Il cronista sportivo svela un segreto

Il cronista sportivo svela un segreto Il cronista sportivo svela un segreto «Bye bye Barbara», di Deville, e « Aspettando Caroline » con la Stewart (Vittoria) - Difficile non pisolare, tratto tratto, su Bye Bye Barbara del quarantenne Michel Deville, un «giallo» impreziosito da una fotografia scelta, belle toilettes, dialoghi sussurrati, frequenti « a capo » e altre svenevolezze del cinema francese commerciale, in vena di eleganza. Così costruito; l'interesse principale del film langue; e quel che resta in piedi è un'esercitazione formale che avrebbe pur meritato di essere presentata in una stagione meno « bassa » di questa. Un .cronista sportivo dal cappeliuccio. sulle ventitré è folgorato dalla vista d'una splendida ragazza visibilmente impaurita e bisognosa di asilo. Glie l'offre lui, nel suo appartamentino di scapolo; se non che quando vi ritorna con le vettovaglie, l'ospite è scomparsa e poco dopo si viene a sapere che è morta carbonizzata in un incidente d'auto. Ma non è vero niente; essa è stata riacciuffata dal patrigno, noto impresario teatrale, morbosamente appassionato di lei, e al tempo stesso tramante, coll'aiuto della prava moglie, un imbroglio per farla risultare morta e riscuoterne l'eredità. Il giornalista infatti rivede fugacemente la fanciulla a una partita di rugby, e da questo momento non cessa di indagare sul mistero correndo gravi rischi (che il patrigno, la moglie e i loro tirapiedi vigilano), finché non ne viene a capo beccandosi in premiala bella Barbara. Tuttavia, quanto a lei, l'epilogo non è trionfale: sembra destino che questa ragazza susciti in chi l'ama e nello stesso Tomas un istinto di despotismo e coercizione: ogni sua avventura è una prigione, dove le si vieta di uscire, di leggere, di mettersi a pensare ad altro. Ci sono donne così, e l'idea era bella, ma non è sviluppata. Il protagonista è Philippe Avron che ha faccia di vecchietta, e con lui sono il nasuto Bruno Cremer, la pastosa Ewa Swann e una fosca Alexandre Stewart. Suggestiva e non troppo trita la ambientazione parigina. (.Romano) - Che vuole questa seccatrice di. ragazza, questa Carolina "di' Aspettando Caroline, film canadese i ma non perciò insolito? Suo padre, un ricco industriale, sta per impalmare la migliore amica di lei, e intanto, per farsi venire l'appetito, si sollazza proiettando filmetti pornografici. A disagio anche per questo, ma soprattutto uggita dal fidanzato Peter, Caroline lascia la casa paterna e se ne viene a Quebec dove diventa l'amante dell'attore Marc. Peter però non si rassegna, raggiunge la coppia e le si appioppa come terzo incomodo. Dopo un cumulo di liti, ragazza fidanzato e amante ritornano alla casa dell'industriale dove si dà una festa in onore della sua promessa. Qui i dissidi si acuiscono, ma anche succede che i due uomini di Caroline, cessando di bisticciare, si accordino nel ritenerla un carattere impossibile, e pertanto la piantino di comune accordo. Resta sola la ragazza a meditare sulla propria immaturità. Anche il regista del film, Ron Kelly, soffre dello stesso male, sebbene, saccheggiando con bella disinvolture da Antonioni e da Lelouch, non lo dia a vedere e anzi sembri persuaso d'aver scoperto lui e compendiato i drammi dell'incomunicabilità e alienazione. Né Alexandre Stewart (giacché oggi è la sua giornata) ha le qualità necessarie a rendere vitale, se non credibile, l'enigmatico personaggio. ]. p.

Persone citate: Alexandre Stewart, Antonioni, Bruno Cremer, Deville, Lelouch, Michel Deville, Philippe Avron, Swann