L'Inter rimanda a casa quattro giocatori ribelli

L'Inter rimanda a casa quattro giocatori ribelli Difficoltà per Heriberto Herrera nel primo giorno del raduno L'Inter rimanda a casa quattro giocatori ribelli Bedin non ha accettato la riduzione dell'ingaggio, Pacchetti e i nuovi acquisti Lido Vieri e Boninsegna l'hanno imitato - Malcontento di Burgnich e degli altri dopo l'accordo - Si attende un intervento di Fraizzoli (Nostro servizio particolare) Appiano Gentile, 1 agosto. La nuova Inter di Heriberto Herrera ha cominciato la stagione 1969-'70 con un clamoroso passo falso. L'atmosfera di quello che avrebbe dovuto essere uno dei raduni più festosi della squadra milanese, è stata turbata dai contrasti sorti tra i rappresentanti della società e i giocatori sul delicato problema del rinnovo dei contratti. Giacinto Facchetti, Lido Vieri, Roberto Boninsegna e Gianfranco Bedin non hanno accettato le proposte del vicepresidente Samaritani e del general manager Marini: anziché partire con i compagni per il ritiro di Alpe di Pala, vicino a Verbania, sono stati rispediti a casa. Facchetti ha lasciato il villaggio sportivo di Appiano Gentile quasi con le lacrime agli occhi: « Una cosa del genere — ha detto — non mi era mai capitata: già altre volte avevo tardato a trovare l'accordo con la società, ero andato avanti a trattare fino a ottobre, ma nel frattempo mi ero. allenato regolarmente; una volta raggiunto l'accordo economico, avevo potuto perciò iniziare regolarmente l'attività ufficiale con la squadra. Questa volta, invece, sono stati inflessibili: io volevo partire lo stesso per il ritiro, perché sono un professionista serio e tengo moltissimo ad allenarmi scrupolosamente, me lo hanno impedito. Domani, mi allenerò da solo sul campo del Treviglio». Bedin ha aggiunto: « E' la prima volta che vengo allontanato dal luogo del raduno: mi spiace, ero disposto a seguire la squadra a Verbania, comunque spero che entro domani possa succedere qualcosa che mi consenta dì raggiungere i compagni in ritiro, in caso contrario partirò sabato per S. Dona di Piave e mi allenerò con il Venezia, poi a novembre vedremo sul da farsi». Decisamente più ottimisti Boninsegna e Lido Vieri: l'excentravanti del Cagliari, che è stato acquistato con una quotazione teorica di 520 milioni ed ha chiesto quindi un premio d'ingaggio proporzionale, ha concluso il colloquio con Samaritani e Manni borbottando: « Non ci siamo accordati, io riparto per Mantova. Questa sera l'ingegner Samaritani parlerà per telefono col presidente Fraizzoli e domani mi faranno sapere qualcosa: spero che il presidente capisca la mia situazione ». Lido Vieri dal canto suo ha dichiarato: « Siamo abbastanza vicini, tra la mia richiesta e le loro offerte esiste una differenza minima. Credo quindi che il presidente possa appianare al più presto la mia situazione». A far crollare il piano predisposto da Samaritani e Manni per rompere il fronte dei dissidenti e risolvere velocemente il problema dei reingaggi è stata l'ostinata fermezza di Gianfranco Bedin. Inizialmente infatti, le cose sembravano volgere in senso favorevole alla società milanese. I giocatori nerazzurri convocati da Heriberto Herrera per il raduno precampionato si sono presentati puntualmente ad Appiano Gentile alle 9,30. L'uno dopo l'altro sono arrivati Bedin, Bertini, Burgnich, Cella, Corso, Facchetti, Girardi, Landini. Mazzola, Suarez, Vastola, Reif, Vieri, Guarneri, Boninsegna, Vanello, Salvemini, Miniussi e Monaldi. All'appello è mancato soltanto Jair che tornerà dal Brasile domenica. Per primi hanno firmato rapidamente, nell'ordine, Sandro Mazzola, Corso e Reif. Poi è stata la volta di Burgnich. Il terzino ha trattato con il vice-presidente ed il segretario per oltre un'ora. Alla fine è ridisceso mormorando fra i denti di aver firmato, ma aggiungendo chiaramente di non essere affatto soddisfatto. «la società mi ha ridotto il premio d'ingaggio — ha detto Burgnich — perché lo scorso anno non siamo riusciti a vincere nulla. Non è giusto. Se la squadra non ha raggiunto determinati traguardi, la colpa non è di tutti i giocatori, ma solo di alcuni che hanno battuto la fiacca o che non si sono ambientati tempestivamente». Il malcontento di Burgnich ha contagiato Heriberto Herrera, sempre più visibilmente contrariato dalla piega che assumeva la situazione, e si è propagato anche agli altri colleghi. Successivamente Landini ha firmato, ma Bedin ha puntato i piedi, rifiutando di accettare la decurtazione del premio d'ingaggio propostagli dalla società. Il suo esempio è stato seguito da Facchetti, Vieri e Boninsegna I quattro dissidenti dunque, sono stati inviati a casa in attesa che il presidente Fraizzoli, attualmente al mare, esamini la loro situazione, mentre gli altri giocatori si sono trasferiti nel ritiro di Verbania. David Messina 4 I due nuovi interisti Lido Vieri, a sinistra, e Roberto Boninsegna, in dissidio per il reingaggio, sono stati rimandati a casa insieme con Facchetti e Bedin (Telefoto Ansa)

Luoghi citati: Appiano Gentile, Brasile, Mantova, Verbania