Non convincono i milanesi gli autobus senza bigliettario

Non convincono i milanesi gli autobus senza bigliettario Dopo anni di polemiche si è iniziato l'esperimento Non convincono i milanesi gli autobus senza bigliettario L'innovazione non sembra pratica e nemmeno economicamente conveniente - Le nuove vetture in circolazione sono attualmente tre - Su una di esse la macchinetta si è già guastata (Dal nostro corrispondente) Milano, agosto. Dopo anni di accese polemiche i primi autobus senza bigliettario sono entrati stamane in funzione sulla linea « B » che collega largo Cairoli col Dazio di via Lorenteggio: i pochi milanesi che se ne sono serviti non sono però rimasti soddisfatti della innovazione ed hanno espresso un giudizio negativo sull'esperimento. Questa novità, che all'estero non è più tale da tempo, in genere non è garbata troppo ai meneghini, che pur sono aperti a tutte le innovazioni, perché con gli inconvenienti che offre pare non ne sia valsa la spesa. L'uso di un mezzo pubblico, infatti, dovrebbe essere agevole, senza complicazioni, sicuro, economicamente conveniente: nessuno dei primi tre requisiti è stato riscontrato sugli autobus entrati stamane in funzione, mentre per l'ultimo nulla è variato: il prezzo è sempre di 70 lire ogni corsa, 100 lire nei giorni festivi. Le vetture sono sempre le stesse con la sola variante per salire e scendere. Prima si poteva salire dalle portiere anteriori e posteriori e scendere a piacere da quella centrale e da quella anteriore. Nelle vetture senza bigliettario, invece, solo la portiera centrale serve per scendere: le altre per salire. Quella anteriore è riservata agli abbonati, quella posteriore ai passeggeri muniti di tesserino e a quelli che devono fare il biglietto. Questa portiera è divisa in due da una sbarra verticale e se il passeggero deve fare il biglietto deve salire dalla parte di sinistra, se invece è munito di tesserino dall'altra parte. Sulla piattaforma, una di fronte all'altra, ci sono due macchinette: a destra, guardando il conducente, c'è quella che convalida i tesserini, sulla sinistra quella che distribuisce i biglietti. La prima operazione è rapida, la seconda piuttosto complicata. Per prima cosa bisogna avere il denaro contato: nella macchinetta infatti si possono introdurre solo monete da dieci, cinquanta e 100 li re (per le corse festive). La macchinetta non dà resto e nei giorni feriali un passeg gero che non disponga del denaro contato deve introdurre cento lire ed ha un biglietto festivo. Oggi per ovviare a questo inconveniente la dire zione dell'azienda tranviaria aveva messo ancora il bigliettario che sarà però tolto nel giro di qualche giorno; per vedere come andranno le co se anche se solamente col rientro dei milanesi dalle ferie, si potrà dare un giudizio definitivo sull'esperimento. Oggi il servizio non è stato affatto agevole (fra l'altro sulla vettura n. 2764 la macchinetta che distribuisce i biglietti si è guastata dopo un paio d'ore), e per qualche passeggero (molti viaggiatori sono persone anziane) piuttosto .complicato. L'installazione delle due macchinette ha inoltre ridotto lo spazio della piattaforma posteriore e nelle ore di punta quando alle fermate degli autobus ci sarà una lunga coda, rimarranno a terra più passeggeri di una volta con conseguente danno per l'azienda. II. fatto poi che dalla portiera posteriore devono entrare da una parte quelli muniti di tesserino e dall'altra quelli che devono fare il biglietto, fa sì che nei momenti di calca venga a mancare molta sicurezza: persino nelle normali vetture in queste situazioni sono innumerevoli gli incidenti e non di rado capita vedere aggrappati alle portiere parecchi passeggeri trascinati dal mezzo in movimento. Le osservazioni dei milanesi, che per primi hanno fatto l'esperimento sull'autobus senza bigliettario, erano imperniate su questi argomenti. Per il momento le nuove vetture in circolazione sono soltanto tre: altre due, già allestite, sono in rimessa per ogni eventualità. A fine mese, comunque, dovrebbero essere una trentina, molte delle quali faranno servizio sulle sette linee di nuova istituzione. Se l'esperimento darà esito favorevole l'eliminazione del bigliettario sarà gradualmente pressoché totale.' L'abolizione del bigliettario è stata decisa per ridurre il grosso deficit dell'azienda tranviaria: lo scorso anno era stato di 20 miliardi e 292 milioni; nel 1969 è salito a 23 miliardi e 840 milioni con un aumento cioè di 3 miliardi e mezzo in più. Inoltre per i trasporti pubblici nel 1969 l'amministrazione comunale ha stanziato 20 miliardi' e 390 milioni, parte dei quali serviranno per finanziare i programmi degli anni precedenti, parte quelli dell'anno in corso, tra cui il primo tratto della linea 2 della metropolitana. Davanti a queste cifre il risparmio che si ottiene con l'abolizione del biglietta¬ rio e irrisorio e non sana certo la situazione che rimane il punto cruciale di tutte le grandi città. Un piano dei trasporti dell'area milanese non si può risolvere con piccoli accorgimenti né con l'adozione di mezzi tecnologici complicati. Gino Mazzolai Milano. Sull'autobus, una macchinetta al posto del bigliettario (Telefoto Soncini) ailtll<nilllMI!lll1II)llllll!IUlll!nilllllllMlllllllllli:Mllllllllll]HtllMllllllMMllllllllllllHtllll<!IUllfllIIIlllllll[lllllllt ItlllUlllllllllllllllMIIIIIMl

Persone citate: Gino Mazzolai Milano, Soncini

Luoghi citati: Milano