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Il concerto Feist-Foldes all'Auditorium della Rai Il concerto Feist-Foldes all'Auditorium della Rai Vecchia e gentile usanza quella di cominciare i programmi sinfonici con una ouverture'. Grazie ad essa il ritardatario poteva ridurre al minimo le conseguenze della propria imprevidenza, mentre oggi, con l'abitudine invalsa di cominciare i concerti con una Sinfonia, magari di Bruckner. chi ha avuto la disgrazia d'arrivare due minuti in ritardo, può senz'altro recarsi al cinema più vicino per finire la serata. Ha ripristinato la lodevole usanza il direttore Robert Feist, sul cui curriculum la RAI non ha ritenuto di fornire informazioni: una ouverture di Smetana, praticamente sconosciuta, Il segreto. Vivace e cordiale, ma l'ammirazione per Schubert vi è spinta tino alle soglie del plagio Seguiva Il Concerto In si bemolle maggiore per pianoforte e orchestra di Beethoven, piccolo trotto d'un leoncello che an cora ignora la forza prodigiosa dei suoi artigli. Ne è stato interprete nitido, e compiacili to in clavicembalistiche finezze, il pianista ungherese Andor Foldes, vivamente applaudito e richiesto d'un bis: Il primo Improvviso di Schubert. Più a suo agio nelle partiture moderne che in quelle classiche, il maestro Robert Feist ha poi diretto 1 Due ritratti op. 5 di Bartók e Billy the. Kid d; Aaron Copland Nel primo dei Due ritratti (denominato t ideale ») il compositore ungherese mette a punto quello che sarà poi un tratto tipico .iella sua arte matura, ma la ragnatela polifonica, iniziata dal primo violino (l'ottimo Gramegna) ed estesa gradatamente a tutta l'orchestra non ha ancora quel rigore che si ammirerà molto più tardi nella Musica per archi, percussione e celesta Quanto a Billu the Kid. è una estroversa suite di balletto, dove tra danze sincopate e grigie albe sulla prateria si dipana la storia picaresca d'una specie di Till Eulenspiegel americano: dell'America d'una volta, l'America dei pionieri, quella ch'è stata il nostro primo amore m. m.