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Due giovani «beat» inglesi si beffano di Scotland Yard Due giovani «beat» inglesi si beffano di Scotland Yard (Vittoria) - Quantunque espulso dall'università prima e dall'esercito poi, il giovane Mike non può competere con la sregolatezza-beaf. del fratello David, che pur passa in famiglia per un ragazzo esemplare. Cerca dunque l'occasione di superarlo e la trova. Per beffarsi dell'«establishment:» David propone al fratellino di rubare i gioielli della Regina dalla Torre di Londra, dopo aver depositato in due banche due confessioni del furto, da aprirsi a cose fatte. Secondo un piano Ingegnosa, seminate innocue bombe nei luoghi più famosi della metropoli allo scopo di sconvolgere la polizia, l'ultimo ordigno viene collocato nella stanza del tesoro. Camuffati da soldati artificieri, i due fratelli vi penetrano liberamente e inscenando un'esplosione e fingendosi feriti, se la filano col bottino. Soddisfatto che il ty-o sia riuscito, David dà ordine che si leggano le « confessioni » e aspetta serenamente la polizia per restituirle il tesoro. Ma questo è scomparso dal nascondiglio, e la confessione di Mike non fu mai spedita. Il ragazzo ha voluto far vedere al fratello di essere più in Kamba di lui, trafugando per sé il tesoro e tenendoselo ancora per un po', con gran con¬ fusione di Scotjand Yard che non ha prove contro quell'i: arrabbiato :» camuffato da agnellino. Ma alla fine, con un'ultima monelleria, anche costui si rimette in regola coi suoi doveri di suddito. Salvo qualche lungaggine in fondo. I ribelli di Carnaby Street, scritto e diretto da Michael Winner, è un divertimento azzeccato nei toni dell'ultimo umorismo britannico. La satira non vi sarà di gran peso, ma lascia il segno: tutti i personaggi ufficiali sono costretti a far la figura dell'imbecille con una costanza e un acume che raramente si incontrano nei nostri film comici. Regìa effervescente; fotografia a colorì brillantissima; Una Londra d'oggi tutta godibile. Tra 1 moiti interpreti spiccano di ragione i due fratelli terribili, Michael Crawford e Oliver Reed. |, p. SULLO SCHERMO