Il complice del Calleri deve conoscere tutto sulla tragedia di Maria Teresa di Giorgio Martinat

Il complice del Calleri deve conoscere tutto sulla tragedia di Maria Teresa LE INDAGINI SULLA MORTE DELLA RAGAZZA DI VILLAFRANCA Il complice del Calleri deve conoscere tutto sulla tragedia di Maria Teresa Luciano Rosso continua a negare ma contro di lui sono già itati raccolti molti elementi - Frequentava la casa di Canale - Era stato visto insieme con la tredicenne - Questo particolare è riferito dall'operaio arrestato l'altra notte per favoreggiamento - Domani i due saranno posti a confronto nel carcere di Asti - Non escluso che il Calieri stesse organizzando' nella zona un «racket» del vizio Luciano Rosso, 33 anni, il complice sopravvissuto a Bartolomeo Calieri dopo la drammatica fuga a nuoto nel Po. Ora i riflettori dell'inchiesta sono tutti puntati su di lui: sa della vicenda di Maria Teresa e dovrà parlare. Bino a questo momento ha negato. Ha detto: « La villa di Canale? Sì, la conoscevo. Ci sono stato, parecchie volte. Ma Bartolomeo mi ha sempre fermato sul cancello. Non mi ha mai permesso di entrare. Maria Teresa non l'ho mai vista, non ne sapevo nulla». Mente. Le indagini, che si svolgono a ritmo serrato sotto la direzione del giudice dott. Bozzola, hanno raccolto indizi schiaccianti che smentiscono queste bugie. Luciano Rosso sa molte cose e non potrà più tenerle per sé. Ieri il magistrato ha perquisito la camera in cui viveva a Beina- sco, e ha ordinato che sia trasferito dalle « Nuove » alle carceri di Asti, dove già si trova Antonio Borlengo, il contadino di 41 anni arrestato l'altro ieri. Evidentemente, i due uomini saranno posti a confronto. La prima, grave testimonianza contro il Rosso è proprio quella del Borlengoj Antonio Borlengo è il proprietario della cascina a duecento metri dalla « Barbisa », dove Bartolomeo Calieri aveva costruito il suo rifugio. Era tra la folla, quando è stato trovato il cadavere di Maria Teresa nel cunicolo sotterraneo. Gli ho parlato. Sorrideva, quasi si vantava: «Il Calieri? Lo conoscevo bene. Ci davamo del tu. Ero io che gli portavo il materiale col trattore. Un gentiluomo. Di Maria Teresa non sapevo nulla ». Questo dice al giornalista; quando lo interrogano i carabinieri cambia versione: «No, il Calieri lo conoscevo soltanto di vista. Era un vicino, 'ecco tutto ». Ma la moglie, alla stessa domanda, risponde diversamente:1 «Calieri? Ci ha fatto un mucchio di regali. Anche il suo amico, Luciano Rosso, ci portaoa sempre il caffè». Messo davanti a questa contraddizione, il Borlengo crolla e confessa. Nelle sue parole, Calieri e Rosso appaiono come due fratelli gemelli. Dice: «Maria Teresa l'ho vista due volte, sema mai parlarle. La prima in marzo. Era nella cucina della villa, col Calieri. Mi è sembrata un viso noto: quando sono tornato a casa, ho controllato con le foto sui giornali e l'ho riconosciuta: era la ragazza scomparsa tre mesi prima». Prosegue: « La seconda volta, Calieri era via, a Torino. Maria Teresa era nel cortile della villa, con il Roseo. C'era anche una donna, probabilmente sua moglie o la sua amica, un biondino e due bambine. Una era Margherita, la figlia del Rosso ». In mano degli inquirenti, c'è anche una fotografia presa alla villa: c'è Calieri a torso nudo, una donna e una bimba che sono probabilmente moglie e figlia del Rosso e un uomo anziano, che i carabinieri cercano di identificare. Antonio Borlengo, nel momento stesso in cid ha ammesso di aver riconosciuto Maria Teresa, è stato arrestato e si è buscato un'incriminazione per favoreggiamento personale, avendo aiutato due persone — Maria Teresa e il suo rapitore — a eludere le ricerche dell'autorità. Per evitare la stessa sorte, il Rosso continua a mentire. Ma' altre testimonianze lo inchiodano. Una è di Ottavio Ruffino, 41 anni, custode della fabbrica di compensati di Maria Gioda Sibona. Lo stabilimento si trova proprio nel punto in cui' la straducola che porta alla villa di Calieri si dirama dalla statale. Racconta il Ruffino: « Lo scorso gennaio un giovane che doveva senz'altro essere il Rosso et chiese il permesso, parecchie volte, di parcheggiare il suo furgoncino davanti al cancello. Non poteva inerpicarsi sulla strada in salita a causa del ghiaccio. Lasciava lì il furgone per notti intere: dove le passava, se non nella villa di Calieri? E come ha fatto a non vedere Maria Teresa? ». Chi è questo Luciano Rosso? Un ladruncolo di mezza tacca, >che non ha. mai avuto il coraggio, come l'amico Calieri, di arrivare alla rapina. E' sposato, con Caterina Rolando, 29 anni, ma si sono divisi tre anni fa. Lei è scappata, lui l'ha denunciata per abbandono del tetto coniugale il 20 giugno 1967, lei ha risposto con una richiesta dì separazione legale. Ora non si sa' dove viva: Il Rosso si è trasferito a Borgaretto, in piazza Kennedy 12, con un'altra donna: una sarda, dicono i vicini, sui 25-30 anni. E' comparsa circa un anno fa, ha avuto un bimbo. « Una' coppia infelice — dicono - -, litigavano sempre ». La giovane ha confidato piangendo a ur.a coinquilina: «M'aveva promesso il matrimonio, ho saputo che è già sposato. Da allora non fa che picchiarmi ». Il ménage si è sciolto nello scorso febbraio: «Ne siamo contenti — dice l'amministratore —, non pagavano più l'affitto. Poi il Rosso girava nudo, con le finestre aperte. E Giorgio Martinat Continua a pag. 2 in seconda colonna (Nella stessa pagina servizi dt Remo Lugli e Giuliano Marchesini). Canale d'Alba. Non è una sagra paesana: salgono alla casa dove è morta Maria Teresa (Moisio)

Luoghi citati: Asti, Torino