Russi e cinesi riprendono i colloqui già ritenuti falliti

Russi e cinesi riprendono i colloqui già ritenuti falliti SORPRENDENTE ANNUNCIO A 84 ORE DAL PRECEDENTE Russi e cinesi riprendono i colloqui già ritenuti falliti I maoisti (dice la Tass) li avevano abbandonati, poi sono ritornati sulle loro decisioni -1 negoziati vertono sulla navigazione dei fiumi di frontiera - Sul principale, l'Amar, sono in corso manovre di unità sovietiche -Esercitazioni militari russe avvengono attualmente sull'intero arco della frontiera con la Cina dal corrispondente r ; . Mosca, lunedi mattina. I negoziati cino-sovietici di Chabarovsk, di cui la «Tass» aveva annunciato il fallimento nella notte tra sabato e domenica, riprendono stamane. Secondo l'agenzia, 1 cinesi, dopo aver detto che' li abbandonavano, sono, tornati sulla propria decisione, e hanno chiesto di continuarli. I sovietici hanno accettato, dopo alcune precisarioni. I negoziati, apertisi il 18 giugno, riguardano la navigazione dei grandi fiumi di frontiera. [La Tass, ieri mattina molto presto, aveva. annunciato: « Il giorno 12 1 cinesi hanno rifiutato di proseguire le discussioni... sferrando velenosi attacchi contro i sovietici e deformando la vera situazione... essi si sono assunti pertanto la pièna responsabilità della rottura della conferenza... Quest'azione è un nuovo atto di ostilità, un atto che è parte di continue provocazioni ai confini». La ripresa dei negoziati rappresenta ovviamente un evento positivo nella crisi cinosovietica, ma non allontana la minaccia di un conflitto di frontiera e di una successiva escalation. La situazione è sempre più tesa. Il cmotidiano delle forze armate Stella Rossa, parlando oggi della difesa del bacino dell'Amur, rivela che ih questo settore sono in corso manovre militari a cui partecipa¬ no navi da guerra di piccolo tonnellaggio e l'artiglieria. Stella Rossa esalta il coraggio e la costanza dei soldati della guardia confinaria, in maggioranza giovani di vent'anni. Manovre militari si stanno svolgendo in territorio sovietico lungo l'intero arco della frontiera con la Cina (7.395 chilometri). Altre avrebbero luogo in Mongolia, paese legato all'Urss da un trattato di alleanza, e che ospita almeno due basi missilistiche nucleari. Dopo qualche settimana di distensione, l'atmosfera in Russia è di nuovo quella di marzo, quando le sanguinose battaglie dell'isola Damanskij, sul fiume Ussuri, facevano temere il peggio. Alle manovre militari si accornpaguano massicci spostamenti di truppe e di popolazioni, il rafforzamento dei dispositivi di difesa, soprattutto nei centri di comunicazione e un'ondata d'emozione popolare suggerita dalle autorità. La stampa continua la sua violenta campagna antimaoista: Mao è accusato di voler causare la terza guerra mondiale con un olocausto atomico; di essersi schierato con gli «imperialisti » cóntro i sovietici; di voler edificare un impero che vada dal Pacifico al Mar Nero. Con il progetto di un «sistema di sicurezza collettivo», il Cremlino sta tentando dì isolare la Cina in Asia. Un elemento imponderabile, nell'attuale frangente, è la psicosi russa del doppio fronte. Il Cremlino si sente di nuovo assediato sia a occidente sia a oriente, come negli anni della Rivoluzione e immediatamente successivi. Esso sì professa sempre favorevole alla pace, ma ad ogni incìdente ai confini (nell'ultimo, dell'8 luglio all'isola Goldinskij sul fiume Amur è morto un tecnico sovietico e tre sono rimasti feriti) aumentano le denunce di un asse Bonn-Pechino, e sia le alte gerarchie del partito sia quelle militari si irrigidiscono. Ennio Carette

Persone citate: Ennio Carette, Mao

Luoghi citati: Asia, Cina, Mongolia, Mosca, Pechino, Russia, Urss