I DIRIGENTI EUROPEI DEL GRUPPO FERRERÒ s'incontrano con Andreotti
I DIRIGENTI EUROPEI DEL GRUPPO FERRERÒ s'incontrano con Andreotti CONVEGNO A ROMA SULLE PROSSIME SCADENZE DEL MEC I DIRIGENTI EUROPEI DEL GRUPPO FERRERÒ s'incontrano con Andreotti L'esperienza della più grande industria dolciaria dell'Europa continentale è valsa a chiarire situazioni e prospettive di questo settore nei singoli Paesi Roma. 6 maggio. | Il ministro Andreotti ha preso parte al convegno di studi che si è tenuto nei giorni scorsi a Roma per esaminare la posizione dell'industria dolciaria europea di fronte all'ormai imminente abolizione delle, barriere doganali all'Interno del MEC. Questo importante traguardo verrà infatti raggiunto prima ancora che sia stata concordata una politica comunitaria fiscale agricola e commerciale: ma per non frenare la spinta espansiva del settore sarà indispensabile che gli impegni del MEC vengano integralmente rispettati e che si sviluppi una più attiva collaborazione con i paesi in via di sviluppo, dai quali essenzialmente provengono materie prime fondamentali come il cacao. Il convegno di Roma è stato indetto dalla Ferrerò e vi hanno partecipato oltre cento fra i massimi dirigenti delle 5 società Ferrerò che operano in Europa. Fondata nel 1946. la Ferrerò ha conosciuto un rapidissimo sviluppo prima in Italia poi via via in tutti i mercati dell'Europa occidentale sino a diventare la più grande industria dolciaria del continente. Oggi la Ferrerò produce e vende i suoi prodotti in Germania, Francia, Benelux, ed anche in Svizzera, Gran Bretagna e Paesi scandinavi. Il successo incontrato dalla pralina Mon Chéri, da Nutella. dal cioccolato Duplo è stato sorprendente. Solo in Germania vengono consumate annualmente qualcosa come 500 milioni di praline Mon Chéri. Gli stessi mercati di tipica tradizione dolciaria come la Svizzera, stanno accogliendo con pieno favore questi prodotti Ferrerò. Alla base di questa dimensione europea conquistata in cosi pochi anni dalla Ferrerò non ci sono soltanto l'alta qualità delle materie prime, la cura della produzione, l'efficienza distributiva, ma c'è anche una felice intuizione nella scelta e nello studio dei prodotti da lanciare. Gli anni cinquanta hanno visto affermarsi in Italia e in Europa nuove consuetudini alimentari, tipiche di società ad elevato grado di benessere. Lo zucchero e il cioccolato, da consumi voluttuari che erano, sono rapidamente entrati come componenti sempre più fondamentali e raccomandati nella dieta dell'individuo dì qualsiasi età. A questo evolversi di un costume la Ferrerò ha contribuito in modo sostanziale, predisponendo un'intera gamma di specialità alimentari nelle oliali il cioccolato viene sempre associato ad altri componenti purissimi (come la nocciola, il latte ecc.). In questo modo è possibile conferire al prodotto sia quel gusto fine e delicato che il mercato sempre più richiede, sia quell'elevato grado di digeribilità che è indispensabile in vista di un consuino divenuto ormai quotidiano. La Ferrerò ha raggiunto nel 1966 un fatturato euro¬ peo di 70 miliardi di lire che l'ha portata al primo posto fra tutte le Imprese europee del settore. Nei suoi stabilimenti di Alba, Pozzuolo Martesana, Lauro di Nola in Italia, Allendorf in Germania, Villiers Escales in Francia si realizza ogni giorno una produzione complessiva di 4500 quintali. All'inizio dei lavori romani, i capi dell'organizzazione Ferrerò che hanno partecipato al convegno di studi sui problemi posti dalle prossime scadenze del MEC sono stati ricevuti in udienza dal Sommo Pontefice.
Persone citate: Andreotti, Villiers Escales
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