Tremila neofascisti a Roma si scontrano con la polizia di Gianfranco Franci

Tremila neofascisti a Roma si scontrano con la polizia Gravi incidenti nel centro della città Tremila neofascisti a Roma si scontrano con la polizia Durante una manifestazione per la Cecoslovacchia sono cominciate le provocazioni dei fascisti, che hanno lanciato contro gli agenti una cinquantina di petardi - Nei ripetuti scontri, feriti due funzionari di P.S., sei agenti (uno è grave), nove carabinieri - Venti «fermi», tre arresti (Nostro servizio particolarej Roma. 25 agosto. Violenti scontri sono avvenuti stasera tra polizia e dimostranti, durante una manifestazione organizzata dai movimenti giovanili di estrema destra. Negli incidenti (in piazza Esedra e poi a piazza Venezia) si sono avuti feriti e contusi ùa entrambe le parti. Varie decine di giovani sono stati fermati e condotti in questura. L'intenzione dichiarata dagli organizzatori della manifestazione era quella di esprimere solidarietà con il popolo cecoslovacco. Una folla di circa tremila neofascisti si è radunata in piazza Esedra, mostrando però subito i loro fini provocatori con inni al duce e canti di « Allarmi, sìam fascisti! ». Su molti cartelli c'era scritto: «Fascismo Europa . Rivoluzione » Gli incidenti si sono iniziati quando i giovani neofascisti, dopo aver ascoltato i discorsi dei loro dirigenti, hanno tentato, all'imbocco di via Vittorio Emanuele Orlando, di forzare i cordoni di agenti e carabinieri per formare un corteo. Dalla folla sono partiti una cinquantina di petardi contro le forze dell'ordine, le quali hanno risposto caricando a piedi. Si sono avuti duri scontri. Sono entrate in azione anche squadre di poliziotti in borghese che, mischiati fra i dimostranti, hanno ridotto all'impotenza i più violenti. Incidenti anche all'imbocco di via Nazionale, sbarrata da camion della polizia posti di traverso. Negli scontri di Piazza Esedra, alcuni gruppi di giovani, raggiunta la stazione Termini, hanno lanciato sassi contro i vetri della galleria di testa. Le schegge hanno ferito due suore che stavano passando. Un migliaio di dimostranti, dispersisi una prima volta, sono ricomparsi in via Cavour, da dove hanno tentato di raggiungere Piazza Venezia ed il monumento al Milite Ignoto. Sono stati bloccati in via dei Fori Imperiali, dove si sono avuti altri tafferugli. Sono intervenute anche una decina di camionette. Sembrava che i neofascisti avessero posto fine alla dimostrazione, ma dopo una decina di minuti si sono ritrovati in via Cavour risalendo verso la stazione Termini. Il corteo si è potuto riformare perché la polizia non prevedeva che i dimostranti si sarebbero concentrati a via Cavour. Giunti alla stazione Termini, sono entrati di corsa nella galleria di testa ed hanno raggiunto i binari 8 e 9, dove erano in partenza i treni per Palermo e per Trieste. Lungo il percorso, hanno aggredito alcuni agenti della polizia ferroviaria, quindi hanno tentato di far scendere i passeggeri dal treno. Giunta la polizia, i dimostranti sono stati invitati a sciogliersi ma si ^ono rifiutati; anzi, passando davanti al bar ed al ristorante hanno travolto tavoli e sedie. A que¬ sto punto la forza pubblica è intervenuta con decisione, trovando però una forte resistenza. Il dott. Improta dell'Ufficio politico della questura, nella colluttazione con un dimostrante, è stato preso a pugni e a calci rimanendo ferito. Anche un altro funzionario ha subito delle contusioni. Solo alle 22,40 la polizia è riuscita a disperdere i dimostranti. Sono rimasti feriti, oltre ai due funzionari, nove carabinieri, sei agenti, di cui uno grave è stato ricoverato all'ospedale del Celio e due viaggiatori. Sono stati operati 20 fermi e tre arresti. Gianfranco Franci

Persone citate: Durante, Improta

Luoghi citati: Cecoslovacchia, Europa, Palermo, Roma, Trieste