Sedici condanne e venti assoluzioni al processo contro la «banda del Cuneese»

Sedici condanne e venti assoluzioni al processo contro la «banda del Cuneese» Sedici condanne e venti assoluzioni al processo contro la «banda del Cuneese» La sentenza della Corte d'Assise ieri sera dopo oltre dodici ore di camera di consiglio - Assolti tre imputati per i quali erano stati chiesti 30 anni - Le pene vanno da un minimo di 1 anno a un massimo di 18 - Accusati di furti e rapine (Dal nostro corrispondente) Cuneo, 16 maggio. Sedici condanne e venti tra assoluzioni e concessioni di amnistia nel processo alla « banda dei trentasei », imputati di 89 crimini, dal tentato omicidio alla rapina, al furto e alla ricettazione, compiuti nel giro di due anni, fra il '61) e il '6,3, in tutto il Guneese e nelle province confinanti. L'atteso verdetto della Corte d'Assise di Cuneo è stato pronunciato questa sera, alle 22 passate, dopo che i giudici erano rimasti in camera di consiglio per oltre dodici ore consecutive. Una folla strabocchevole gremiva l'aula, l'atrio, i corridoi ed i portici sottostanti. Il presidente, dott. Baretti, ha impiegato circa mezz'ora per leggere il nutrito dispositivo della sentenza. Del quattro imputati per i quali era stata chiesta la condanna a trent'anni, i fratelli De Colombi e Modesto Argenta sono stati assolti, mentre Carlo Cerutti si è visto infliggere tredici anni. Sono stati prosciolti anche i fratelli Barrerò, per i quali l'accusa aveva chiesto ventidue e ventitré anni di carcere. La pena piti severa, diciotto anni, è stata inflitta ad Angelo Quaranta, unico latitante del gruppo, mentre Carlo Fio ri (che aveva indicato i nomi dei complici agli inquirenti) \ i a è - o e e o , l i scolitela tredici anni di carcere, tre in pia di quanti ne aveva chiesti il Pubblico Ministero. Questo il dettaglio della sen\tenza: Angelo Argenta è stato condannato ad un mese e mezzo; Carlo Argenta a due anni e due mesi col condono di due anni; Giacomo Argenta ad un anno e mezzo col condono dell'intera pena; Pierangelo Cavallo a tiuattro anni (due condonati) ed all'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni; Carlo Cerutti a 13 anni (uno condonato) e l, mesi di reclusione ed all'interdizione perpetua dai pubblici uffici; Giacomo Cerutti a un anno e otto mesi col condono della intera pena; Italo Dadaglia a 3 anni di reclusione (due condonati); Elsa De Colombi a un anno, condonato; Carlo Fiori 13 anni e 1, mesi (due anni condonati); Elisa lussi a 11 mesi, condonati; Caterina Milano (fu eletta Miss Caraglio) a. tre mesi con i benefici di legge; Claudio Milano a 11 mesi con la condizionale; Ida Petitti a un anno e due mesi condonati; Leone Pontello a tre anni e tre mesi col condono di due anni; Angelo Quaranta a 18 anni e un mese con l'interdizione perpetua dai pubblici uffici (condonati dite anni); e Tommaso Testa a 9 anni (due condonati). Sono invece stati assolti con varie formule Giuseppe Argenta, Giacomo Barrerò, Modesto Argenta, Michele Barrerò, Battista Bresciani, Giacomo Valerio De Colombi, Romano De Colombi, Maria Derici, Francesco Giazzi, Bernardino Giùbergia, Livio Gonella, Bernardo Lafleur, Michele Merafl.no, Carlo Milano, Michele Milano, Carlo Rava, Giovanni Stella, Nicola Tosadori, Pancrazio Visca e Guido Pellati. Stamane prima ohe la Corte si ritirasse, alla domanda di rito del presidente, Modesto Argenta era balzato in piedi esclamando terreo in volto: «Non ho commesso i delitti di cui mi si incolpa e confido che sia proclamata la mia innocenza. Se mai dovessi essere condannato, giuro che non resterò in prigione. Mi ucciderò subito ». Michele Barrerò aveva aggiunto di rincalzo: «Io e i miei fratelli siamo innocenti », mentre il Lafleur, allargando le braccia, ha esclamato: « Sono in carcere da due anni senza sapere li perché » n. m. Il gruppo degli imputati ai banco della Corte d'Assise a Cuneo. In primo piano, mentre nasconde il viso, Caterina Milano, la giovane ex miss di Caraglio

Luoghi citati: Caraglio, Cuneo