I motonauti italiani non hanno rivali nelle competizioni sul Lago Maggiore

I motonauti italiani non hanno rivali nelle competizioni sul Lago Maggiore JL ÌOO l'ojrst sullo placide acque «fi X*allajBMm I motonauti italiani non hanno rivali nelle competizioni sul Lago Maggiore Crespi, Ottone, Molteni, Brancati e Molinari vincono i titoli europei dei « runabouts » - Molinari è anche un bravo costruttore: ha fabbricato gli scafi di Molteni e Brancati - Le sue barche costano dai 6 ai 10 milioni dal nostro inviato Pallanza, lunedi matt. Lungo la strada che circonda il Lago Maggiore numerosi cartelli invitano con gentilezza al silenzio: « Si prega di evitare i rumori inutili ». L'ammonimento è accolto quasi sempre, ma diventa del tutto superato in occasione delle Tare di motonautica: gli scafi scivolano sull'acqua del lago a cento all'ora in un coro assordante di motori. Rumore sì, ma di tipo festoso. La motonautica, insieme con la vela, è di casa sul Lago Maggiore e nel periodo estivo numerose sono le domeniche dedicate a questo sport. Ieri a Pallanza si è disputato il campionato d'Europa per «runabouts», cinque classi (1300 ce, 3000 ce, 4500 ce, 7000 ce e oltre 7000 ce). Dalle dieci del mattino alle sette di sera, con una breve pausa per il pranzo dei piloti e la messa a punto degli scafi, il rombante carosello ha offerto emozioni e spettacolo al pubblico che si è affollato sulla riva del lago per assistere alle gare. Gli applausi non sono mancati per i concorrenti, soprattutto per Filiberto Molteni, vincitore della classe 4500, vice - presidente della « Canottieri Pallanza » che ha organizzato la manifestazione. Quello di Pallanza è stato l'ultimo campionato europeo nella storia dei « runabouts ». Questa speciale categoria, che corrisponde più o meno ai prototipi in campo automobilistico, è destinata a scomparire in base alla nuova classificazione che verrà adottata nella prossima stagione. Gli italiani, che vantano un'ottima tradizione nella motonautica, hanno trionfato in tutte le classi senza troppa difficoltà nei confronti dei tedeschi à degli svizzeri. Cinque le classi', cinque gli italiani campioni. Hanno conquistato il titolo: Crespi, Ottone, Molteni. Molinari e Brancati. Qualcuno dei nostri ha trionfato non solo come pilota ma anche come costruttore. E' Eugenio Molinari, il quale — primo nella classe 7000 — ha fabbricato gli scafi che hanno portato alla vittoria nelle loro categorie Molteni e Brancati. Molinari è un asso della nostra motonautica, i suoi successi sono cosi numerosi che egli stesso ne ha perso il conto. Glieli ricorda la moglie Franca che segue tutte le sue gare. « Questo è il quarto titolo europeo di Eugenio — dice la signora Molinari; — inoltre mio marito è stato cinque volte campione d'Italia e detiene una ventina di primati mondiali ». Molinari vince quasi sempre, ma pare più orgoglioso dei suoi scafi che dei suoi trionfi: le sue sono barche meravigliose, costano dai sei ai dieci milioni, un sogno a caro prezzo per gli appassionati di motonautica. Quella con cui ha vinto a Pallanza è di color bianco e azzurro, linea filante, motore B.P.M. di 7000 ce e 360 cavalli. Raggiunge i cento chilometri orari. A Pallanza, Molinari non ha avuto rivali nella sua categoria. Ha vinto tutte e quattro le manches con superiorità indiscutibile, girando sicuro ad ogni tornata, sempre in testa. E' un pilota audace ma regolare: è nato a Como 34 anni fa, gareggia da dieci, cura scrupolosamente la messa a I punto del motore. Dice: « Nella motonautica le vittorie so¬ no dovute per l'ottanta per cento al mezzo meccanico. Il pilota c'entra soltanto al venti per cento e forse neppure ». Dice cosi, ma sa di essere bravissimo, coraggioso pur senza dimenticare la prudenza. E loda il suo secondo pilota, Tino Preda, prezioso come il « navigatore » nelle prove dei rallies automobilistici. Di fronte alla classe e all'esperienza di Molinari, Molteni, Ottone, gli altri italiani e gli stranieri hanno dovuto accontentarsi del ruolo di semplici comprimàri. I tedeschi Kusemberg e Kurten si sono battuti con grande impegno, incitati dal tifo dei numerosi connazionali scesi in Italia come turisti. Ma contro i nostri assi ieri non c'era proprio nulla da fare. Antonio Tavarozzi

Luoghi citati: Como, Europa, Italia, Pallanza