L'assistenza sanitaria ai coltivatori in pensione

L'assistenza sanitaria ai coltivatori in pensione Il provvedimento riguarda un milione di cittadini L'assistenza sanitaria ai coltivatori in pensione La legge, già approvata dalle Camere, entrerà in vigore nei prossimi giorni - Quali sono i contributi a carico della categoria La legge che estende l'assistenza mutualistica di malattia ai coltivatori diretti, coloni e mezzadri in pensione è stata definitivamente approvata ierijIed entrerà in vigore dopo la pubblicazione sulla « Gazzetta Ufficiale ». Ne riassumiamo gli aspetti jpiù importanti, precisando cheJcon l'istituzione di questa nuova previdenza i coltivatori diretti, coloni e mezzadri che continuano nella loro attività saranno assoggettati ad uno speciale contributo, analogamente a quanto avviene negli altri settori produttivi dove i lavoratori occupati contribuiscono a garantire le prestazioni sanitarie ai più vecchi che non lavorano più. Alla fine dello scorso anno pensionati agricoli erano 1.337.452, di cui 953.366 coltivatori diretti e 384.086 coloni e mezzadri. Molti di essi fruiscono già dell'assistenza sanitaria mutualistica, perché partecipano tuttora alla coltivazione dei terreni o perché risultano a carico di familiari assicurati. Tuttavia, tenuto conto di questa circostanza e del costo medio per pensionato assistitole, si prevede che la spesa complessiva dell'assistenza sarà di 22 miliardi per i coltivatori diretti e di quindici miliardi per i coloni e mezzadri: in complesso 37 miliardi all'anno. Per il primo anno di applicazione della legge, il contributo a carico dei coltivatori diretti tuttora dediti ai lavori agricoli sarà di 16 lire per ogni giornata lavorativa e di 24 lire per giornata nei riguardi dei coloni e mezzadri. A questi effetti, la legge attribuisce 156 giornate lavorative all'anno agli uomini e 104 giornate lavorative alle donne e ai ragazzi di età compresa fra i 14 e i 18 anni. Questa contribuzione — che verrà riscossa dagli esattori comunali in aggiunta agli attuali oneri previdenziali a carico dei coltivatori diretti, coloni e mezzadri — dovrebbe dare un gettito complessivo di circa 7 miliardi all'anno. Gli altri 30 miliardi occorrenti per finanziare l'assistenza saranno forniti dagli avanzi di gestione dell'assicurazione contro la tubercolosi gestita dall'Inps, con vivo disappunto dei tubercolotici i quali vorrebbero che quei fondi venissero utilizzati, invece, per l'aumen to dell'indennità giornaliera di ricovero e per migliorare il sussidio post sanatoriale. All'assistenza sanitaria dei coltivatori diretti provvederanno le omonime Casse prò vinciali di malattia; mentre mezzadri e coloni verranno as aistiti dall'Inam, come tutti gli altri pensionati della previden za sociale. Per gli uni e per gli altri, le prestazioni sani tarie saranno le stesse che la legge garantisce ai titolari di pensione dell'assicurazione generale obbligatoria ed ai loro familiari a carico, senza limiti di durata nel caso di malattie specifiche della vecchiaia. Con lo stesso provvedimento l'assistenza sanitaria mutualistica viene garantita ai disoccupati ed agli operai del- l'industria sospesi o lavoranti a orario ridotto, per tutto il periodo in cui percepiscono — in aggiunta alle relative inden jnità — gli assegni per i famigliari a carico. Osvaldo Paita I

Persone citate: Inam