Condannata a 18 anni la ragazza di Napoli Uccise il padre che la istigava a un delitto

Condannata a 18 anni la ragazza di Napoli Uccise il padre che la istigava a un delitto La sentenza delle Assise dopo breve riunione Condannata a 18 anni la ragazza di Napoli Uccise il padre che la istigava a un delitto Per omicidio volontario - Il P. M. aveva chiesto 22 anni - L'imputata, ventiduenne, era stata sedotta dal cugino e il padre la spingeva ad assassinarlo per "lavare l'onta" Nunziatina Maliardo, padre, condannata a la ventiduenne che uccise il 18 anni ieri a Napoli (Telef.] (Dal nostro col-rispondente) Napoli, 17 maggio. Diciotto anni di reclusione' la della seconda sezione di As- di cui uno condonato: questa la pena inflitta oggi dai giudici della Corte di Assise di Napoli alla ventiduenne Nunziatina Maliardo, accusata di aver assassinato a colpi di pistola il padre che la istigava ad uccidere il proprio seduttore. Le principali istanze dei difensori (seminfermità di mente e legittima difesa) sono state respinte. Oggi pomeriggio, dopo una ora di permanenza in camera di consiglio i giudici hanno riconosciuto Nmiziatina Maliardo responsabile di omicidio volontario, esclusa l'aggravante della premeditazione, e le hanno concesso le attenuanti generiche e quelle della provocazione. Inoltre la parricida è slata condannata alla libertà vigilata per tre anni ed al pagamento delle spese legali. Il delitto avvenne l'8 luglio 1*63 a Giugliano (Napoli). La ragazza era stata sedotta dal cugino ventunenne, Giacomo Maliardo, e il padre la spingeva ad assassinare il giovane per « lauare l'onta ». Il p.m., dott. Gennaro Calabrese, nella sua requisitoria aveva chiesto ventidue anni per omicidio volontario premeditato, senza tener conto della perizia psichiatrica disposta dal giudice istruttore che aveva definito l'accusata « sofferente di epilessia psichica e socialmente pericolosa ». Il verdetto è stato letto ver- so le n dal presidente dott. Francesco Cedrangola, nell'au- sise, affollata dal pubblico che faceva ressa dietro le transenne. L'imputata, che aveva atteso nelle celle sotterranee del Palazzo di Giustizia, alla lettura della sentenza ha avuto un attimo di smarrimento, come se stesse per vacillare. Poi, visibilmente commossa, lia nascosto il volto tra le mani e ha piatito in silènzio. Mentre la* folla sgomberava l'aula, il fratello Nicola si è avvicinato al banco degli accusati cercando di consolare la giovane: tenendole la mano sulla spalla le ha detto di aver fiducia nel ricorso di appello Subito dopo, scortata da due carabinieri, Nun ziatina Maliardo ha lasciato Castelcapuano, rientrando nel carcere giudiziario di Poggio reale. L'udienza di oggi si era aperta con le ultime battute dei patroni della Maliardo. Ha parlato per primo l'avvocato Mario Morra, illustrando la figura della vittima, Ciro Mallardo di 51 anni: « Il padre dell'imputata — egli ha detto — era un uomo violento, un cinico, un crudele. Ed è per questo che la difesa chiede pietà per la figlia soggetta ad inaudite sevizie. Non dimentichiamo che si tratta di un tipico delitto di ambiente con una complessa psicologia. Nunziatina Maliardo riversò sul padre l'odio che egli aveva cercato d'inculcarle per il cugino seduttore ». L'attacco alle tesi dell'accusa è stato sferrato per ultimo dall'avvocato Nicola Foschini. Dopo aver esclusa, perché priva di elementi, la mancanza di una causale nel delitto, il legale ha sostenuto che la giovane uccise unicamente per sottrarsi alle violenze del padre. « E' vero — egli ha concluso — che 11 padre voleva che la giovane uccìdesse il cugino seduttore e che per mesi l'addestrò ad adoperare la pistola. Ma è anche vero che Nunziatina Maliardo commise il parricidio in uno scatto di cieco furore, perché stanca delle percosse paterne. Per questa infelice creatura, che aveva appena compiuto diciotto anni al momento del delitto, invochiamo l'assoluzione per legittima difesa e in linea subordinata che le venga riconosciuta la seminfermità di mente. Un verdetto di clemenza, dunque, uno spiraglio di speranza ». Non vi è stata replica da parte del p.m. dott. Calabrese e verso le 13 la Corte si è riunita in camera di consiolio. a. 1.

Persone citate: Calabrese, Ciro Mallardo, Francesco Cedrangola, Gennaro Calabrese, Giacomo Maliardo, Giugliano, Mario Morra, Nicola Foschini

Luoghi citati: Napoli