Carico di tasse ha la casa pignorata il vincitore di 150 milioni di Merano

Carico di tasse ha la casa pignorata il vincitore di 150 milioni di Merano Carico di tasse ha la casa pignorata il vincitore di 150 milioni di Merano L'asta è andata deserta - L'ex multimilionario, un operaio di Sesto San Giovanni, deve al fisco 35 milioni - Dice: « Non ho più un soldo. Sono l'uomo più infelice del mondo » (Dal nostro corrispondente) Milano, 8 giugno. Si è svolta oggi al tribunaledi Monza l'asta per la venditadell'appartamento e del negozio dell'operaio di Sesto San Giovanni Giuseppe Cinzio che nel 1961 vinse i 150 milioni della lotteria di Merano: egli deve al fisco 35 milioni di tasse non pagate. L'asta è andata deserta; per 6 milioni nessuno ha voluto l'officina di meccanico ciclista e l'alloggio di due stanze e cucina in un vecchio stabile di via Monte S. Michele 7 a Sesto San Giovanni. Avvicinato stamane il Cinzio ha dichiarato: «Non ho più il becco di un centesimo: complessivamente sono stato tassato per circa ottanta milioni. Si tengano pure casa e negozio, visto che non c'è verso di far capire quanto è assurdo che più della melò, della vincita mi sia già stata tolta in tasse. Ho presentato ricorso al Ministro delle Finanze e volevo scrivere anche al Presidente della Repubblica: lunedi che lessi sul giornale il numero del biglietto vincitore e mi accorsi che era il uno,-, ha soggiunto Giuseppe Cinzio Effettivamente altri ma finora non c'è stato nulladri (are. di mio errore c stato quel- lo di aver perso la testa quclvincitori che si sono trovati nelle sue condizioni si sonosue condizioni si mostrati più prudenti affìdan- do il biglietto ad un notaio. Giuseppe Cinzio, invece,usci di corsa in strada sven-tolando il tagliando e offrì dabere ad amici e sconosciuti: il giorno dopo il suo nome era su tutti 1 giornali. Con ì centocinquanta milioni della vincita, il ciclista fece soltanto una grossa spesa: comperò l'appartamentino sopra il negozio in cui aveva sempre vissuto. Il resto lo mise in hanca. 11 primo salasso sulla vincita lo ricevette nell'ottobre 1961: venticinque milioni. « Ero convinto che pagando tutti quei soldi avrei regolalo la mia posizione con il fisco — dice Giuseppe Cinzio — e pagai abbastanza volentieri le sci rate di quattro milioni e mezzo Ma mi sbagliavo, pensando fosse finita ». Il neomilionario si vide infatti arrivare una cartella per circa quarantadue milioni: complementare, imposta di famiglia, ritardata iscrizione, nettezza urbana e altro ancora. «Pagai la prima rata per un totale di sette milioni e qua trocentolrcntotto lire, poi ri fiutai di versare il resto, aliche perché mi accorsi che non sarei stato in grado di versa¬ re entro la fine dell'anno gli altri trciitasctte milioni» afferma. Questa decisione non rimase senza conseguenze e l'esattoria comunale di Sesto San Giovanni chiese e otten- ne il pignoramento dell'appar- lamentino di via San Michele. Ma c'è di più: l'ex operaio ha già ricevuto la cartella riguardante le tasse per il 1967, cartella che lo invita a pagare altri 5 milioni. I guai, insomma, continuano e Giuseppe Cinzio non fa che ripetere: « Sono l'uomo più infelice del mondo v. Fra l'altro da tempo vive solo perché è Btato abbandonato dalla famiglia, moglie e due figli, che si è trasferita a CiniBello Balsamo. g. m.

Persone citate: Cinzio, Giuseppe Cinzio, Giuseppe Cinzio

Luoghi citati: Merano, Milano, Monza, Sesto San Giovanni, Sesto San Giovanni