Un municipio presso Padova occupato da cinquanta operai

Un municipio presso Padova occupato da cinquanta operai Un municipio presso Padova occupato da cinquanta operai Per protesta contro la Sovrintendenza ai monumenti di Venezia, che ha vietato l'ampliamento della fabbrica - Alcuni lavoratori rischiano il licenziamento (Dal nostro corrispondente) Padova, 19 agosto. Il municipio di Baone, un paese in zona depressa dei Colli Euganei, è stato occupato stamane da una cinquantina di operai di una fabbrica di mobili, sorta otto mesi fa sull'area di una vecchia cava abbandonata. L'occupazione è un atto di protesta nei confronti della sovraintendenza ai monumenti di Venezia, che ha bloccato un progetto di ampliamento della fabbrica, progetto che avrebbe consentito l'assunzione di altri operai. Questa la motivazione: in una lettera inviata dal seraintendente, arch. Padovan, si afferma, vista solo la documentazione fotografica panoramica richiesta per l'esame del progetto ( finora. Infatti, nessun tecnico della sovraintendenza si è recato sul posto), che « l'ambiente per le sue qualità intrìnseche, circondato da colli e attualmente quasi del tutto privo di edificazione, non accetta l'inserimento del fabbricato industriale progettato. Pertan¬ to, si respinge il progetto ». « Tale parere negativo — prosegue la lettera — era portato dalla considerazione che il rapporto tra superficie coperta e area disponibile è limitato a un terzo, e l'inserimento a carattere industriale viene fatto senza tener conto né di un programma comunale né di un piano interregionale». I proprietari della fabbrica, e gli stessi operai riuniti in assemblea, hanno subito replicato al divieto con una serie di argomentazioni. «In primo luogo — affermano i proprietari — si dimentica che la nostra fabbrica sorge a ridosso di un vecchio squarcio del colle provocato dalle cave, e quindi parlare di rispetto dell'ambiente e di inserimenti errati è quanto meno assurdo, tenendo conto della vecchia cava ». Gli operai minacciati di licenziamento sono, naturalmente, molto più feroci nelle loro critiche. Essi osservano che la sovraintendenza si preoccupa del mobilificio, ma non delle decine di squarci che deturpano in modo irreparabile l'ambiente dei Colli Euganei. Pongono anche l'accento sul fatto che l'iniziati va della direzione della fabbrica ha portato a Baone una alternativa all'esodo dai campi e all'attività distruttiva delle cave. L'occupazione si è svolta senza incidenti. Gli operai accompagnati da ragazze e familiari, hanno invaso pacificamente il municipio (il sindaco ed il segretario comunque sono assenti perché in ferie) e hanno dichiarato che non si ritireranno se non do po avere avuto una precisa assicurazione che la fabbrica sarà ampliata e che la decisione della sovraintendenza di Venezia di impedire l'allargamento dell'edificio sarà revocata. Domani vi sarà un primo incontro con il prefetto di Padova, dott. Bianchi di Lavagna, ni quale gli operai esporranno le loro ragioni. Venerdì si incontreranno a Venezia con il sovrainten- dente. i _ i. m.

Persone citate: Padovan

Luoghi citati: Baone, Lavagna, Padova, Venezia