Nepotismo all'Università

Nepotismo all'Università Il rettore di Messina incriminato Nepotismo all'Università Secondo la magistratura il prof. Pugliatti assegnava incarichi a sé stesso e ai parenti (Dal nostro corrispondente) Messina, 7 agosto. La denuncia per interessi privati in atti d'ufficio contro il prof. Salvatore Pugliatti, rettore dell'Università di Messina, ha suscitato enorme impressione in città. La vicenda ha avuto inizio il 17 gennaio di quest'anno quando il dott. Aldo Cavallari, facente funzioni di procuratore generale, in occasione del discorso pronunciato per l'inaugurazione dell'anno giudiziario, criticò severamente i sistemi instaurati nell'Università, accennando a casi di nepotismo che sarebbero stati opera di persone definite «novelli baroni ». , Non ci fu da parte universitaria alcuna reazione uffi-' ciale, ma qualche mese dopo un settimanale milanese, pubblicò un ampio servizio in cui erano citati fatti e circostanze di notevole gravità, che riguardavano molto da vicino l'Ateneo. Il Senato accademico respinse le accuse di nepotismo, giustificando con la «consuetudine» alcuni incarichi di insegnamento conferiti a figli e parenti di personalità universitarie. Tuttavia nel mese di aprile il capitano dei carabinieri Abramo, per incarico del magistrato, si presentò agli uffici dell'Università con un decreto di esibizione di atti; mentre alcuni registri gli furono subito consegnati, per altri il rettore oppose un netto rifiuto. L'atteggiamento del prof. Pugliatti provocò la trasformazione degli atti di esibizione in decreto di- sequestro e la denuncia per rifiuto di atti d'ufficio. Qualche tempo dopo il capitano presentò rapporto al procuratore della Repubblica, dott. Rocco Scisca, il quale affidò la pratica al pubblico ministero Salvatore Celesti. Questi invitò il prof. Pugliatti a chiarire i punti fondamentali emersi dall'inchièsta. Pochi giorni fa nei confronti del rettore è stata formalizzata l'accusa. Il rettore è accusato di aver concesso incarichi retribuiti a sé stesso, alla figlia Paola, al genero prof. Ennio Russo, al Jrate\lpt di, questo, dott. [Amedeo, è ài dottor Spartaco Gentile,- del suo studio legale. Il prof. Pugliatti (docente di diritto civile nella facoltà di Giurisprudenza) avrebbe incaricato il dottor Vito Spartaco Gentile di stilare un contratto di compravendita per conto dell'Ateneo messinese, facendogli liquidare, dal Consiglio d'amministrazione della Università da lui presieduto, 823 mila 890 lire. Inoltre avrebbe proposto e deciso di assegnare allo stesso dott. Gentile un contributo di 670.940 lire per la stampa di due lavori; avrebbe anche disposto che lo stesso Gentile, già assistente ordinario di Diritto civile alla facoltà di Giurisprudenza, rimanesse in servizio, con la corresponsione di un assegno, sebbene non avesse ottenuto la libera docenza nel tempo prescritto. Il rettore deve difendersi dall'accusa d'aver favorito la figlia, facendole assegnare l'in^carico di assistente di ruolo di Lingua e Letteratura inglese della facoltà di Lettere e Filosofia; anche il genero professor Ennio Russo, per intervento del prof. Pugliatti, avrebbe avuto l'incarico di insegnamento retribuito di Diritto del lavoro nella facoltà di Giurisprudenza per l'anno 1966-67. Il prof. Pugliatti è stato incriminato anche per avere, 1aiiiitniiiiiiiiiiii iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiitii come docente rettore dell'Università di Messina, presentato domande, nel 1967 e 1968, al preside della facoltà di Lettere e Filosofia, onde avere l'incarico retribuito di insegnamento della storia della musica, incarico che poi egli stesso, come rettore, rati/icava, a. c. : *-—:

Luoghi citati: Filosofia, Messina