Umorismo nero di Swift

Umorismo nero di Swift II terzo centenario d'un grande narratore - saggista Umorismo nero di Swift «Una modesta proposta», feroce opuscolo sulla fame in Irlanda, ha la stessa ispirazione dei «Viaggi di Gulliver»: una sfiducia senza speranza nel progresso e nella perfettibilità umana Pochi scrittori contemporanei possono vantare la singolare incentivila, e quindi la stupefacente modernità di Jonathan Swift, nato tre secoli or sono (l'anniversario cadrà esattamente il 30 novembre prossimo). Sicift, se pure non fu misconosciuto in vita, ha ricevuto assai lardi la consacrazione che gli doveva venir attribuita da un Breton, per tacere degli scrittori del Novecento, da Joyce a Beckett e a Orwell, che hanno nei suoi confronti un debito non indifferente. Persino oggi, quando ci si riferisce a Swift, si tende a sovrapporre l'elemento biografico su quello critico, vedendo nella sua Ironia e nel suo acre umorismo che appunto Breton definì «nero» lo sfogo di una personalità irrequieta, se non addirittura malata. Inoltre, al suo nome si associo ner istinto lincilo di un libro. 1 viaggi di Gulliver, quasi non avesse prodotto null'nltro, e per di più si insiste nel considerar lo un testo per ragazzi Il volume che raccoglie L'na modesta proposta e altre prove Ubellistiche di Swift, ignote o poco note da noi, costituisce un otti¬ mo punto di partenza per esplorare ìtiù esaurientemente l'opera di una delle figure dominanti di un secolo pur così ricco e vario qual è il Settecento inglese. I viaggi di Gulliver rimangono, s'intende, il vertice dell'arte di Swift. accanto a quel libro non meno unico nel suo genere che è il Diario a Stella; nondimeno, i «libelli», che sono di poco posteriori al Gulliver testimoniano della varietà e della complessità di un esercizio tanto nuovo quanto indefinibile (nelle storie letterarie Swift viene talora considerato un narratore, talora un saggista, ma la verità c che il suo rimane un genere non classificabile). Una modesta proposta ha l'andatura e l'apparente serietà degli opuscoli politici o filosofici che spesseggiarono nel Settecento, e che si proponevano per lo più di suggerire rimedi ai mali correnti e iiiutiche utili al progresso dell'umanità Af'i dentro strutture così tradizionali e comuni. Swift introduce sottilmente In sua ironia c perversa » Si tratta di affrontare il problema della straordinaria La risposta gli sembra semplice. Basterà infatti destinare una larga percentuale dei bimbi sani — visto che i malati verranno n no da sé — all'ingrassamento, proprio come se si trattasse di maialini, e con lo stesso scopo: essere, cioè, serriti iirrosto ai ricchi signori, i quali ultimi, aggiunge beffardamente Swift, «hanno già divorato la maggior parte dei genitori ». Il punto di partenza della ironia per così dire biliare di Swift sta, come si vede, nel tono, oltre che nell'invenzione. Egli propone una idea assurda e ripugnante con la serietà e la ragionevolezza di chi sottopone una misura di estremo buon senso («le mie proposte.... voglio sperare,.., non solleveranno la minima obiezione»). La tecnica consueta dello Swift libellista si affida in primo luogo al capovolgimento ilei presupposti logici comunemente accettati, di cui si mantiene però la struttura esterna Cosi, nel le Istruzioni ai domestici | l'ironia si rivolge nella soi stanza ai padroni, ma in ap ; parenza Sicift scrive proprio i a questi ultimi per metterli autori di mille furfanterie. autori di mille furfanterie. In Una modesta proposta non parla solo l'esasperato irlandese, ma il negatore ri- soluto del concetto di prò- gresso e di perfettibilità del- l'uomo: alla nozione illumi- ntstica Swift oppone una visione pessimistica. che scorge negli individui la pre- caricazione, l'ipocrisia, la prepotenza spinta simbolicamente fino al cannibalismo, e insieme il senso di corruzione e di disfacimento morale e fisico (Motivo, questo ultimo, che da Swift doveva riprendere Joyce) L'uomo, monumento di equilibrio e signore della ragione, è in realtà, agli occhi di Swift, una creatura contraddillo- rio o addirittura assurda. Siti piano del risultato let- terario, i libèlli swiftianiconfermano che va identift- cato qui l'ari io di un filonela cui vitalità si riafferma imperiosamente oggi. Il decano di San Patrizio ci insegna, cioù. che la grande satira reca in se indissolubilmente uniti commedia e tratictlin. ironia e risentimento Claudio Gorlier prolificità degli irlandesi? | in guardia contro i servi. JONATHAN SWIFT: Una modesta proposta e altri scritti satirici - Sugar ed. - pagine 189 - lire 2000.

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