«Il mio vero nemico è stato Rik»
«Il mio vero nemico è stato Rik» Le amare dichiarazioni del fuoriclasse sconfitto «Il mio vero nemico è stato Rik» dal nostro inviato Zolder, lunedì Mattina'. •Merckx, per evitare di essere fischiato all'arrivo da migliaia di tifosi delusi, ha lasciato la corsa cinquecento metri prima del.traguardo, rifugiandosi in albergo, dove per oltre un'ora ha rifiutato di parlare con i giornalisti. Poi, con tono vivamente polemico ha osservato: «Non si può correre così, con tutti contfo: ì miei compagni di Squadra mi hanno danneggiato palesemente, gli italia■ni hanno pure preferito perdere piuttosto di rischiare che fossi io a vincere ». « Se Basso avesse fatto la sua corsa, invece di limitarsi a montarmi la guardia, ci sarebbe .stato un arrivo in volata e l'azzurro perciò avrebbe anche potuto conquistare il titolo. Sarebbe stato un bene per tutto il ciclismo italiano. A mio avviso, però, il circuito di Zolder era troppo facile, non presentando alcuna asperità tale da costituire uri vero e proprio trampolino di làncio valido ». Più tardi Merckx ha lasciato Zolder, diretto' a casa sua a Tervuren. Di qui per telefono ha ripetuto le sue amarezze per il comportamento dei suoi connazionali in gara. A qualcuno avrebbe detto: « Ho avuto in Rik Van Looy il mio peggior rivale». Le dichiarazioni di Eddy contro i compagni di squadra sono state' confermate da Oscar Daemers, commissario tecnico della Nazionale belga: « Il mio lavoro — ha osservato — è molto difficile. Nella, nostra formazione non è esistito assolutamente spirito di squadra. Merckx-era il nostro favorito numero uno. Da come sono andate le'cose sembrava invece che per i miei corridori Eddy fosse l'uomo da battere. E' inconcepibile un comportamento del genere. Driesséns, direttore sportivo della Faema (la Casa per cui corre Merckx), era infuriator « Eddy non potrà mài vincere di nuòvo il titolo mondiale se cftl' dovrebbe aiutarlo gli fa. una guerra così spietata. Quanto ha fatto Van Looy non merita commenti ». m. car. Zolder. Merckx in azione alla testa del gruppo. Basso (à dèstra) non lo perde d'occhio
Persone citate: Merckx, Oscar Daemers, Van Looy
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