Il ministro degli Esteri britannico rinvia il viaggio nell'Unione Sovietica

Il ministro degli Esteri britannico rinvia il viaggio nell'Unione Sovietica La decisione di Brown un'ora prima della partenza Il ministro degli Esteri britannico rinvia il viaggio nell'Unione Sovietica Motivo ufficiale: la crisi tra arabi e israeliani - Disappunto del governo inglese perché l'Orni ha accettato di ritirarsi - Il Presidente d'Israele (di passaggio a Londra) dichiara: «Un conflitto nel Medio Oriente potrebbe scatenare la terza guerra mondiale. Ma per ora siamo sicuri che non accadrà nulla» (Nostro servizio particolare) imyko, Kossighin e forse Brez- Londra, 19 maggio L'aggravarsi della crisi in Medio Oriente ha indotto il ministro degli Esteri inglese Brown a posticipare la sua lunga visita nell'Unione Sovietica. Brown ha preso la decisione stamane, soltanto un'ora prima della partenza, dopo una serie di conversazioni telefoniche con l'ambasciatore inglese a Mosca, e dopo l'accettazione da parte di Thant della richiesta egiziana di rimuovere le truppe dell'Onu dai confini con Israele. Non è escluso che il ministro degli Esteri parta per la Russia martedì, se la tensione tra 11 Cairo e Tel Aviv sarà diminuita: i suol colloqui più importanti, con Gro- nev, erano infatti previsti per la fine della prossima settimana. Brown ha immediatamente avvertito delia decisione il primo ministro Wilson, con il quale si è poi incontrato. Il Foreigii Oflice non ha nascosto il proprio disappunto per l'accettazione da parte di Thant della richiesta egiziana. Già ieri sera, ad un pranzo in onore delle Nazioni Unite a Londra, Brown aveva dichiarato che la rimozione dei c caschi blu » avrebbe scosso c la fiducia di tutti coloro i quali credono nelle missioni di pace ». Non è attesa un'immediata iniziativa britannica ma il ministro degli Esteri si è messo in con¬ tatto con il rappresentante alle Nazioni Unite. Se se ne presentasse l'occasione, Brown tnedierebbe volentieri tra Egitto e Israele, soprattutto per il ritorno dei « caschi blu » sui confini. II Foreign Office ha smentito seccamente le voci secondo cui anche l'escalation nel Vietnam ha influito sulla decisione di Brown di rinviare la visita nell'Unione Sovietica. 1 giornali della sera hanno tuttavia parlato di « rebus » osservando che, dopo la crisi di Suez del '56, l'influenza britannica in Medio Oriente è molto diminuita e il ministro degli Esteri da Londra può fare poco. Secondo loro, l'intensificarsi dei bombardamenti americani avrebbe irrigidito il Cremlino anche nei confron-lte le dimensioni dell'aggresti dell'Inghilterra. Brown si ] sione indiana, truppe pakista- bb t di sarebbe reso conto di non poter calmare le acque e avrebbe preferito temporeggiare. Grande rilievo è dato a Londra al fatto che l'ambasciatore sovietico a Washington. Dobrynin, è trattenuto a Mosca ormai da oltre un mese per colloqui segreti. La crisi nel Medio Oriente e quella del Vietnam sono seguite a Londra da alcuni giorni con crescente allarme. La situazione internazionale è giudicata estremamente pericolosa. Si esprime liberamente il timore che un maggiore intervento sovietico nel conflitto tra Hanoi e Washington sia ormai inevitabile. E' probabile che Wilson e Brown approlittino del fine settimana per un esame comprensivo delle prospettive, e la preparazione di nuovi piani diplomatici. Di passaggio a Londra, il presidente israeliano Zalman Shazar (in viaggio per Irlanda e Canada) ha ammonito oggi che « uno guerra in Medio Oriente significherebbe una terza guerra mondiale ». Ma ha precisato che Israele non ha intenzioni aggressive, e ha concluso le sue dichiarazioni su una nota di fiducia: «Siamo sicuri die per ora non accadrà nulla ». e. c.