Morale e libertà di Giovanni Trovati

Morale e libertà ANALISI Morale e libertà (Difficile stabilire i confini tra lecito e illecito) Trentanove senatori democristiani hanno proposto al Senato un'inchiesta per accertare se le attuali manifestazioni pornografiche (dai periodici alle canzoni) non violino la Costituzione. Essi sostengono che la «pornografia è una forma assai redditizia di iniziativa economica, idonea a ledere la dignità dei suoi destinatari ». Nella loro proposta d'inchiesta i 39 senatori citano 4 punti della Costituzione. Art. 3, secondo comma: «E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana». Art. 21, ultimo comma: «Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume». Articolo 31, secondo comma: la Repubblica «protegge la maternità, l'infanzia e la gioventù favorendo gli istituti necessari a tale scopo». Art. 41, secondo comma: l'iniziativa economica privata «non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da arrecare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana ». La Costituzione parla di «buon costume» una sola volta nella parte citata dell'art. 21 e come unica limitazione al principio che « tutu hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione». Questo limite deriva dalla convinzione che ogni libertà riconosciuta ad un cittadino cessa là dove comincia la sfera dei diritti appartenenti ad un altro cittadino. Dagli atti dell'Assemblea costituente si constata che esso fu accettato senza discussione da tutti i settori. Il socialista Calessi? aveva detto: « ira questo campo non c'è politica o pericolo di dittatura ». Il comunista Nobile, per spiegare l'adesione del suo partito, aveva ricordato che in Russia le manifestazioni contrarie al buon costume sono severamente represse, dopo un iniziale esperimento di sfrenata libertà, quando i bolscevichi consideravano ancora la difesa della morale un «pregiudizio religioso » (o, come voleva Marx, «un pregiudizio borghese »). Secondo i principi informatori della Costituzione si possono vietare manifestazioni oscene anche in luogo privato, senza per questo ledere il principio di libertà di riunione (art. 17). «Non è la riunione che è vietata, ma lo spettacolo contrario al buon costume ». Ma che cosa si intende per manifestazioni contrarie al buon costume? Nella concezione corrente sono quelle atte a turbare 11 comune sentimento della morale, dell'ordine familiare, o a provocare il diffondersi di suicidi o di delitti. Qual è il «comune sentimento della morale?» Esso è fermo o varia con i tempi, con la'società, con il modo di considerare la vita? Una morale filosofica può coincidere con una morale religiosa? Gli stessi 39 senatori de si rendono conto di questa indeterminatezza quando nella relazione che accompagna la proposta d'inchiesta si preoccupano di respingere « il vieto moralismo di marca puritana che spingeva a coprire le nudità dì figure artistiche per il timore di turbare coscienze delicate». La minigonna è accettata oggi dalla comune morale. Non lo sarebbe stata all'inìzio del secolo, quando le gonne arrivavano a terra, e non lo è tuttora in certe regioni. Qualcuno oggi pensa che il limite posto dal buon costume finisca per violare U diritto alla libertà. Ma anche qui siamo in un campo molto incerto. «La libertà è una delle 'parole più difficili da definire», già sosteneva Montesquieu, perché con la stessa espressione si possono indicare concetti diversi appartenenti alla morale, all'economia, al diritto. E questa difficol tà (non diciamo impossibilità) di definire il buon costume giustifica l'incertezza delle norme penali nel fissare i confini tra il lecito e l'illecito. Giovanni Trovati

Persone citate: Calessi, Marx

Luoghi citati: Russia