Diplomatici inglesi e le famiglie percossi dalle «guardie rosse»

Diplomatici inglesi e le famiglie percossi dalle «guardie rosse» Nuovo grave incidente a Shanghai Diplomatici inglesi e le famiglie percossi dalle «guardie rosse» Stavano partendo dalla città cinese dopo la chiusura della loro sede consolare - Tre bambine sottratte alla furia dei dimostranti da un gruppo di occidentali (Nostro servizio particolare) Londra, 24 maggio. Due diplomatici britannici sono stati oggi percossi, imbrattati di colla e insultati dalle « guardie rosse » alla partenza dall'aeroporto di Shanghai per Pechino. Obbligati a passare tra due file di giovani urlanti, in uno stretto corridoio umano, tino all'aereo, hanno ricevuto una tempesta di pugni, calci e schialii, uscendone con i vestiti strappati e sporchi. La moglie e i figli di uno di loro, la signora Hewitt di trent'anni, e tre bambine dagli uno ai quattro anni, sono stati sottratti alla furia delle « guardie rosse » da un gruppo di occidentali, presenti agli incidenti. I due diplomatici sono il trentasettenne Peter Hewitt e il trentacinquenne Raymond Whitney, entrambi espulsi da Shanghai alla chiusura del localo ufficio consolare britanJ'ico da parte delle autorità cinesi, « in seguito agli avvenimenti di Hong Kong ». Sono giunti più tardi a Pechino con le loro famiglie, portando ancora sul volto e sugli abiti i segni delle umiliazioni patite. L'incaricato d'affari britannico a Pechino, Hopson, ha presentato immediatamente un'energica nota di protesta al governo cinese. A Londra, il Foreign Office ha avuto una reazione indignata. In assenza del ministro degli Ksteri Brown, a Mosca per una serie di colloquìi sul Medio Oriente e sul Vietnam, non ha ancora preso nessuna iniziativa. Ma un portavoce ha dichiarato: «Il coni portamento delle " guardie rosse " è sfoto indegno. Ci mancano le parole per descriverlo. Hewitt e Whitney avevano chiesto e ottenuto dalle autorità di Shanghai l'assicurazione che sarebbero stati protetti. La dimostrazione conterò di essi è apparsa invece organizzata nei minimi particolari ». Giorni fa, proprio per altri maltrattamenti inflitti ai diplomatici britannici a Pechino e a Shanghai, Brown aveva convocato l'incaricato d'affari cinese a Londra, Shen P'mg, e l'aveva messo a'Ia porta dopo un tempestoso colloquio. Il ministro deuli Esteri era stato irritato dall'invasione compiuta dalle « guardie rosse » nella sede consolare di Shanghai: Peter Hewitt aveva dovuto assistere alla distruzione della sua casa, e marciare poi alcune ore sotto il sole tra file di giovani scalmanati. A Pechino, s'erano svolte furenti dimostrazioni, nel corso delle quali le « guardie rosse » avevano dato alle Mamme pupazzi con le sembianze del premier Wilson e « impiccato » pupazzi indicanti « i.' fascismo e l'imperialismo britannico*. Il «braccio di ferro» tra la Cina e la Gran Bretagna, causato dai torbidi di Hong Kong, s'inasprisce così sul piano diplomatico. Sembra quasi che, tramite la « rivoluzione culturale », Pechino cerchi un compenso per gli smacchi subiti dalle organizzazioni comuniste nella colonia. Da due giorni a Hong Kong tutto è sotto controllo: la polizia, con la estrema durezza dimostrata domenica e lunedi, ha intimidito i dimostranti, e le autorità hanno imposto severe limitazioni agli assembramenti, alle incitazioni alla sovversione, persino all'uso dei manifesti e degli altoparlanti. Non si ripete il crollo governativo avvenuto nella colonia portoghese di Macao alcuni mesi orsono. Non si può escludere d'altra parte che, con le dimostrazioni antibritanniche di Pechino e Shanghai, assai simili a quelle antisovietiche dell'inizio dell'anno, Mao Tse-tung voglia distrarre l'attenzione dei cinesi dalle difficoltà in cui si dibatte la « rivoluzione culturale ». La settimana passata, manifesti sui muri della capitale denunciavano sanguinosi scontri tra unità militari gruppi di civili e «guardie rosse » in lontane Provincie, ammettendo che la resistenza al maoismo è in aumento. e. c.

Persone citate: Brown, Hewitt, Mao, Peter Hewitt, Raymond Whitney, Shen P'mg