La "rivolta" delle tonache

La "rivolta" delle tonache ANALISI La "rivolta" delle tonache (In Spagna decine di preti sono in carcere per opposizione al regime) Parte del clero spagnolo è In aperta rivolta contro il. regime. E non solo nei Paesi Baschi, dove i preti appoggiano le rivendicazioni nazionalistiche, ma nelle grandi città operaie e persino nelle campagne. Quasi ogni settimana arrivano da Madrid notizie di severe sentenze contro ecclesiastici: in un anno ne sono stati imprigionati una sessantina, e la polizia ne ricerca un centinaio. La Spagna, che la Costituzione «sottomette alla legge di Dio » — - ha scritto VE*press —e in Europa il paese che conta il maggior numero di sacerdoti in carcere o. in attesa di giudizio. Per stroncare la «ribellione delle tonache», Franco usa il pugno di ferro. A Bilbao, in giugno, un tribunale militare ha inflitto pene tra i dieci e i dodici anni a cinque sacerdoti che avevano denunciato le torture ai detenuti politici. Fu l'inizio di una dura repressione. Ancora a Bilbao, quindici giorni fa, due cappuccini sono stati condannati a sei e dieci anni per avere aiutato i nazionalisti della regione. « Queste sentenze sono una dichiarazio; ne di guerra alla Chiesa» ha detto il nunzio apostolico mons. Luigi Dadaglio. Tanto rigore significa che il regime non intende subire ingerenze esterne. Paolo VI ne sarebbe stato discretamente informato. Qualche giorno dopo l'ultimo verdetto di Bilbao, il Papa ha raccolto la sfida esprimendo la sua «indulgente comprensione» per gli eccessi ai quali « certe situazioni » avevano portato giovani sacerdoti spagnoli. Madrid se n'è indignata. Il quotidiano dei sindacati, il Pueblo, è insorto con estrema violenza di linguaggio, pwJando di ne» addarmi-:della spagna. E il gl|tóaie:deivfa1anglsti; di sinistra. .SPJ.hp, accusato il Papa di ybi^r 'iris^ifc,,rare t>ltre i Pirenei, un so-, cialismó liberale, <r spinto da gualche consigliere dagli ideali gnosi paranoici »., Da allora è in corso un'aspra polemica sui rapporti tra la 'Chiesa e lo Stato. Il .Concordato del 1953 -■ vieta alle autorità, di Ala- > drid di arrestare un sacerdote senza avere avvertito in anticipo il vescovo, della sua diocesi. Fautore de) « metodo.forte», anche con i prett più turbolenti, il mi-1 nistro della Giustizia, Antonio Oriol; è deciso a cancellare! questa clausola. Da tempo ì egli ha chiesto al collegio dei vescovi di designare una commissione - incaricata di risolvere eoa il governo di Madrid i casi dei pretl.^^to-ii^iestQ p^èlr qualsiasi: Snothjé:. Speira^a così di evitare che i vescovi liberali- si^pppctóesseKp' al fermo, dei; loro ^pastori. La manovra^fallita.',- \ « 1 Il iyeapQ deU'opposizione ai-&gi^>é$i:&: Spa-. gna dall'inizio dell'anno. Hanno-, fcrés^ la guida dal movi&eijito i prati «conciliari », spesso con ; l'appoggio del vescovi,' o' per .lo meno con .laji&rfiibenevola neutralità. yia,/ehbr^o 300 i sacerdoti [si sono riuniti nel cortile dell?arctvescovado di Barcellona per condannare le «v\òienze-.pójìz}esche» -.e' lo stato 4'emergenza, che Franco aveva proclamato dopo • Ji mòtt; universitari. Pochi giórni dòpo, 150'preti firmavamo .una*, lettera' incili denunciavano la collusione di una gran-parte^degli alti-prelati con il regime. Ora il.clero spagnolo appare diviso. Da un lato i vescovi ed- i preti « conciliari», raccolti attorno a mons. Vicerite '.Enrique y Tarancón, 62 anni,. Primate di Spagna dal febbraio di quest'anno; intendono resistere al franchismo e contano sulla « comprensione » di Paolo VI. Dall'altro i vescovi « politici », sostegno del regime, con alla testa mons. Casimiro Mòrcillo, 64 anni, arcivescovo di Madrid e amico personale di Franco: per óra sonò i più forti, di recente hanno incoraggiato 500 sacerdoti riuniti in Segovia a denunciare il « progressismo moderno » in seno al clero. Anche per la Chiesa' spagnola, un tempo monolitica, si pone il problema del dopo Franco; Alfonso Di Nola

Persone citate: Alfonso Di Nola, Antonio Oriol, Casimiro Mòrcillo, Luigi Dadaglio, Paolo Vi, Segovia