto » per antonomasia, un personaggio tutt'altro che tenero, sovente scontroso, esposto al duri colpi della sorte (quante volte lo vedemmo stringere 1 denti), ma irresistibilmente chiamato alla rettitudine Nel ricordo, ora dolente, di lui che ci allietò tante ore, possiamo appena accennare alle sue più fortunate interpretazioni: da San Francisco a Capitani coraggiosi, da Arditi dell'aria a La cit- Morto a 67 anni Spencer Tracy uno degli ultimi grandi» di Hollywood Si impose come il personaggio del «giusto» in decine di film - Fra le maggiori interpretazioni: «Capitani coraggiosi», «La città dei ragazzi», «Passaggio a Nord Ovest», «Il mare d'erba» e, soprattutto, « Vincitori e vinti », dove impersonò i più puri ideali della democrazia americana - Aveva appena terminato di girare una pellicola con Katharine Hepburn, sua "partner" in tanti successi II popolare attore americano Spencer^ Tracy all'epoca dei più grandi successi (Tel.) tò del ragazzi (dove fu un indimenticabile padre Flanagan), da Passaggio a Nord Ovest al rifacimento del Dottor Jekyll. dai tanti film di guerra a il mare d'erba, alla serie umorìstica Iniziata con Il padre della sposa, alla prova artisticamente più alta che fu II vecchio e il mare da Hemingway, alle plastiche figurazioni raggiunte In Giorno maledetto e nel più recente Vincitori e vinti, quale giudice di tribunale, impersonante, con suprema perché congeniale spontaneità. I più puri ideali della democrazia americana. L'ultima sua apparizione sui nostri schermi fu quella del roccioso commissario in Questo pazzo pazzo pazzo pazzo mondo di Stanley Kramer. Meritò due Oscar, che furono pochi rispetto alle tonnellate di simpatia che seppe sollevare nel mondo. Fu detto, ed è giusto, che Spencer Tracy poteva anche permettersi 11 lusso di sfilarsi dal personaggio e di non rappresentare altro che se stesso. Spencer Tracy. E nei suoi film più deboli, la sua presenza bastò al successo. Ma a questi supremi gradi di comunicativa, d'intesa col pubblico, è ovvio che non s'arriverebbe con la sola presenza. Occorre una consumata sapienza di attore; e Tracy, paziente operaio del cinema tdal quale parve allontanarlo per sempre la grave malattia del '65, ma al quale la sua forte fibra lo ricondusse alla vigilia della morte, con Indovina chi viene a pranzo, a fianco di Katharine Hepburn, finito di girare in que- d(hthdrataSvistfaciil edl'asti giorni), l'ebbe e l'esercito i selungo un memorabile curricolo |gdi parti, sempre infondendo |apnel personaggio che gli toc cava, la quadratura onesta, la vibrazione umana, l'umore cordiale, della sua hella natura di uomo. Leo Pestelli Cma toza

Luoghi citati: Capitani, Hollywood, Milwaukee, San Francisco, Wisconsin