Il regista dissidente tra la mamma e la Callas
Il regista dissidente tra la mamma e la Callas Il regista dissidente tra la mamma e la Callas L'autore presenta la pellicola nell'isola dove ha girato «Medea» (Dal nostro inviato speciale) Grado, 30 agosto. E' toccato a Grado, isola « borghese » e sotto certi aspetti legata ancora a una tradizione absburgica, il ruolo di contraltare alla Mostra di Venezia, la più celebrata della cinematografia europea. Qui, forse, sono nati i germi di una scissione che potrebbe ripetersi in avvenire. Pier Paolo Pasolini ha dunque presentato il suo Porcile a Grado, un'isola che sta diventando un po' il suo feudo artistico e « studio » in Adriatico per la realizzazione e la presentazione delle sue opere. Infatti, mentre si presenta Porcile, si tiene un occhio su Medea, buona parte della quale e stata realizzata qui, fra le isole di questa laguna una delle quali, chiamata il « Saf on » appartiene allo stesso Pasolini, donatogli dalla municipalità locale. « Complice » simpaticissimo in questo originale programma, il pitto- re e professore d'arte Giuseppe Zigaina. Pasolini voleva completamente snobbare Venezia: lo prova il fatto che ha fatto assistere all'odierna presentazione di Porcile anche Maria Callas, personaggio che «fa notizia » in qualsiasi parte del mondo si trovi. Infatti, «la brava Maria », come la chiama il regista, è giunta ieri sera all'aeroporto di Ronchi da Parigi per dare a questa « prima assoluta » un rilievo ancor più notevole. Si è presentata a fianco di Pasolini, il suo primo regista cinema tografico, in un completo azzurro, capelli a coda di cavallo trattenuti da un fiocco blu scuro. Era sorridente e serena, non sembrava più la donna nervosa e irritabile vista durante la più recente lavorazione di « Medea ». C'era una folla di giornalisti arrivati da Venezia su un pullman zeppo o con autovetture personali. Tutti in morbosa attesa per questa misteriosa pellicola. Finalmente buio in sala e Porcile si è svelato agli occhi attentissimi degli spettatori. Al termine della proiezione Pasolini ha parlato lungamente della sua « creatura ». « Nel film — ha detto il regista — ci sono i porci veri e quelli metafisici. I più. simpatici sono i primi, ma tutti finiscono per divorare, come fa la società moderna, sia co lui che obbedisce sia colui che disobbedisce e combatte inutilmente ». « Porcile — ha detto ancora Pasolini — mole essere una protesta contro la cultura di massa, per cui un autore impegnato deve creare prodotti più difficili da consumare ». Nessun cenno, invece, a un tentativo di contestazione avvenuto prima della proiezione. Il « Fronte d'azione studentesca» del centro provinciale di « Ordine Nuovo » di Udine, come si firmano gli autori del messaggio, aveva, fatto distribuire alcuni fogli ciclostilati contenenti una serie di critiche e anche qualche insulto al regista. Dopo tante polemiche è venuta una simpatica colazione con Pasolini, la Callas e Ninetto Davoli, uno degli interpreti del film, offerta in un ristorante del luogo. Molto euforica mamma Pasolini, soddisfatta della luminosa giornata del figlio. Maria Callas ha detto di Porcile: «E l'espressione più poetica di un periodo di violenza che la cinematografia mondiale abbia mai fornito». Italo Soncìnì
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