Saremo ancora in grado di spedire una lettera?

Saremo ancora in grado di spedire una lettera? Saremo ancora in grado di spedire una lettera? Dal 1 luglio accanto all'indirizzo si dovranno indicare i numeri della provincia e del Comune - Per le grandi città anche la cifra del quartiere - Andremo in vacanza con Io « stradario » in tasca Dal 1" luglio entrerà in vigore il codice di avviamento postale: il semplice indirizzo, su una lettera o una cartolina, non basterà più, ci vorrà anche un numero. La notizia, che abbiamo pubblicato ieri, ha provocato parecchie telefonate di protesta e richieste di chiarimenti. Vediamo, innanzitutto, di precisare in che cosa consiste la riforma. Entro giugno, tutte le famiglie italiane riceveranno un volumetto dalla copertina gialla, con l'elenco di tutti 1 Comuni italiani. Accanto a ogni Comune, figurerà il rispettivo numero di codice, che andrà aggiunto all'indirizzo. Fino a questo punto, la riforma sembra abbastanza semplice. Tuttavia, già in questi termini, ha offerto l'occasione di appunti e critiche, c Bisognerà — ci telefona un lettore — aver sempre in tasca questo codice postale e portarselo nella valigia anche quando si parte per le ferie. Altrimenti, non si potrà più spedire nemmeno una cartolina ». In pratica, un volume soltanto non basterà. Per chi ha una fitta corrispondenza, sarà necessaria una piccola biblioteca- Accanto al volume con la codificazione generale, ci vorranno almeno gli « stradari » delle 12 maggiori città italiane che sono state suddivise in zone: Bari, Bologna. Catania. Firenze. Genova, Milano, Napoli, Palermo. Roma, Torino. Trieste e Venezia. Cerchiamo di chiarire la questione con un esempio. Scrivere In una piccola città, ad esempio Pescasseroli, patria di Benedetto Croce, sarà relativamente semplice. Basterà sfogliare il codice generale, sotto la provincia de L'Aquila, negli Abruzzi, e cercare Pescasseroli nell'elenco, per ordine alfabetico, dei Comuni che la compongono. Poi si ricoplerà la cifra scritta a fianco; Signor Mario Rossini, piazza del Duomo 2 -r 67032 Pescasseroli. Per un indirizzo di Torino, le cose non sono così semplici La città è stata divisa in 33 zone. Il numero 10100, che contraddistingue la città in genere non basta: servirà, in pratica, soltanto per la corrispondenza inviata fermo po sta. Bisognerà consultare lo «stradario» e controllare in quale quartiere si trova la via dove abita il nostra ccrrispon dente. Corso Principe Eugenio, per esempio, corrisponde al numero 10122. Ma, per altre vie e piazze, la ricerca si complica: il nome della via non basta, occorre controllare anche il numero civico. I numeri pari di via Roma, infatti, corrispondono al 10121, ma i numeri dispari al 10123. Corso Orhassano è sotto il numero 10129 lino ai numeri 75 bis e 70, sotto il 10136 fino al 157 e al 138, sotto il 10137 per ì restanti, fino alia fine « Un rompicapo», hanno detto alcuni lettori. Alcuni osservano: « Già ora si ricevono lettere, inviate da gente semplice, con gli indirizzi indicati in modo molto approssimativo. Che cosa accadrà con questa ridda di cifre? Quanti di questi numeri saranno trascritti inesattamente? Per molti, vergare un indirizzo diventerà un rebus ». I funzionari delle poste sono più fiduciosi. «Ci sarà indub- riodo dì rodaggio, bisognerà inumerò di codice? Fino al 31 abituarsi al nuovo sistema. Afa |ottobre, ci sarà un periodo di gli italiani impareranno, cosi tolleranza, le lettere verranno l come hanno imparato austriaci, belgi, francesi, tedeschi e svizzeri: in queste nazioni, così come negli Stati Uniti e in Inghilterra, il codice postale e in bigorc da tempo». Bisogna però rilevare che nessuna ha un1 cerdir^così macchinoso, i-ini ^ JtM di cinque cifre. ' '! sr' 4BB ~ aggiungono i funzionari^Psarà più rapido e più preciso, come da tempo l'opinione pubblica auspica. Consentirà anche dei risparmi: il personale per lo smistamento della corrispondenza sarà numeroso». Che cosa accadrà se qualcuno omette, nell'indirizzo, il IN 13a, 15", 16" PAGINA Altre notizie della cronnea egualmente inoltrate. Dopo iiuesta data saranno respinte. Fino ad ora, era un vanto dei servizi postali riuscire a recapitare le lettere anche con l'indirizzo sbagliato. Da questo encomiabile zelo, si passerà ad un drastico rigore? Ci auguriamo di no. Spedire una lettera senza numero vorrà significare un ritardo nel recapito: cioè, i distributori la scarteranno durante le normali operazioni di smistamento; ma. lo speriamo, ci sarà sempre qualche incaricato che, prontuario alla mano, provvederà nei ritagli di tempo a completare l'indirizzo, come già facevano in passato i nostri bravi postini. L'organizzazione moderna avrà una conseguenza sicura: quest'estate, dalle vacanze o durante le gite, pochi spediranno cartoline di saluto agli amici, con il pretesto che non avranno sotto mano le tabelle delle poste La «t'iva tu sia ne» nelle Paste

Persone citate: Benedetto Croce, Mario Rossini