Assolto l' operaio accusato d'aver abusato delle due figlie

Assolto l' operaio accusato d'aver abusato delle due figlie Assolto l' operaio accusato d'aver abusato delle due figlie E' stato prosciolto dal Tribunale di Alessandria con formula dubbia - Le due ragazze erano state trovate di notte mentre vagavano, semisvestite, per la campagna (Dal nostro corrispondente) Alessandria, 6 giugno. Un'assoluzione con formula dubitativa ha concluso dinanzi al nostro tribunale 11 processo contro l'operaio Luigi Buffa, di 52 anni, già residente a Cassine, accusato di avere abusato fra il 1956 e il 1961 delle due giovani figlio, Vittorina e Candirla (allora non ancora quattordicenni). La figlia Vittorina, oggi diciottenne, era accusata di aver fornito false dichiarazioni sulla propria identità e del furto di una spilla d'oro: i giudici hanno dichiarato non doversi procedere nei suoi confronti per amnistia. Una notte del gennaio '64 le due ragazzine vennero rinvenute ubriache e quasi completamente prive di vestiti nelle campagne di Cassine e dovettero essere ricoverate all'ospedale di Acqui. Interrogate dai carabinieri, dissero di essere state sottoposte già da molti anni ai. turpi desideri del padre e del nonno materno. Secondo Gagliardi, poi morto a Cassine nel 1965. Proprio per lo sconforto di questa loro travagliata esistenza quella notte, dopo aver ingerito una forte dose di alcool, erano uscite vagando per i campi. Un rapporto venne inviato alla procura della Repubblica di Alessandria e, interrogate dal dott. Parola, le sorelle rinnovarono l'accusa, cosicché al termine dell'istruttoria Luigi Buffa fu rinviato a giudizio (il nonno era deceduto nel frattempo). La Vittorina, invece, era Incriminata per aver fornito false dichiarazioni sulla propria identità e per aver rubato una spilla d'oro al vogherese Antonio Bergo. Il processo cominciava, dopo diversi rinvìi, il 21 marzo scorso ed ascoltato dai giudici il Buffa respingeva le accuse, negando di aver tenuto un comportamento immorale verso le figlie. Vittorina, dal canto suo. asseriva di non avere nulla contro il padre e di non ricordare se l'aveva accusato in passato: «Devo aver scambiato — disse — le sue dimostrazioni di affetto per atti il¬ leciti, e poi qualche partico-\lare devo averlo inventato. Non ho mai potuto sopportare la mia matrigna, e poiché mio padre dimostra di essere molto legato a lei, devo avere inventato quello che ho detto per risentimento. Mia sorella Candida mi disse che papà ?ioji la lasciava in pace, nulla di più ». Non era presente all'udienza la Candida e per poterla interrogare processo veniva rinviato. ìl |Anche stamane, però, si ò Ipresentato in aula soltanto lLuigi Buffa, mentre il presi-1 dente Baudoin ha fatto sape-l \re che la giovane Candida non è rintracciabile. Le parti hanno quindi deciso di rinunciare alla sua deposizione. Il P. M. Parola al termine della requisitoria — ricordato come il nonno avesse ammesso le violenze nei confronti delle giovanissime nipoti mentre non erano state provate le accuse a carico del padre — ha chiesto l'assolutoria per in |sufficienza di prove di Luigi Buffa e l'amnistia per Vitto- Irina. Il difensore dell'operaio, lavv. Bacchiega di Cremona, 1 si è battuto per l'assoluzione lcon formula ampia.

Persone citate: Antonio Bergo, Bacchiega, Baudoin, Luigi Buffa, Parola

Luoghi citati: Alessandria, Cassine, Cremona