Arrestato il feritore della bambina dice: «Che cosa volete? Non so nulla»

Arrestato il feritore della bambina dice: «Che cosa volete? Non so nulla» Mi dramma delia follìa tra i manti di Ussggito Arrestato il feritore della bambina dice: «Che cosa volete? Non so nulla» All'alba è salito su una corriera, fradicio di rugiada - Il guidatore fa avvertire per telefono i carabinieri, che a Viù lo fermano - Il cugino di Irene lo riconosce: «E' lui l'uomo cattivo» - La folla lo circonda minacciosa - La bimba migliora Sebastiano Meotto. il folle che ha ferito con nove forbiciate la piccola Irene Re Fiorentlli, è stato arrestato. Dopo la selvaggia aggressione era stalo visto allontanarsi tranquillo, scendere dalla frazione Pialletto di Usscglio verso i boschi a fondovalle, sulle sponde della Stura. I carabinieri li avevano battuti, ma senza riuscire a scovarlo. « Forse si è ucciso — diceva la gente — si è gettato nel torrente o si è impiccato ad un albero ». Già durante la notte, squadre di- volontari si erano uniti ai carabinieri nello ricerche, ma ci si ora subito resi conto che, nel buio, era inutile continuare. All'alba, valligiani o militi hanno riproso la battuta nei boschi p lungo la Stura. Ma alle prime luci del giorno. Sebastiano Meotto è ricomparso a Salelte, una borgata a pochi chilometri da Pianotto. Doveva aver trascorso la notte sotto gli alberi, aveva gli abiti fradici di rugiada, la barba lunga, lo sguardo allucinato. Aspettava il pullman elio scende verso Torino e passa allo 5j46 a .Saletto. 11 conducente, Mario Cibrarìo di 52 anni, di Villarotto. racconta: « L'ho visto sul ciglio della strada, che j,,ii faceva cenno di fermare. Se Le era parlato tanto, la sera Iprima, che ho capito subito che lsi trattava del feritore della piccola Irene» ' Ha agito con sangue freddo e ponderazione. Si è fermalo e lo ha ,fatto salire sulla corriera (Dice: «Ma ero preoccupato. SI vedeva che non era normale sMbdgcdqfe dallo sguardo vuoto, assente, dai movimenti che erano come quelli di un automa. Temevo che potesse scatenarsi una. eccesso di follia^JiH^-rrnc^To ho efi nicnle o ho pro¬ Il.llln fi 11 IT seguilo come sempre d A Lemie, vede sulla piazza del paese il sindaco Giovanni Catellino. Ferma, scende e gli va incontro: «Come se dovessi i consegnargli un pacchetto», - Invec| Jfi su8SUrra: « Sulla o corriera c'è n pazZ,,, quclU. che a!hK aggredito ]a bimba. Tclefojm ai car;tbjnieri di Viù. che a vengano all aspettarmi alla teri, mata . P(,i riparte con la cora nera, mentre il sindaco corre ola) telefono. a j A viUi j carabinieri salgono |tt bordo e dicono a Sebastia- a'no Meotto: «Vieni con noi i». , I L'uomo sì alza, sembra stupiajto, ma obbedisce docilmente, - Nel Municipio, lo interrogano: or Che cosa hai fatto?». L'uo-Imo li guarda con gli occhi sbar-irati: «Nulla Che cosa volete .|da me?» Nega. Dice: «Sono imi .mulinili min minimi stato male, non ricordo niente. Mi sono trovato a vagare nei boschi, faceva tanto freddo ». Fanno venire il piccolo Claudio Cibrarìo, di 9 anni, il cuginetto di Irene, che giocava con lei quando è stata aggredita. «SI — dice Claudio — questo ò l'uomo cattivo che l'ha ferita con la forbice per po- tare ». Sebastiano Meotto fissa sui carabinieri il suo sguardo senza espressione : « Non capi sco che cosa vuol dire. Non ho fatto nuila ». E' un vecchio pregiudicato, è già stato arrestato molte altre volte. Obbe disce alla prima regola della malavita, di non confessare mai, nemmeno di fronte a prove schiaccianti? Il medico condotto di Usseglio, dopo averlo visto, dice : «Ci vorrebbe una visita psichiatrica. Sbaglierò, ma quello finisce in manicomio i-. Lo portano via. Sulla piazza, davanti al Municipio, si è radunata una piccola folla. Si sentono invettive, parole di esecrazione. Ma non gridate. Pronunciate a mezza voce, come se la gente capisse che quest'uomo che pas il volto di pietra, vive ormai in un buio regno di fantasmi. All'ospedale, la piccola Irene ha riaperto gli occhi o ha visto al suo capezzale la mamma, che si sforza di trattenere il pianto per apparire serena. Le ha stretto la mano. Non ha ancora parlato, ma la segue con gli occhi in ogni movimento. Sta buona, non si lamenta. Ogni tanto si assopisce. E' ancora in grave pericolo di vita, ma 1 medici, ora, cominciano ad avere un filo di speranza. Irene, con la madre, è ancora grave. Sebastiano Meotto: « Non ricordo niente »

Persone citate: Giovanni Catellino, Irene Re, Mario Cibrarìo, Meotto, Sebastiano Meotto

Luoghi citati: Lemie, Torino, Usscglio, Usseglio, Viù