Soffocata dai complici di Remo Lugli

Soffocata dai complici Soffocata dai complici Segue dalla V pagina tre eravamo in attesa del sopralluogo. Eccoci ora alla ufficialità. Alle 17,50 arrivarlo il magistrato dott. Bozzola, il cancelliere Melanotte, l'avv. Pasta difensore del Borlengo, il contadino vicino di casa del Calieri arrestato per favoreggiamento, il professor Baima dell'Università di Torino che ha eseguito la necroscopia sul cadavere di Maria Teresa e che ha avuto l'incarico di accertare quanto la ragazzina poteva vivere con l'aria a disposizione nel cubicolo; il prof. Ghia, perito calligrafo che eseguì le perizie sulle lettere di Marzo Teresa ed ora deve studiare le scritte trovate sul « diario » e sui fumetti; il col. dei carabinieri Giammaria del gruppo di Asti. Dunque, i riflettori dei vigili del fuoco e i flashes della polizia scientifica si accendono in ogni angolo oscuro della cascina Barbisa per questo sopralluogo ufficiale; gli stessi inquirenti si calano giù nell'orrido stambugio nel quale la ragazza ha trovato la morte. Il lettore si chiederà: «Ma non è tardivo questo sopralluogo in questi cortili, queste stanze, questi cubicoli nei quali nei giorni scorsi la gente è passata a fiumana, in un pellegrinaggio che, mosso dal fanatismo e dal feticismo, è paragonabile, in volume, soltanto a quelli nati dallo stimolo religioso? ». Gente che passava e toccava e portava via tutto quello che si poteva asportare, come cimelio. I carabinieri, purtroppo, si sono fidati delle normali chiusure del cascinale e, dopo avere portato via il cadavere e prelevato i mobili e le cose più importanti, se ne sono andati, senza immaginare che poi, all'indomani e nei giorni seguenti, ci sarebbe stata una invasione così massiccia. Soltanto un successivo rilevante intervento di forze ha consentito di cingere la costruzione con un cerchio d'uomini invalicabile. Se non si fosse intervenuti in questo modo, stasera la casa sarebbe già per metà smantellata, visto che, come si è detto, anche oggi, non sono mancati gli afflussi in massa dei curiosi. Meno male che ieri sera, quando già erano passate le orde fanatiche, i carabinieri sono riusciti a trovare il « tesoro ». E' una qualifica certamente troppo pomposa per un sacchettino di plastica che conteneva tre anellini e due medagliette, il tutto per un valore, ha detto il giudice, di non più di duecento mila lire. Il bottino era seppellito in un angolo del porticato che serviva al Calieri da garage e che è attiguo al locale soprastante il cubicolo. Come gli inquirenti siano riusciti a trovare ieri sera, a tarda ora, questa refurtiva, non si sa. Uno di essi dice: « Abbiamo scavato tutto attorno al muro, per un assaggio ». Ma il terreno appare smosso quasi soltanto in quel punto: sembrerebbe che chi ha scavalo lo abbia fatto a colpo sicuro, come se già sapesse che lì doveva esserci qualcosa. Il sopralluogo scientifico avrebbe dovuto, tra l'altro, recuperare le scarpe di Maria Teresa che, come si sa. nel suo lettino di morte fu trovata con i piedi coperti soltanto da calze un po' spesse, forse maschili. Le scarpe, più precisamente pantofole, c'erano in quello stesso locale, ma in quel primo giorno non erano slate notate fra le molte cianfrusaglie e sporci zia e rottami caduti dal soffitto al momento dell'apertu¬ ra di un foro di sfogo per l'anidride carbonica. Così qualcuno dei tanti «visitatori » che si sono calati giù per la botola per andare a provare il brivido della morte, ha trovato una delle pantofole e l'Ita portata via. Un nostro cronista è riuscito a trovare l'altra mentre stava per fare la stessa fine e l'ha salvata, consegnandola poi al giudice istruttore che l'ha catalogata fra le altre cose che costituiscono i reperti dell'istruttoria. I pompieri di Cuneo ed Alba, al comando del capitano Panzone, hanno svuotato i due pozzi che si aprono nel cortile della cascina, senza trovarvi nulla. In un altro pozzo, asciutto, che è dietro la casa, profondo 16 metri, si è calato con l'autorespiratore il vigile Cavallo. Ma anche là in fondo non c'era nulla di interessante: una spranga di ferro, una bottiglia d'acqua minerale rotta e un paio di mattoni. Il sopralluogo è finito verso le 21. Si sarà scrutato abbastanza in questa casa? Forse no, perché in ogni angolo può saltar fuori la sorpresa. Diceva ieri il giudice passeggiando per il cortile e battendo ogni tanto il tacco a terra: «Non ci sarebbe da meravigliarsi se qui sotto ci fosse tutto vuoto ». Colpi di scena dì altro genere? Risponde il dott. Bozzola: « Non direi. Nelle grandi lipee stiamo concludendo: quello che a me preme è di risolvere la questione Maria Teresa: sapere chi l'ha rapita, cosa è successo poi e conoscere le circostanze della sua morte. Ho.buòna speranza di riuscirci. Poi rimarranno da risolvere questioni marginali ». Il perito prof. Baima, a conclusione del sopralluogo, avrebbe anticipato che secondo lui la ragazza poteva vivere in quel cubicolo non più di tre-quattro giorni. E poiché dal momento della morte del Calieri a quello del ritrovamento della salma di Maria Teresa di giorni ne passarono otto, troverebbe buona convalida la tesi espostaci dall'uomo che si è recato alla Barbisa nel primo pomeriggio; tesi che, del resto, era già stata da noi anticipata ieri. In serata il dott. Bozzola si è recato a compiere delle perquisizioni nelle abitazioni di alcuni individui. C'è da presumere che l'operazione sia direttamente legata alle informazioni del tatuato. Remo Lugli Luciano Rosso, trasferito ieri alle carceri di Asti

Luoghi citati: Asti, Cuneo