In Italia sono 375 mila i ragazzi dai 13 ai 19 anni che non fanno nulla

In Italia sono 375 mila i ragazzi dai 13 ai 19 anni che non fanno nulla (Nostro servìzio particolare) Roma, 16 maggio. Per la prima volta in Italia una indagine statistica si è occupata dei giovani tra i tredici ed i diciannove anni. L'Inchiesta, svolta dall'Istituto Doxa per conto della Unione delle Camere di Commercio, ha fornito indicazioni di notevole interesse sia dal punto di vista sociologico sia per quanto riguarda i gusti de! giovani ed il peso che essi hanno nell'economia del Paese. Centocinquantadue intervistatori hanno operato ln centotrentuno Comuni interrogando complessivamente 1972 giovani. Secondo un metodo abbastanza preciso 1 dati sono stati poi elaborati per giungere a conclusioni di carattere generale. Si è cosi stabilito che su 5.888.000 ragazzi italiani (poco più del 109é della popolazione) 3.167.000 (53,8^) studiano; 193 mila (3,2 f0) studiano e lavorano stabilmente; 1.623.000 (27,8 9fc) lavorano stabilmente pagati; 388 mila (6,5 "/e) lavorano invece stabilmente ma senza retribuzione; 142 mila (2,4 "/B) lavorano saltuariamente anche se pagati; 375 mila (5,7 9é) infine non studiano e non lavorano. Di quest'ultimi, 225 mila sono aiutati finanziariamente dalle famiglie, pur non appartenendo tutti a ceti benestanti. Gli altri, centocinquantamila, (80 mila sopra t diciassette anni), non hanno invece alcun appoggio. E' in questa massa, esigua ma preoccupante, che si trovano i « capelloni > ed i disadatti. I giovani il cui lavoro è retribuito guadagnano nel complesso 641 miliardi, di cui 30 sono prodotti da coloro che lavorano soltanto saltuariamente. Un'attività stabile frutta in media 33 mila lire al mese, anche se la maggior parte dei salari oscillano sulle ventimila lire (ad elevare la media influiscono circa sessautamìla posti retribuiti con più di settantamila lire mensili). I «teen-agers» italiani versano il 70 per cento del guadagno globale alle loro famiglie: 445 miliardi annui. Ma anche qui, l'inchiestacampione ha permesso di fare una distinzione. Moltissimi sono i ragazzi, specie fino al 17 anni, che danno alle fami glie tutto o quasi tutto quel che guadagnano. Non danno invece nulla o quasi i giovani di età maggiore che occupano posti ben retribuiti. Sono olr ca centomila. Appartengono a famiglie abbastanza ricche e possono spendere per sé cifre oscillanti fra le 50 e 11 120 mila lire mensili. I ragazzi spendono globalmente, per proprio conto, 480 miliardi di lire all'anno (241 miliardi provengono dalle « sovvenzioni » familiari a co loro che non lavorano). Come viene speso questo denaro? Ogni giorno in Italia, dalle tasche dei ragazzi fra l tredici ed i diciassette anni, esce un miliardo e 270 milioni. L'in dagine ha così suddivìso questa somma: 284 milioni per l'abbigliamento (spendono per questa voce più i c teen-agers » che le coetanee); 144 per gelati e dolciumi; 111 in bevande; 104 per colazioni; 103 in di vertlmonti vari; 90 per siga rette; 87 nel trasporti; 66 per cinema; 62 in prodotti per la persona; 38 per benzina (di cui 22 nell'Italia centrale e so prattutto da ragazze), 35 in caffè; 30 per giornali, riviste e libri; 21 in dischi e 11 per juke-box. g. fr. Su un totale di quasi sei milioni In Italia sono 375 mila i ragazzi dai 13 ai 19 anni che non fanno nulla Un'inchiesta dell'istituto Doxa sui giovanissimi - Studiano 3.167.000; lavorano stabilmente e sono pagati 1.623.000 giovani - Dei «nullafacenti» 80 mila non hanno appoggi finanziari: è fra costoro che si trovano i « capelloni » e i disadatti - I « teen-agers » guadagnano all'anno 644 miliardi: il 70 per cento (dalle 20 alle 70 mila lire mensili) lo versano alle famiglie

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