Evadono dal carcere attraverso i tetti due detenuti in pieno giorno a Biella

Evadono dal carcere attraverso i tetti due detenuti in pieno giorno a Biella La fuga avvenuta durante l'ora del passeggia Evadono dal carcere attraverso i tetti due detenuti in pieno giorno a Biella Si sono arrampicati su un traliccio eretto per riparare un parafulmine - Vana caccia in tutta la provincia - Sembra che siano riusciti ad evitare due posti di blocco - Si tratta di due giovani, uno dei quali autore di rapine a mano armata - Dovevano ancora essere processati (Dal nostro corrispondente) Biella, 3 maggio. Due detenuti sono oggi fuggiti dal carcere di Biella, arrampicandosi, durante il «passeggio», su una impalcatura metallica eretta nel cortile interno da un'impresa che sta riparando il parafulmine collocato sul tetto della prigione. A guardia del traliccio era stato posto un agente carcerario armato di fucile mitragliatore: sorpreso dalla fulmineità della evasione, avvenuta alle 13,15, il custode ha avuto un «lomento di esitazione che ha consentito ai due carcerati di mettersi fuori tiro. Saltando poi da un tetto all'altro e calandosi in un abbaino, i fuggitivi raggiungevano un vallone deserto e riuscivano a far perdere le loro tracce malgrado l'immediato intervento degli agenti. Anche le successive ricerche, effettuate da polizia e carabinieri con un imponente schieramento di mezzi, fino a tarda sera non hanno avuto esito. Gli evasi sono Natalino Amato, di 22 anni, Originario di Busachi (Cagliari) e residente a Valle San Nicolao, e Adriano Parlamento, di 25 anni, di Cessato. L'Amato era stato arrestato il 21 aprile scorso dalla polizia per due rapine compiute ad appena quarantotto ore di distanza Vuna dall'altra in locali pubblici di Miagliano e Ronco Biellese. Mascherato con un passamontagna e armato di una rivoltella, il giovane, con la complicità del coetaneo Roberto Caneparo, di Vigliano Biellese, verso la mezzanotte del 7 aprile scorso aveva costretto gli avventori e la gerente del bar della cooperativa di consumo di Miagliano, Anna Rositi, ad allinearsi con la faccia contro il muro e a consegnare i portafogli. Mentre teneva a bada le vittime, il complice, anch'egli mascherato, si iniiiossessò dell'incasso della giornata. Analoga impresa venne compiuta due sere dopo, nel bar-trattoria Borgo Nuovo di Ronco Biellese, gestito dal quarantaseienne Enylcs Bottina. Al momento dell'arresto, avvenuto nella sala d'aspetto della stazione ferroviaria di Biella, l'Amato (che aveva con sé la pistola e il passamontagna usati per le rapine) stava per partire per raggiungere il complice, fuggito a Laigueglia (Savona). I due giovani intendevano, infatti, compiere altre rapine nella Riviera ligure. Il Caneparo, arrestato a Laigueglia, è attualmente detenuto nel carcere di Biella. L'altro evaso, il Parlamento, arrestato sotto l'accusa di avere rubato alcune auto, è già stato processato per furti analoghi. Il carcere di Biella è sistemato in un vecchio edificio già da tempo ritenuto inadeguato, addossato ad altre vecchie costruzioni sul lato occidentale di piazza Cisterna, nell'antico borgo del Piazzo. La lunga fila di costruzioni è interrotta soltanto da un vicolo largo nemmeno due metri: gli evasi lo hanno superato con un salto. Un bambino di 11 anni, Antonio Fiore, la cui abitazione ha una finestra che dà sui tetti, se li è visti passare davanti di cjis ; Intuendo quello die era accaduto, egli avvertiva subito il padre, Michele Fiore, di 38 anni, ma l'Amato e il Parlamento si erano già allontanati. Saltando da un tetto all'altro, uno degli evasi ha sfondato le tegole, sprofondando con una gamba, ma l'incidente non gli ha impedito di proseguire la fuga. Mentre veniva dato l'allar¬ me ai carabinieri e alla po lizia, gli agenti carcerari ini zincano l'inseguimento dei fug gitivi, che però avevano già superato il vallone del rio Bollitile, fitto di vegetazione Scorgendoli a distanza, il bri gadiere Ivo Delfino sparava diversi colpi di rivoltella, ma senza risultato. Venivano istituiti posti di blocco ovunque, mentre le ve loci auto radioguidate pattugliavano le strade intorno a Biella. Nei pressi di Occhieppo Inferiore un'auto della Stradale si è imbattuta, nel tardo pomeriggio, in una 600 chiara con a bordo due gio vani che, invertendo fulmineamente la marcia, sono riusciti a fuggire, anche perché un ostacolo improvviso ha ritardato l'inseguimento da parte della polizia. Un camionista ha poi dichiarato agli agenti che l'utilitaria, poco prima, era sfuggita per un soffio a un posto di blocco dei carabinieri, p. m. Natalino Amato, a sinistra, ed Adriano Parlamento, i due giovani detenuti evasi ieri dal carcere di Biella

Persone citate: Adriano Parlamento, Anna Rositi, Antonio Fiore, Caneparo, Michele Fiore, Natalino Amato, Roberto Caneparo