Paurosi incendi devastano le pinete della Costa Azzurra di Giorgio Tazartes

Paurosi incendi devastano le pinete della Costa Azzurra Ime fiamine giunte stilai jperiiesria di Cannes Paurosi incendi devastano le pinete della Costa Azzurra Quattro ville distrutte, molte altre danneggiate - Gli ospiti dell'ambasciatore del Belgio presso il Vaticano si salvano gettandosi nella piscina e restandovi tre ore - Millecinquecento ettari di foresta rasi al suolo per tagliare la strada ai roghi - Le fiamme imperversano ancora a 5 chilometri da Nizza dal nostro inviato Cannes, lunedi mattina. Per due giorni e due notti il fuoco è divampato su una vasta zona della Costa Azzurra, alimentato dal vento «mistral», che soffiava con eccezionale violenza. Mi* gliaia di ettari di pineta e dì bosco sono stati divorati dalle fiamme, quattro ville son state distrutte, altre venti danneggiate, alcune persone' si sono ferite cadendo, mentre fuggivano o sono rimaste ustionate nel tentativo di salvare le loro proprietà. Ora sembra che i colossali roghi stiano cedendo all'assalto congiunto di circa duemila fra vigili, gendarmi e volontari, ma a Cannes ed a Nizza, a Mentane, ed anche a Montecarlo si sente ancora un acre odore di bruciato che prende alla gola, e di quando in quando arrivano folate di cenere minutissima. La scorsa notte il cielo della Costa Azzurra rosseggiava come se fossero stati, accesi nell'entroterra migliaia di enormi falò. Nelle principali località balneari la gente si assiepava nelle strade, indicandosi le zone dove le fiamme facevano strage, su un fronte complessivo di almeno quaranta chilometri: dalla Croix de Gardes a MouansSartouy, a Valbonne-Biot, a Villeneuve - Loubet, dove si continuava a lottare con ogni mezzo contro il mare di fuoco che avanzava. In cielo si susseguivano senza soste i voli dei giganteschi idrovolanti quadrimotori Catalina che scaricavano sessanta ettolitri d'acqua per volta sui punti dove le fiamme divampavano più furiose. Anche i tagliaboschi hanno svolto un lavoro massacrante: in complesso hanno raso al suolo circa 1500 ettari di foreste di pino, in specie nella zona ad oriente di Cannes, per tagliare la strada all'incendio. Ma l'aiuto principale ai soccorritori è stato dato, dall'improvviso mutare del vento: ièri" sera il mistral,: che aveva imperversato per quasi quarantott'ore con raffiche ad ottanta chilometri all'ora, calava all'improvviso e lasciava il posto ad una leggera brezza proveniente dall'Italia: il fuoco è stato quindi sospinto all'indietro, verso le zone che già aveva devastato e dove non ha più trovato alimento. I danni sono gravissimi: per quanto ogni anno si verifichino fuochi, risulta che dal 1956 non si era più visto un incendio di proporzioni còsi vaste. Sembra persino strano che non vi siano state vittime e che i feriti siano, tutto sommato, abbastanza pochi, e tutti guaribili in pochi giorni. Molti si sono salvati con la rapidità della fuga: in certi camping, gremiti di roulottes, i campeggiatori stavano dormendo e sono stati costretti a buttarsi al volante in pigiama ed a scappare a tutta velocità. Il' pericolo maggiore è stato corso dalla famiglia dell'ambasciatore del Belgio presso la Santa Sede, barone Van der Elst, che si trovava nella sua villa tra Biot e Valbonne. Nel primo pomeriggio di ieri vi erano numerosi ospiti, assiepati ai bordi della piscina. Nel giardino giocavano i tre nipotini dell'ambasciatore, Gabrielle di 7 anni, Cécile di 3 e Rénaud di 7 mesi, con la loro mamma, baronessa Danielle Van der Elst. La villa è stata avvolta dalle fiamme, in modo cosi rapido che nessuno riusciva a dare l'allarme. La nobildonna ed i tre bambini, aiutati dai giardinieri, hanno potuto trovare scampo nella villa, che è isolata e non correva pericolo; gli ospiti non hanno potuto fare altro che gettarsi dentro la piscina e restarvi per tre ore, mentre le fiamme distruggevano le piante tutt'attorno. « Sono state ore d'inferno! » ha commentato la baronessa Vàn der Elst. Poi il fuoco si è spento da sé e tutti hanno potuto uscire dall'acqua sani e salvi. Le uniche vittime sono stati i due colossali cani pastori tedeschi, morti asfissiati. Stamane, come dicevamo, i maggiori pericoli sembrano scongiurati. A Cannes il fuoco aveva raggiunto ,le case della periferia, ora si è allontanato. Il luogo più preoccupante sembra la zona a circa cinque chilometri sopra Nizza, ma anche qui le fiamme sono già sotto controllo: in giornata dovrebbero essere domati gli ultimi roghi. Circa le cause degli incendi,- si ritiene che essi siano stati causati inavvertitamente da qualche campeggiatore e favoriti poi dal vento. Ma qualcuno affaccia l'ipotesi che si tratti di incendi dolosi. Giorgio Tazartes Le fiamme impetuose divorano i boschi presso il quartiere di Mouans-Sartouy alla periferia dì Cannes (Tel. U.P.I.)