Mosca minimizza la visita ma ammonisce i satelliti

Mosca minimizza la visita ma ammonisce i satelliti Un severo articolo sulla "Pravda" di ieri Mosca minimizza la visita ma ammonisce i satelliti L'editoriaie dell'organo sovietico suona come un mònito ai romeni e ai cechi: VI nemici del nostro sistema non abbandonano i tentativi di sovversione... A nessuno verrà permesso di dividere gli Stati satelliti» dal corrispondente Mosca, lunedì mattina. In concomitanza con la visita di Nixon in Romania e con U primo anniversario della riunione di Bratislava (tra la Cecoslovacchia da una parte e l'Urss, la Germania Orientale, la Polonia, l'Ungheria e la Bulgaria dall'altra) la Pravda ha ieri pubblicato un importante articolo «ideologico » dal titolo « La difesa del socialismo è il dovere internazionalista dei comunisti». L'articolo, non firmato, come sempre avviene quando è elaborato al massimo livello del partito, suona in pratica come un monito sia a Ceausescu sia a Husak La presa di posizione della Pravda sottolinea la gravità del momento che l'Est europeo attraversa. Mercoledì prossimo si apre a Bucarest il congresso del pc romeno: la prassi vuole che vi assista Breznev, ma finora è dubbia persino la presenza di una delegazione di «secondo grado». Entro la fine d'agosto, dovrebbe essere rinnovato il patto ventennale d'amicìzia e alleanza tra l'Urss e la Romania: ma non si sa se Breznev e Kossighin incontreranno Ceausescu neppure per il venticinquesimo anniversario della liberazione dai tedeschi. Da ieri, Husak e il presidente cecoslovacco Svoboda sono in vacanza a Yalta, in Crimea, e qui si incontreranno con Breznev e Podgorni. L'oggetto delle discussioni sarebbe triplice: l'«apertura» romena verso gli Stati Uniti, la «normalizzazione» in Cecoslovacchia, le misure preventive contro eventuali dimostrazioni per il primo anniversario dell'invasione d'agosto. Nella notte tra sabato e domenica, la « Tass » ha annunciato lo svolgimento di manovre aeree del Patto di Varsavia in territorio cecoslovacco, russo, polacco e, tedesco orientale. Alle manovre, durate dal 23 luglio al 2 agosto, hanno preso parte unità specializzate di Praga, Mosca e Varsavia, al comando del maresciallo Kutakhov, capo dell'aviazióne militare sovietica, Altre manovre sono attese tra il 18 e il 25 agosto, di nuovo in Cecoslovacchia. I motivi di tensione nell'Est europeo, che hanno indotto la Pravda a richiamare al l'ordine gli Stati satelliti, so no essenzialmente tre: la visita di Nixon in Romania, la prima di un Presidente ame ricano in un paese comunista dopo la fine della guerra, l'approssimarsi dell' anniver sarto dei carri armati a Praga; e il trionfo di «Apollo 11» che, accomunato al fiasco del «Lunik», ha gravemente scos so il prestìgio del Cremlino ed esaltato la tecnologia occidentale. Tenendo presente tutto questo, la stampa sovietica negli ultimi giorni ha sostenuto che gli Usa hanno sacrificato al programma spaziale le loro riforme sociali più impellenti, e ha praticamente ignorato l'incontro NixowCeausescu. (La Pravda ieri ha pubblicato un laconico comunicato della «Tass» di tredici righe, senza commenti. La stessa «Tass» ha dato la notizia della partenza di Nixon da Bucarest solo ieri sera, in quattro righe). Inoltre, essa ha insistito sull'obbligo di ciascun membro della comunità socialista di a appoggiare e aiutare » gli altri, ha ribadito cioè la teoria brezneviana della sovranità limitata e del diritto d'intervento. In questo quadro, l'articolo della Pravda, «La difesa del socialismo è il dovére internazionalista dei comunisti », assume il significato di un programma per il futuro, oltre che di un richiamo. « Le conquiste di ciascuno Stato socialista — è scritto — sono la proprietà comune del blocco... Questo fu lo spirito dell'accordo raggiunto un anno fa a Bratislava... L'accordo ha stabilito che a nessuno, mai, verrà permesso di inserire un cuneo tra gli Stati fratelli, di minare le fondamenta del sistema socialista». L'articolo giustifica anche retrospettivamente l'invasione della Cecoslovacchia: «Una misura assolutamente corretta e tempestiva, contro le forze antisocialiste ». A Bratislava, il 3 agosto '68, la Romania rifiutò di andare. Ad essa è certamente diretta buona parte dell'articolo della Pravda: «Occorre equilibrare i compiti nazionali e quelli internazionalisti — è detto a un dato punto — i nemici del nostro sistema non abbandonano 1 tentativi di sovversione... Il distacco dall'internazionalismo, il ri¬ fiuto di coordinare le azioni dei vari Paesi socialisti, le deviazioni dal marxismo-leni¬ nismo danneggiano la causa... Se ne ha un esempio nella politica dell'attuale leadership cinese, nell'attività divisoria, sciovinistica, di grande potenza del gruppo di Mao Tse-tung». Ennio Carette