Mosca accusa Mao di «flirt» con Nixon

Mosca accusa Mao di «flirt» con Nixon Ancora un articolo della «Pravda» Mosca accusa Mao di «flirt» con Nixon Avrebbe organizzato l'ultimo incidente di frontiera per dimostrare agli Stati Uniti di essere pronta ad allearsi con essi ■ I russi preparano la popolazione del Kazachstan alla difesa civile dai nostro corrispondente MOSCA, lunedi mattina. La « Pravda » ha accusato ieri la Cina di avere deliberatamente organizzato l'ultimo incidente di frontiera per dimostrare agli Stati Uniti d'essere pronta ad allearsi con essi ai danni dell'Unione Sovietica. «Comprendendo perfettamente che un'aperta intesa con l'imperialismo americano su una piattaforma antirussa denuncerebbe la vera natura del maoismo — ha scritto il quotidiano — rechino ha aggravato intenzionalmente la situazione ai confini», e ha aggiunto: «In tal.modo ha dimostrato quanto è matura per una diretta collusione con gli imperialisti occidentali... lo ha confermato l'aggressione armata inscenata dai provocatori nell'area di Zhalanashkol il 13 agosto». La «Pravda» ha sostenuto che il « flirt » con la Cina è l'unica autentica novità della politica asiatica degli Stati Uniti. « Durante il suo recente viaggio in Asia — ha scritto — il segretario di Stato Rogers ha compiuto un grande sforzo per reclamizzare Vìdea di più pacifiche relazioni tra Washington e Pechino „.nel tentativo di consolidare le retrovie asiatiche dell'America, Rogers ha rivolto insistenti appelli a Pechino per la ripresa di un dialogo ufficiale». La «Pravda» ha anche aspramente' criticato i<i giornali- borghesi occidentali che hanno subito pubblicato articoli istigatori facendo l'ovvio gioco dei maoisti e rendendo più difficili i rapporti' cinosovietici ». Non è la prima volta che l'organo ufficiale di stampa del Cremlino accenna ad una alleanza tra Washington e Pechino ai propri danni. Esso non aveva però mai sviluppato questo tema in tale maniera; né formulato accuse cosi.specìfiche. L'articolo della « Pravda », che è firmato da uno dei suoi più autorevoli editorialisti, Viktor Maievski, fa pensare che il Crem- lino stia per rivedere alcuni principi della sua politica estera. Esso tradisce infatti un certo irrigidimento nei confronti degli Stati Uniti, e contemporaneamente il desiderio di sminuire la gravità della battaglia di Zhalanashkol. «I leadets cinesi ■—ha scritto la "Pravda" —.portano acqua al mulino imperialista, ostacolando gli interessi del loro popolo, della pace e del socialismo ». L'articolo della « Pravda » è stato riecheggiato ih qualche modo dal quotidiano dei sindacati « Trud » in un'intervista col comandante del distretto militare dell'Est, generale Merkulov. «Trud» ha affermato che l'aggressione del 13 agosto era stata organizzata dai cinesi al massimo livello, e che in essa furono impiegate truppe speciali. Ha< dichiarato il generale Merkulov: « Siamo convinti che all'incursione ■ banditesca, sul nostro territorio hanno partecipato sicari maoisti appositamente preparati ». Sabato « Krasnaia Svezda », il quotidiano delle Forze Armate, aveva detto che i. cinesi perseguivano un doppio obiettivo a Zhalanashkol: filmare la battaglia a scopi propagandistici e conquistare una collina di grande importanza strategica in suolo russo. Alla nuova tesi sovietica sugli scontri di frontiera con la Cina si è opposta però l'interpretazione tradizionale di altri giornali, come la « Komsomoslkaia Pravda ». Essa è rimasta dell'idea che l'ultima aggressione «conferma non soltanto l'indirizzo espansionistico' aggressivo e avventuristico delta Cina, ma anche l'insita- debolezza dèi suo attuale regime militare burocratico ». « La rivoluzione culturale » — ha scritto la "komsomoslkaia Pravda" — non è riuscita a unificare il paese intorno a Mao. Per ciò la cricca al potere è ricorsa alla psicosi militarista... la scelta del punto dell'ultima aggressione lo conferma. Il Sinkiang è una delle regioni più turbolente della Cina, dove la rivoluzione culturale ha dato meno frutti ». Sulla battaglia in sé e sulla situazione ai confini, la stampa'sovietica non ha più dato nessuna informazione. Soltanto « Trud » ha raccontato di una visita ai feriti sovietici in un ospedale di Alma Ata. Come noto, secondo Mosca nella battaglia sono morte « alcune decine di cinesi » e due soli russi. Sebbene il Cremlino giochi in parte al ribasso, molti sono i segni di un allarmante aumento di tensione nel Kazachstan. La popolazione viene preparata alla « difesa civile », si segnalano ingenti spostamenti di truppe e di armi pesanti. Vi è quasi uno stato d'emergenza. Là primavera scorsa, si temeva che una guerra di frontiera cino-sovietica potesse scoppiare in Siberia. Oggi i timori si accentrano sull'Asia Centrale. Ennio Carette

Persone citate: Ennio Carette, Mao, Nixon, Rogers, Viktor Maievski