Ladri inseguiti si gettano nel Po uno è arrestato, l'altro s'inabissa

Ladri inseguiti si gettano nel Po uno è arrestato, l'altro s'inabissa Di notte nel tratto fra il Valentino e la Gran Madre di Dio Ladri inseguiti si gettano nel Po uno è arrestato, l'altro s'inabissa Per il secondo si ignora se sia morto o se abbia inscenato un trucco per sviare gli inseguitori - Prima di sparire ha chiamato aiuto - Un carabiniere e tre spedizionieri de «La Stampa» si tuffano, ma raggiungono solo un giubbotto - Il complice dice che l'amico si chiamava Roberto Castelli: è un nome falso Due ladri inseguiti dai carabinieri si sono gettati nel Po. Uno lo ha attraversato a nuoto ed, è stato arrestato sulla sponda opposta. Si chiama Luciano Rosso, 33 anni, autista, separato dalla moglie e abitante con 1 genitori e una figlia di nove anni a Beinasco in via Torino 22. L'altro è scomparso, dopo aver chiamato aiuto. Non si sa se sia stato un trucco per distogliere gli inseguitori o se sia annegato. Non si conosce nemmeno il suo nome: Roberto Castelli, ha detto 11 complice. Ma forse mente. E' accaduto la notte scorsa; poco prima dell'alba. Alle 4,45, in corso Regio Parco, una pattuglia del Nucleo investigativo, composta dal brigadiere Vaccaro e dal carabiniere Tiberio di 21 anni, avvista un furgoncino sospetto. OH intimano l'alt, il furgone si ferma, ma quando il r brigadiere si avvicina sente una voce sibilare: « Via, via, scappa ». Un rombo, un balzo in avanti, il brigadiere deve evitare con un salto di -èssere travolto e il-furgone fila via-verso il centro.- La pattuglia lo insegue sulla sua « 600 », riesce non soltanto a non perderlo di- vista, ma nei viali del Valentino, a raggiungerlo. Il Rosso, che era' al volante, e costretto a fermarsi, abbandona l'auto con il complice. Fuggono verso la riva del Po, si precipitano a rompicollo per la ripida scarpata, si tuffano senza un attimo di esitazione nella corrente gelida che 11 trascina a valle. Il carabiniere Tiberio 11 segue lungo la riva, cercando di non perderli di vista, il brigadiere Vaccaro viene alla sede del nostro giornale, per telefonare e dare l'allarme alle altre pattu¬ glie. Poi, seguito da alcuni ad- u 1111 r n i h1111 m t ( 1111 ! i i ti 11111111 imiiimimi dettl alla distribuzione dei giornali, torna verso il fiume. Quando arrivano sulla sponda, presso il Borgo Medioevale, vedpno che anche 11 carabiniere Tiberio si è gettato in acqua e nuota con vigorose bracciate verso il centro del fiume. Di qui, nella luce incerta dell'alba nascente, giungono grida di aiuto. Anche tre spedizionieri, de La Stampa Antonio De Vita, Gianfranco Chiàpusso e Antonio Cogoni, accorsi dal vicino stabilimento, si tuffano. Il carabiniere Tiberio giunge a qualche metro dal pericolante: « Poi .— racconta — l'ho visto inabissarsi », Gli spedizionieri distinguono qualcosa che fluttua sull'acqua, l'afferrano: ma è soltanto un giubbotto. Mezz'ora dopo, sulla sponda opposta, presso ia Gran Madre, una i?^&l$ttiigUe cne^perlustrano^lB" | ^tty. ssorge .un passante.\.Sembjà ruff:"'èF^ató 'chi- rincasa, mà—S;; ■s'^SsS^-^Mmmiliti si avviqJS; nano, è troppo pronto'a porgere una patente, dicendo: « Sonò un onesto cittadino ». La patente è zuppa -d'acqua, - .come - gli abiti, malgrado siano -stati strizzati, nei vano tentativo di' asciugarli. • L"« onesto cittadino » è Luciano Rosso, che confessa. « Siamo scappati perché avevamo sul furgone roba rubata: lattine d'olio per motori, accessori per auto, bottigliette di; bibite. L'abbiamo comperata' da. due giovani incontrati presso la galleria del Pino questa nòtte »'." Proviene dal distributore di benzina di Giuseppe Gerbalena, sulla strada per Chieri, saccheggiato .la sera prima. Il Rosso ha alle spalle una vita sbagliata.'-Dieci anni fa ha sposato Caterina, che ha ora 29 anni. Racconta: « Ha cominciato subito a tradirmi. Scappava di casa spesso, io la .perdonavo perché le volevo bene». Due anni fa la fuga definitiva, tutti i tentativi, di farla tornare a casa falliscono: « Ami — dice il Rosso — gli amici di mia moglie mi hanno appiccato il fuoco all'auto,perché insistevo. E' per tutte queste delusioni che mi sono messo sulla cattiva strada». vvnSiiiiitiiiiiiiitiiiiiiiiiiitiiiisiiiitiiiiiiiiiiiiiijiiiiiiiMi Gli chiedono: « Il tuo complice è annegato, come si chiamava? »: Risponde: «Roberto Castelli. E' di Magnano Alfieri, deve avere treiit'anni. Ci siamo co¬ nosciuti in prigione, nel sesto braccio delle " Nuove " ». Ma questo nome non risulta né ne- gli schedari della polizia, né in quello dei carabinieri, né in quel- lo della prigione, né al casellario centrale di Roma. Dovrebbe es sercl, se il giovane è stato dav vero in prigione. Evidentemente 11 Rosso ha dato un home falso. iiiiiitiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiifiia Luciano Rosso racconta la strana notte - I carabinieri scrutano il fiume nel punto dove è scomparso il complice

Luoghi citati: Beinasco, Roma