Pesante silenzio sulla capitale

Pesante silenzio sulla capitale STRADE QUASI DESERTE, ARRESTI IN MASSA Pesante silenzio sulla capitale Rigidi controlli alle frontiere con i Paesi occidentali: respinti decine di turisti, sospetti di voler fomentare altri disordini - Il partito minaccia dure repressioni All'arrivo delle nuove truppe quasi tutte le dimostrazioni del giorno erano finite, mala vista dei mezzi corazzati aveva spinto alcuni giovani a tentare di alzare barricate in alcune strade. La minacciosa sfilata ha mandato su tutte le furie molti cittadini, che si sono trattenuti, nelle strade fino a notte alta a discutere la situazione. «Forse Husak pensa che tutto questo sia necessario? E' come usare un cannone contro una pulce», hanno esclamato alcuni cittadini. Secondo gli osservatori, la manovra dei carri armati è servita probabilmente a dimostrare ai russi che il regime attuale ha il pieno controllo'della situazione. Forse era stata programmata per qualsiasi caso, anche se non ci fosse stata alcuna dimostrazione popolare. La stampa cecoslovacca, dopo aver minimizzato gli scontri e le manifestazioni di protesta, ha dato oggi notizia dei cinque morti nei disordini: due a Praga alla vigilia dell'anniversario dell'invasione e tre a Brno ieri sera. Non è precisato il numero dei feriti. Il giornale del pomeriggio «Vecerni Praha » informa che nelle manifestazioni di ieri sono state arrestate 1377 persone, tra le quali 66 stranieri. Di queste — riferisce il quotidiano — molte Praga, 22 agosto. Oggi su Praga è sceso un pesante silenzio. Dopo l'imponente manifestazione di ieri in piazza San Venceslao, dove sessantamila persone hanno protestato contro i sovietici e Husak, e gli scontri fra giovani e polizia, la capitale è apparsa fin dalle prime ore del mattino quasi deserta. Il rombo dei sessanta carri armati che a tarda notte sono entrati in città sembra aver indotto la popolazione alla prudenza. I carri armati e migliaia di soldati hanno occupato ieri notte il centro di Praga per cinque ore. I carri avevano attraversato al tramonto i ponti sulla Vltava ed avevano percorso sferragliando i viali del centro e dei viciniquartieri residenziali, provocando nella popolazione sbalordimento ed ira, simili a quelli provocati dall'arrivo dei sovietici un anno fa. Dopo aver pattugliato le strade illuminando con riflettori le finestre degli appartamenti e dopo essersi concentrati attorno alla sede del partito comunista, i carri armati hanno riattraversato il fiume e all'alba sembrava che avessero abbandonato la città..Nel centro sono rimaste forze di fanteria motorizzata e di polizia che hanno bloccato piazza Venceslao e altre strade. portavano * bombe lacrimo- ' gène e «bottiglie Molotov ». Tra le persone arrestate a Praga, vi è lo studente americano Thomas Engel. Egli ha raccontato di essere stato colpito con gli sfollagente dai poliziotti, costretto a stare sull'attenti per due ore e mezzo, quindi liberato dopo 14 ore di fermo. Non gli è stato consentito di telefonare all'ambasciata americana. Engel accompagnava il deputato Allard Lowensteln in visita in Cecoslovacchia. Lowenstein ha detto che per quattro volte gli sono scoppiate vicino bombe lacrimogene. Secondo lui il gas lacrimogeno è stato usato dalla polizia in grande quantità più per intimidire che per disperdere la folla. Il Praesidium del partito comunista, che siede in permanenza dall'inizio delle manifestazioni, ha emesso un comunicato che definisce i promotori degli incidenti «forze anti-socialiste e anti-partito » e aggiunge che « i centri controrivoluzionari preparavano già da tempo queste azioni» con l'aiuto dei servizi di informazione stranieri. Il Praesidium ha avvertito la popolazione di aver adottato le misure necessarie aggiungendo che «se te forze contro-rivoluzionarie si manifesteranno nuovamente, esse riceveranno una risposta ancora più energica. I partecipanti a queste manifestazioni saranno colpiti con pene severissime ». Rude Pravo, organo ufficiale del pc, sostiene che «un numero relativamente grande di stranieri contribuì ad organizzare i disordini » e « molti di essi, specialmente tedescooccidentali, sono stati visti, da testimoni oculari, direttamente all'opera». A sostegno della tesi ufficiale di un tentativo controrivoluzionario «come avvenne in Ungheria nel 1956 », il Rude Pravo afferma che i socialdemocratici, assorbiti in Cecoslovacchia dal partito comunista nel 1948, si erano preparati ad assumere il potere alla vigilia dell'invasione sovietica di un anno fa, approfittando del « nuovo corso» di Alexander Dubcek. I socialdemocratici, secondo il giornale, avevano stilato un programma per trasformare la Cecoslovacchia in uno Stato neutrale, chiedendo il ritiro dal Patto di Varsavia e ricorrendo all'aiuto politico ed economico dei paesi dove la socialdemocrazia è una forza, come Gran Bretagna, Germania Federale e Svezia. Le autorità cecoslovacche hanno irrigidito la sorveglianza alle frontiere. Ieri una settantina di giornalisti e stu¬ denti occidentali erano stati respinti dalla polizia doganale, oggi è accaduta la stessa cosa ad altre dieci persone, inoltre numerosi turisti occidentali, accusati di aver partecipato a manifestazioni di piazza, sono stati espulsi. Fino ad oggi sei corrispondenti di giornali stranieri sono stati invitati a lasciare subito la Cecoslovacchia per aver «distorto i fatti e dato una falsa descrizione della situazione ». Nella giornata di ieri 90 cittadini cecoslovacchi, per lo più turisti, hanno chiesto asilo politico in Austria. In precedenza, le richieste di asilo politico da parte di cecoslovacchi oscillavano in media tra le 40 e le 60 al giorno. (Ansa-Upi-AP)

Persone citate: Alexander Dubcek, Allard Lowensteln, Engel, Husak, Lowenstein, Molotov, Thomas Engel