Una farsa e tre film di avventure

Una farsa e tre film di avventure * * (Ideal) Gli effetti macabri e « grandguignoleschi » si sprecano in Ballata per un pistolero. Il regista Alfio Caltablano sembra comunque credere poco in questa storia western e risolve spesso le situazioni più. orripilanti sul grottesco: se l'effetto umoristico è volontario, e fino a che punto, non sappiamo. La vicenda, commentata qua e là da citazioni bibliche, è abbastanza complicata. Non c'è ti solito *buono» contro il *. cattivo» (se questa distinzione è ancora possibile) ma una coppia contro una coppia: due fratelli americani contro due fratelli messicani. Uno sceriffo fatto condannare ingiustamente per rapina da un suo aiutante, uscito di galera dopo quindici anni giura vendetta e la ottiene costellando la sua strada di cadaveri. Alla fine, la scontata scena dell'agnizione fra i due fratelli: questi imenecmi » della prateria si riconoscono grazie ad una iColt» d'oro che portano appesa al collo, come una reliquia. Plauto e Shakespeare sono dei sorpassati, vice nell'aria di «Quien sabe? » di Damiani; ma con minor ambizione ideologica, sebbene con scaltro mestiere. Se non altro esso ci dimostra che si può confezionare un western di sicuro gradimento popolare, senza di necessità crogiolarsi nella violenza, qui tenuta in parca misura. Interpreti principali Robert Hundar, Fernando Sancho, Gloria Milland. 1. p. * * (Augustus) — Nello scope a colori britannico Un priore per Scotland Yard (tCrooks in cloisters », ' di Jeremy Summers) una banda piuttosto eccentrica di rapinatori non trova di meglio, per sfuggire alle martellanti ricerche della polizia, che prender possesso d'un vecchio convento deserto e installarvisi. Il monastero, situato in un'isoletta al largo della Cornovaglia, è poco controllato dalle gerarchie religiose e civili: e questo rende possibile la burletta escogitata dalla combriccola, il cui capo non esita a far indossare il saio a tutti i componenti, non esclusa la bionda * Bikini», unico elemento femminile. Nel rifugio, i gaglioffi, ritenendosi al sicuro di ogni sorpresa, riprendono anche la loro attività di falsari, mentre le ricerche di Scotland Yard paiono indirizzate verso altre direzioni. Ma, causa l'imprudenza d'uno dèi falsi frati, il diavolo ci mette la coda con prevedibili conseguenze. E' un piacevole scherzetto oscillante fra il paradosso e la caricatura; il suo umorismo di fondo, tipicamente inglese, è fatto lievitare abbastanza spesso da una colorita regia. Gli interpreti, tutti gustosi, danno vivacità se non verosimiglianza al giuoco, che non va più in là del passatempo, ma come tale è accettabile. e il profondo disprezzo dell'industriale, ex corridore egli stesso e inesorabile contro le schiappe. Ma per l'innamorata Claire il suo Billy è un eccellente pilota, anche se dimenticando di mettere il freno a mano egli le fa fare bagni inopinati; e quando il giovinotto scommette, contro il futuro suocero, eh» riuscirà a prendere la patente (il che è posto come condizione per rivedere la ragazza), ella fa il tifo per lui. Puntualmente bocciato da un esaminatore pignolo, Billy si rifa gettandosi all'inseguimento, con un poliziotto a bordo, d'una banda dì rapinatori: genio e sregolatezza vincono sulla meschinità del codice, e il suo trionfo è completo. Così ai limiti della sciocchezzuola, il film è reso gradevole da! tocco fresco, idillico della regia, che ci presenta un villaggio inglese placidamente turbato da corse ridolinìane con strabilianti sorpassi, e un affabile babau quale può essere James Robertson Justice. Giacché sono appunto i caratteristi, qui tutti di prima scelta, ad assicurare la buona carburazione della Signora Sprint. che ha per protagonista, con la bella Julie, il rosso e quanto mai azzeccato Leslie Philips. * * (Corso) — Un uomo e una colt, diretto per il grande schermo a colori da Tullio Demicheli, va da sé che è un altro western italiano-spagnolo, costruito su misura per gli amanti dello spettacolo. Imperniato sulla rivoluzione messicana, porta in cima il personaggio di Dakota Joe, un pistolero gelido e prezzolato bensì, ma con frange cavalleresche: infatti, sul remoto esempio di Robin Hood, quello ch'egli toglie ai ricchi, e più precisamente a un protervo latifondista, lo distribuisce poi agli indigenti, ossia ai seguaci di Emiliano Zapata. Il film, sceneggiato dallo stesso regista, si muove un po' Una farsa e tre film di avventure « La signora Sprint » : corse d'auto alla Ridolini con Julie Christie - « Un uomo e una colt»: western - «Un priore per Scotland Yard»: rapinatori in convento - «Ballata per un pistolero»: ancora storie di prateria (Vittoria) — L'inglese La signora Sprint, piuttosto che rappresentare una conversione dell'attrice Julie Christie dal genere drammatico al faceto, presenta la medesima in forma primaticcia, quando forse non era più che una promessa e mal si distingueva dalle altre t ingenue » del cinema britannico. Con questo ella non delude, come nor. delude il film o per meglio dire il filmetto, che è firmato da quel Ken Annakin che doveva poi espandersi nella «Battaglia del giganti » e in « Quei temerari delle macchine volanti », col quale ultimo l'odierno ha in cernirne di essere una farsa motoristica, ma di più modeste proporzioni. Sarà accetta al pubblico infantile la storia di questo Billy, un giovanotto scozzese tanto simpatico quanto stordito, innamorato della bella Claire, figlia d'un magnate dell'automobile, ma anche infatuato dello sport del volante per il quale non ha, per il momento, la minima disposizione. Un amico commissionario d'auto, che ha interesse a farlo diventare genero dell'industriale, gli rifila una vecchia macchina da corsa sulla quale il disgraziato Billy dà fondo alla propria in capacità di guidatore, attirandosi processi, contravvenzioni SULLO SCHERMO